Meda, Busnelli: "Senza luminarie è un Natale un po' spento"

"Una città che non sa addobbarsi nel periodo di festa trasmette sentimenti di tristezza e pessimismo". Lo ha affermato Vermondo Busnelli, capogruppo di Meda per Tutti, durante la seduta consiliare di mercoledì 10 dicembre sollevando il problema delle luminarie. Un tema abbastanza caro ai cittadini, almeno stando a tutti i commenti che si susseguono su Facebook. "Ho portato questo tema all'attenzione del Consiglio comunale - spiega Busnelli - perché è anche questo è un indicatore della sa...

"Una città che non sa addobbarsi nel periodo di festa trasmette sentimenti di tristezza e pessimismo". Lo ha affermato Vermondo Busnelli, capogruppo di Meda per Tutti, durante la seduta consiliare di mercoledì 10 dicembre sollevando il problema delle luminarie. Un tema abbastanza caro ai cittadini, almeno stando a tutti i commenti che si susseguono su Facebook. "Ho portato questo tema all'attenzione del Consiglio comunale - spiega Busnelli - perché è anche questo è un indicatore della salute della città di Meda che non possiamo trascurare. Se i sintomi sono chiari, più complessa è la diagnosi per definire le cause e le responsabilità che hanno portato a questa situazione". Per Busnelli, innanzitutto, bisogna considerare che Meda non ha un centro da addobbare dove la gente possa ritrovarsi, passeggiare tranquillamente e possibilmente fare shopping in un clima di festa. "Solitamente dal centro della città parte l’impronta che poi è trasmessa alle altre parti: dall’albero centrale alle luminarie, alle attività di animazione. Diverse sono le opinioni raccolte tra la gente su chi debba prendere l’iniziativa: l’amministrazione o le associazioni o i privati cittadini? Io credo che tutti debbano fare la loro parte. Credo anche che l’amministrazione comunale debba tenere un ruolo di attivo coordinamento con le forze della società in modo sussidiario e di sostegno. Idealmente, le associazioni dovrebbe prendere la leadership nella proposta e nel coordinamento delle iniziative. Se questo non avviene penso che l’amministrazione debba svolgere un ruolo di promozione e incoraggiamento. Purtroppo il meccanismo si è inceppato e certo non bastano le considerazioni su chi debba prendere l’iniziativa per primo o trincerarsi sempre dietro le motivazioni dei costi". Senza voler accusare a tutti i costi, Busnelli si augura che questa mancanza di luminarie lamentata a più riprese dai cittadini, serva da stimolo per il futuro: "Il mio augurio per il Natale 2014 e per il nuovo anno è che il 2015 sia davvero l’inizio per ripartire con programmi concreti di rivitalizzazione della nostra città. Si dia il via alla riqualificazione del centro per ridare a Meda l’identità persa. Questa sarà la precondizione per avviare un piano di rilancio delle attività commerciali, di accoglienza e di ospitalità che sappiano incoraggiare i Medesi a spendere i loro soldi a Meda e ad attrarre i non Medesi, invertendo la tendenza in atto da troppo tempo. Solo così potremo sperare di avere un Natale 2015 un po’ più illuminato e addobbato come ci meritiamo".

1 commenti

antonio :
Il problema delle luminarie ( ma anche di isole pedonali decembrine) è stato sollevato in questi giorni da tantissimi medesi perché non si può lasciare un centro di quasi 25000 abitanti in queste condizioni " Non natalizie " . Per la verità qualcosina si vede in via Roma, Corso Matteotti e via Solferino, ma sembrano iniziative sporadiche ed isolate, senz'altro ammirevoli e merito di elogio, ma che non rendono purtroppo l'idea della festa e dell'ottimismo che invece bisognerebbe creare specialmente in questo momento così difficile della nostra economia e del nostro vivere.La scusa del " centro che non c'è " non mi trova assolutamente d'accordo perché anche al di là della ferrovia nella cosidetta "Piazza Fontana" per interderci dove esiste una zona che ben si addice a definirsi " centro " non esiste alcuna iniziativa da parte di Amministrazione Comunale,commercianti,associazioni, cittadini e quant'altro questo a significare che manca la volontà e il coordinamento per approntare in tempo utile quanto necessita per evitare l'enorme, costante ed inarrestabile esodo dei "25.000" verso altri lidi.Ripeto non è possibile che una cittadina con questi numeri non si organizzi, al di là dei problemi, delle incomprensioni, dei costi, per cercare di "tenere" e far "consumare" a Meda i suoi numerosi abitanti,che ne sono certo, sarebbero anche ben disposti a farlo. Antonio Galimberti | lunedì 04 maggio 2015 12:00 Rispondi