Meda: "Caimi non vuole che le commissioni abbiano un ruolo propositivo"
Nuovi scenari politici al di là del caos che si è manifestato nella commissione Regolamento e Statuto: se già
Vermondo Busnelli (capogruppo della lista civica Meda per Tutti) aveva evidenziato uno strano rapporto tra il sindaco
Gianni Caimi e il presidente del Consiglio comunale
Bruno Molteni, ora anche
Alberto Colombo (capogruppo di Sinistra e Ambiente) insiste su questa tesi: parlando di rapporto personale e di stretta ...
Nuovi scenari politici al di là del caos che si è manifestato nella commissione Regolamento e Statuto: se già
Vermondo Busnelli (capogruppo della lista civica Meda per Tutti) aveva evidenziato uno strano rapporto tra il sindaco
Gianni Caimi e il presidente del Consiglio comunale
Bruno Molteni, ora anche
Alberto Colombo (capogruppo di Sinistra e Ambiente) insiste su questa tesi: parlando di rapporto personale e di stretta collaborazione tra i due, definendo Molteni più 'supporter' del primo cittadino che garante dell'intero Consiglio comunale. Colombo, deluso da quanto è accaduto durante i lavori della commissione, ci ha inviato una lettera per offrirci la sua versione dei fatti e per spiegare ai cittadini che cosa ha fatto andare a rotoli tutto il lavoro svolto in questi mesi.
Da un anno la Commissione Regolamento e Statuto stava lavorando per la modifica del Regolamento del Consiglio Comunale anche con l'obiettivo di elaborare un nuovo Statuto. E' stato, sino a un certo punto, un lavoro collegiale: vagliate le proposte, si cercava una sintesi con formulazioni condivise. Usiamo il tempo passato, perché le cose sono cambiate e questo lavoro collegiale è stato vanificato per responsabilità di due soggetti.
Il rappresentante del PD, Gianni Daelli, ha presentato una richiesta di modifica all'art. 15 che regola attribuzioni, competenze e modalità operative delle Commissioni. Questo articolo era già stato esaminato e modificato con tanto di votazione (verbalizzata) d'approvazione in ben due incontri della Commissione (il 9-10-014 e il 6-11-014). Ciò, di fatto, oltre ad essere poco corretto in assoluto, annulla il lavoro della commissione per un ripensamento tardivo di una parte. Ma questo per il rappresentante del Pd (il cui voto "pesato" è alto e vale per il numero dei Consiglieri Comunali del Pd, 8) pare non avere alcuna importanza.
Cosa chiede il rappresentante del Pd? Chiede di mettere sotto il controllo del Presidente del Consiglio Comunale, Molteni, gli argomenti che possono essere trattati nelle Commissioni, affidandogli un potere che non ha né potrebbe avere. Obiettivo, neanche tanto velato, limitare se non evitare, che le Commissioni si occupino "di argomenti importanti per il Consiglio Comunale" quindi non solo quelli programmati per le delibere di Consiglio, ma comunque "importanti" per Meda (es. la Pedemontana.)
A supporto del maldestro tentativo è arrivato poi l'Ncd (o ex PdL) Molteni (anche Presidente del Consiglio comunale) con richieste di modifica di altri articoli, alcuni, guarda caso, sempre riguardanti composizione, ruoli e competenze delle commissioni e anch’essi già discussi e approvati in passate sedute (addirittura nel caso dell'art. 14, già passati all'approvazione del CC e già operativi) su cui tutti i componenti della commissione avevano trovato un comune denominatore di condivisione. Insomma, una volontà convergente di riscrivere una parte del Regolamento in base alle proprie esigenze, ignorando il lavoro svolto e sorvolando sul fatto che il Regolamento deve essere uno strumento atto a garantire l'operato del Consiglio Comunale e dei Consiglieri in tutte le loro attribuzioni.
Così, nella seduta del 27-01-015 nonostante tutti i rappresentanti dei gruppi consiliari, eccetto Pd e Ncd sottolineassero l'illegittimità, inopportunità e la scarso rispetto delle regole democratiche in questo modo di operare, sempre Pd e Ncd hanno insistito per votare i loro "emendamenti postumi" con la sola arroganza dei numeri a disposizione per cercare di imporre volontà non condivise.
Per coerenza, per non consentire che lo stravolgimento del lavoro sino a quel momento fatto fosse attribuito a decisione della Commissione, il consigliere di Sinistra e Ambiente, Colombo, ha lasciato l’assise, non partecipando alla votazione assieme al consigliere Busnelli di Meda x Tutti. Galimberti, della Lista Buraschi, votava contro, così come il Presidente della Commissione Santambrogio della Lega Nord. A quel punto, Santambrogio comunicava le sue dimissioni da Presidente della Commissione, prendendo atto che lo spirito collaborativo era venuto a mancare con il tentativo di modificare le “regole” proprio parlando di Regolamenti.
