Meda, Colombo e Cassina fanno un passo indietro: "Poco informati sulle cooperative"

Sinistra e Ambiente e Italia dei Valori fanno retromarcia. Parziale. Col senno di poi i due consiglieri comunali
Alberto Colombo e
Roberto Cassina spiegano che se fossero stati correttamente informati, non avrebbero dato il loro favorevole alla trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà per quanto riguarda i 141 alloggi situati tra via Pescarenico e via Colombera. Nessun colpo di testa alla base della loro decisione, anzi un motivo mol...

Sinistra e Ambiente e Italia dei Valori fanno retromarcia. Parziale. Col senno di poi i due consiglieri comunali

Alberto Colombo e

Roberto Cassina spiegano che se fossero stati correttamente informati, non avrebbero dato il loro favorevole alla trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà per quanto riguarda i 141 alloggi situati tra via Pescarenico e via Colombera. Nessun colpo di testa alla base della loro decisione, anzi un motivo molto semplice: “A posteriori dall’approvazione in Consiglio comunale – spiegano i due in una lettera consegnata all’ufficio Protocollo del Comune – siamo infatti venuti a conoscenza che alcuni soggetti sia componenti della Giunta (assessore

Furio Cecchetti) sia componenti del Consiglio comunale (consigliere

Anna Costa) hanno un interesse diretto sulla materia della delibera, essendo proprietari di alloggi in una delle cooperative che usufruirà dell’applicazione della delibera”. Colombo e Cassina non mettono in dubbio la legittimità degli atti. Nel loro scritto, infatti, evidenziano come Costa si sia allontanata dall’aula quando si è trattato di mettere in votazione la delibera e, allo stesso tempo, sono certi che Cecchetti farà altrettanto nella riunione di Giunta quando si tratterà di definire la convenzione. “E’ però evidente – aggiungono il rappresentante di Sinistra e Ambiente dell’Italia dei Valori – che se fossimo stati informati in modo esaustivo nei tempi utili precedenti la discussione della delibera, avremmo sicuramente chiesto un supplemento d’approfondimento per avere la consapevolezza completa del nostro agire”. Preoccupati anche dagli aspetti economici (“Avevamo inteso che ci sarebbero stati criteri fissi definiti per legge, non una convenzione decisa nei suoi contenuti dalla Giunta”) Colombo e Cassina fanno presente che “quella riportata in delibera non è più la nostra volontà di voto che deve pertanto ritenersi variato in un’astensione”.