Meda: commissione Regolamenti e Statuto nel caos, Santambrogio si dimette
"La commissione ha retto il cambio di amministrazione - PD, Lega e poi ancora PD - continuando le attività di ammodernamento del regolamento comunale, con una staffetta tra i due presidenti, Busnelli e Santambrogio. Entrambi, abbiamo mantenuto il metodo di lavoro e l’impostazione sulla procedura di presentazione degli emendamenti, discussione e votazione puntando alla massima maggioranza possibile per assicurare la ricerca di soluzioni largamente condivise, come è giusto e doveroso quando si ...
"La commissione ha retto il cambio di amministrazione - PD, Lega e poi ancora PD - continuando le attività di ammodernamento del regolamento comunale, con una staffetta tra i due presidenti, Busnelli e Santambrogio. Entrambi, abbiamo mantenuto il metodo di lavoro e l’impostazione sulla procedura di presentazione degli emendamenti, discussione e votazione puntando alla massima maggioranza possibile per assicurare la ricerca di soluzioni largamente condivise, come è giusto e doveroso quando si decide sulle regole comuni. Ma non ha retto quest’ultimo tentativo di Molteni e Daelli-Venier di imporre con la forza dei numeri emendamenti ad articoli già discussi e concordati in precedenza con ampio consenso". Commenta così
Vermondo Busnelli il netto contrasto che si è manifestato, nella serata di martedì 27 gennaio, all'interno della commissione Regolamenti e Statuto: una divisione che ha portato all'abbandono dei lavori da parte di Meda per Tutti, Con Buraschi per Meda e Sinistra e Ambiente, mentre
Luca Santambrogio (Lega Nord) ha deciso di rinunciare alla presidenza lasciando in aula soltanto
Bruno Molteni,
Giovanni Daelli e
Sergio Venier. "Due anni e mezzo di lavoro - commenta Busnelli - rischiano di essere buttati al vento. Sembra svanito lo spirito di collaborazione che ha animato le forze consiliari, di maggioranza e di opposizione, nella ricerca di un minimo comune denominatore nel definire le nuove regole di funzionamento del consiglio comunale e delle commissioni". Il capogruppo di Meda per Tutti punta l'indice contro Bruno Molteni (Pdl, Presidente del Consiglio comunale): "Ha volutamente, o inconsapevolmente, contribuito a questa situazione di rottura dei lavori della commissione, in diversi modi. Ha voluto, con un’azione personale, forzare la presentazione di emendamenti in modo non organico e integrato con i lavori della commissione. Poi ha voluto accelerare artificiosamente i tempi dei lavori quando si era ormai già prossimi alla conclusione. Infine ha voluto modificare nella sostanza articoli che erano già stati ampiamenti discussi e sui quali si era trovato un punto di mediazione votato con largo consenso. Il tutto in pieno accordo con il PD. Peraltro è nota la stretta collaborazione tra il sindaco Gianni Caimi e il presidente del consiglio Molteni. Non ultimo, è conosciuto e verificato l’atteggiamento del Presidente del Consiglio (come del sindaco) nei confronti delle forze di reale opposizione, in particolare con le due liste civiche". Il nocciolo della questione lo spiega lo stesso Busnelli: "L’impressione e la preoccupazione mie e di quasi tutte le altre forze di attuale opposizione sono in merito all’obiettivo che si vuole raggiungere con le ultime forzate proposte di modifica. In particolare gli emendamenti PD-PDL/NCD calati dall’alto a fine lavori puntano a ulteriormente facilitare le procedure, già garantite, di approvazione delle decisioni di Giunta e alleati, impedendo od ostacolando la condivisione, gli approfondimenti necessari nelle commissioni e le modalità di votazione. I margini già ridotti di coinvolgimento delle forze di minoranza e di opposizione sarebbero ulteriormente limitati a scapito della normale dialettica tra chi governa e chi controlla. E allo stato attuale, queste modifiche consoliderebbero la maggioranza di fatto tra PD e PDL/NCD (e Lega su aree importanti come la gestione del territorio) in modo poco trasparente e non dichiarato alla luce del sole".
Vermondo Busnelli il netto contrasto che si è manifestato, nella serata di martedì 27 gennaio, all'interno della commissione Regolamenti e Statuto: una divisione che ha portato all'abbandono dei lavori da parte di Meda per Tutti, Con Buraschi per Meda e Sinistra e Ambiente, mentre
Luca Santambrogio (Lega Nord) ha deciso di rinunciare alla presidenza lasciando in aula soltanto
Bruno Molteni,
Giovanni Daelli e
Sergio Venier. "Due anni e mezzo di lavoro - commenta Busnelli - rischiano di essere buttati al vento. Sembra svanito lo spirito di collaborazione che ha animato le forze consiliari, di maggioranza e di opposizione, nella ricerca di un minimo comune denominatore nel definire le nuove regole di funzionamento del consiglio comunale e delle commissioni". Il capogruppo di Meda per Tutti punta l'indice contro Bruno Molteni (Pdl, Presidente del Consiglio comunale): "Ha volutamente, o inconsapevolmente, contribuito a questa situazione di rottura dei lavori della commissione, in diversi modi. Ha voluto, con un’azione personale, forzare la presentazione di emendamenti in modo non organico e integrato con i lavori della commissione. Poi ha voluto accelerare artificiosamente i tempi dei lavori quando si era ormai già prossimi alla conclusione. Infine ha voluto modificare nella sostanza articoli che erano già stati ampiamenti discussi e sui quali si era trovato un punto di mediazione votato con largo consenso. Il tutto in pieno accordo con il PD. Peraltro è nota la stretta collaborazione tra il sindaco Gianni Caimi e il presidente del consiglio Molteni. Non ultimo, è conosciuto e verificato l’atteggiamento del Presidente del Consiglio (come del sindaco) nei confronti delle forze di reale opposizione, in particolare con le due liste civiche". Il nocciolo della questione lo spiega lo stesso Busnelli: "L’impressione e la preoccupazione mie e di quasi tutte le altre forze di attuale opposizione sono in merito all’obiettivo che si vuole raggiungere con le ultime forzate proposte di modifica. In particolare gli emendamenti PD-PDL/NCD calati dall’alto a fine lavori puntano a ulteriormente facilitare le procedure, già garantite, di approvazione delle decisioni di Giunta e alleati, impedendo od ostacolando la condivisione, gli approfondimenti necessari nelle commissioni e le modalità di votazione. I margini già ridotti di coinvolgimento delle forze di minoranza e di opposizione sarebbero ulteriormente limitati a scapito della normale dialettica tra chi governa e chi controlla. E allo stato attuale, queste modifiche consoliderebbero la maggioranza di fatto tra PD e PDL/NCD (e Lega su aree importanti come la gestione del territorio) in modo poco trasparente e non dichiarato alla luce del sole".