Cosa ha scatenato questa "involuzione"? Probabilmente Sindaco e Assessori sono infastiditi dall'attività del nostro Consigliere (Presidente della Commissione Territorio e Ambiente) che da tempo chiede che le Commissioni siano frequenti ma soprattutto, messe nelle condizioni di lavorare in un ottica propositiva e non di mera ratifica. Tali condizioni sono fondamentali soprattutto in questa fase, dove c'è una Variante al PGT in elaborazione e dove altri passaggi delicati, riguardanti la Pedemontana e l’ambito di trasformazione AT1 non devono prendere strade a gestione individuale bensì essere correttamente valutate nelle opportune sedi.
Per questo si vuole "controllare" meglio la situazione?L’intenzione dei due soggetti responsabili della rottura svela molte cose, tra le quali la mancanza di un ruolo politico dei Consiglieri del Pd, in difficoltà nel comprendere appieno la distinzione e l'autonomia dell’agire consiliare rispetto all'esecutivo e di come il Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale debba essere strumento atto a garantire in primis le prerogative del Consiglio e dei Consiglieri per non avere squilibri.
Pare evidente che il tentativo di "controllo" si avvalga del rapporto personale e di stretta collaborazione tra Sindaco Gianni Caimi e Presidente del Consiglio Bruno Molteni (NCD). Anomalia soprattutto per i contenuti politici che sottende, certamente non coerenti con gli obiettivi programmatici del centrosinistra che, qualcuno forse ricorda, ha vinto le elezioni a Meda consentendo a Caimi di diventare sindaco. L'intera vicenda mostra poi come il Presidente del Consiglio sia più "supporter" del Sindaco che "garante" del Consiglio.
Ora, se chi amministra Meda con i voti di una coalizione di centrosinistra, tra cui quelli determinanti di Sinistra e Ambiente, intende per sua volontà e convenienza avvalersi di altri soggetti politici estranei alla coalizione, lo dica apertamente, così come aveva dichiarato in Consiglio comunale che per lui Sinistra e Ambiente non è più parte della maggioranza. Ma dica anche che, con metodi da oligarchia ristretta, s’è decisa l’alleanza con l’Ncd, snaturando la volontà degli elettori, la coerenza politica e i contenuti del centrosinistra.
Vermondo Busnelli (capogruppo della lista civica Meda per Tutti) aveva evidenziato uno strano rapporto tra il sindaco
Gianni Caimi e il presidente del Consiglio comunale
Bruno Molteni, ora anche
Alberto Colombo (capogruppo di Sinistra e Ambiente) insiste su questa tesi: parlando di rapporto personale e di stretta collaborazione tra i due, definendo Molteni più 'supporter' del primo cittadino che garante dell'intero Consiglio comunale. Colombo, deluso da quanto è accaduto durante i lavori della commissione, ci ha inviato una lettera per offrirci la sua versione dei fatti e per spiegare ai cittadini che cosa ha fatto andare a rotoli tutto il lavoro svolto in questi mesi.
Da un anno la Commissione Regolamento e Statuto stava lavorando per la modifica del Regolamento del Consiglio Comunale anche con l'obiettivo di elaborare un nuovo Statuto. E' stato, sino a un certo punto, un lavoro collegiale: vagliate le proposte, si cercava una sintesi con formulazioni condivise. Usiamo il tempo passato, perché le cose sono cambiate e questo lavoro collegiale è stato vanificato per responsabilità di due soggetti.
Il rappresentante del PD, Gianni Daelli, ha presentato una richiesta di modifica all'art. 15 che regola attribuzioni, competenze e modalità operative delle Commissioni. Questo articolo era già stato esaminato e modificato con tanto di votazione (verbalizzata) d'approvazione in ben due incontri della Commissione (il 9-10-014 e il 6-11-014). Ciò, di fatto, oltre ad essere poco corretto in assoluto, annulla il lavoro della commissione per un ripensamento tardivo di una parte. Ma questo per il rappresentante del Pd (il cui voto "pesato" è alto e vale per il numero dei Consiglieri Comunali del Pd, 8) pare non avere alcuna importanza.
Cosa chiede il rappresentante del Pd? Chiede di mettere sotto il controllo del Presidente del Consiglio Comunale, Molteni, gli argomenti che possono essere trattati nelle Commissioni, affidandogli un potere che non ha né potrebbe avere. Obiettivo, neanche tanto velato, limitare se non evitare, che le Commissioni si occupino "di argomenti importanti per il Consiglio Comunale" quindi non solo quelli programmati per le delibere di Consiglio, ma comunque "importanti" per Meda (es. la Pedemontana.)
A supporto del maldestro tentativo è arrivato poi l'Ncd (o ex PdL) Molteni (anche Presidente del Consiglio comunale) con richieste di modifica di altri articoli, alcuni, guarda caso, sempre riguardanti composizione, ruoli e competenze delle commissioni e anch’essi già discussi e approvati in passate sedute (addirittura nel caso dell'art. 14, già passati all'approvazione del CC e già operativi) su cui tutti i componenti della commissione avevano trovato un comune denominatore di condivisione. Insomma, una volontà convergente di riscrivere una parte del Regolamento in base alle proprie esigenze, ignorando il lavoro svolto e sorvolando sul fatto che il Regolamento deve essere uno strumento atto a garantire l'operato del Consiglio Comunale e dei Consiglieri in tutte le loro attribuzioni.
Così, nella seduta del 27-01-015 nonostante tutti i rappresentanti dei gruppi consiliari, eccetto Pd e Ncd sottolineassero l'illegittimità, inopportunità e la scarso rispetto delle regole democratiche in questo modo di operare, sempre Pd e Ncd hanno insistito per votare i loro "emendamenti postumi" con la sola arroganza dei numeri a disposizione per cercare di imporre volontà non condivise.
Per coerenza, per non consentire che lo stravolgimento del lavoro sino a quel momento fatto fosse attribuito a decisione della Commissione, il consigliere di Sinistra e Ambiente, Colombo, ha lasciato l’assise, non partecipando alla votazione assieme al consigliere Busnelli di Meda x Tutti. Galimberti, della Lista Buraschi, votava contro, così come il Presidente della Commissione Santambrogio della Lega Nord. A quel punto, Santambrogio comunicava le sue dimissioni da Presidente della Commissione, prendendo atto che lo spirito collaborativo era venuto a mancare con il tentativo di modificare le “regole” proprio parlando di Regolamenti.
Cosa ha scatenato questa "involuzione"? Probabilmente Sindaco e Assessori sono infastiditi dall'attività del nostro Consigliere (Presidente della Commissione Territorio e Ambiente) che da tempo chiede che le Commissioni siano frequenti ma soprattutto, messe nelle condizioni di lavorare in un ottica propositiva e non di mera ratifica. Tali condizioni sono fondamentali soprattutto in questa fase, dove c'è una Variante al PGT in elaborazione e dove altri passaggi delicati, riguardanti la Pedemontana e l’ambito di trasformazione AT1 non devono prendere strade a gestione individuale bensì essere correttamente valutate nelle opportune sedi.
Per questo si vuole "controllare" meglio la situazione?L’intenzione dei due soggetti responsabili della rottura svela molte cose, tra le quali la mancanza di un ruolo politico dei Consiglieri del Pd, in difficoltà nel comprendere appieno la distinzione e l'autonomia dell’agire consiliare rispetto all'esecutivo e di come il Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale debba essere strumento atto a garantire in primis le prerogative del Consiglio e dei Consiglieri per non avere squilibri.
Pare evidente che il tentativo di "controllo" si avvalga del rapporto personale e di stretta collaborazione tra Sindaco Gianni Caimi e Presidente del Consiglio Bruno Molteni (NCD). Anomalia soprattutto per i contenuti politici che sottende, certamente non coerenti con gli obiettivi programmatici del centrosinistra che, qualcuno forse ricorda, ha vinto le elezioni a Meda consentendo a Caimi di diventare sindaco. L'intera vicenda mostra poi come il Presidente del Consiglio sia più "supporter" del Sindaco che "garante" del Consiglio.
Ora, se chi amministra Meda con i voti di una coalizione di centrosinistra, tra cui quelli determinanti di Sinistra e Ambiente, intende per sua volontà e convenienza avvalersi di altri soggetti politici estranei alla coalizione, lo dica apertamente, così come aveva dichiarato in Consiglio comunale che per lui Sinistra e Ambiente non è più parte della maggioranza. Ma dica anche che, con metodi da oligarchia ristretta, s’è decisa l’alleanza con l’Ncd, snaturando la volontà degli elettori, la coerenza politica e i contenuti del centrosinistra.
gianni del pero :
ho la convinzione che, oltre a non essere democratico l'atteggiamento di chi dice di esser il Partito Democratico, il voto per le cariche della commissione regolamenti e statuto non sia neanche legittimo. Credo che parte del testo dello Statuto e del primo regolamento per il funzionamento del consiglio comunale (proprio quello incriminato) lo avessimo scritto io e Furio Cecchetti qualche migliaio di anni fa, proprio per garantire la democrazia e quello che ancora oggi è vigente dice: Statuto/ Articolo 17 – Commissioni Consiliari permanenti 1. Il Consiglio comunale si articola in commissioni consiliari permanenti, costituite da consiglieri comunali con criterio proporzionale. Regolamento Art. 18 – Commissione Regolamenti e Statuto 1. E’ istituita una commissione consiliare per l’esame dei regolamenti e dello Statuto, composta (****quindi, qui si dice quanti sono i componenti***) da un rappresentante per ogni gruppo consiliare, con diritto di voto (***che è un'altra cosa***) di rappresentanza pari al numero dei Consiglieri componenti il gruppo rappresentato. 5. Le sedute delle Commissioni permanenti (***che sono quelle consiliari art. 17 statuto, per distinguerle da quelle speciali, art. 18 statuto***) sono valide con la presenza della maggioranza assoluta dei componenti. Che essendo la commissione composta da 7 consiglierii per potere essere legalmente costituita doveva vedere la presenza di 4 componenti e, invece, al primo voto ce ne erano solo 2. Ed al secondo 3, ma in entrambi i casi mancava il numero legale. E quindi la votazione che ha portato all'elezione di Daelli sembrerebbe illegittima. | martedì 05 maggio 2015 12:00 Rispondi