Seregno: sabato al Fuin il Falò della Giubiana
Il rogo della Giubiana avverrà anche in città: questo sabato 31 gennaio, nel quartiere «Fuin» grazie all’iniziativa promossa dall’associazione «Madonna della Campagna» e sostenuta dal Comune di Seregno «per valorizzare le antiche usanze contadine, che ci legano alla nostra tradizione, al nostro passato e al nostro territorio». Così spiega il sindaco
Giacinto Mariani aggiungendo che «la Giubiana è un simbolo della nostra identità che, soprattutto in questi giorni, è sotto att...
Il rogo della Giubiana avverrà anche in città: questo sabato 31 gennaio, nel quartiere «Fuin» grazie all’iniziativa promossa dall’associazione «Madonna della Campagna» e sostenuta dal Comune di Seregno «per valorizzare le antiche usanze contadine, che ci legano alla nostra tradizione, al nostro passato e al nostro territorio». Così spiega il sindaco
Giacinto Mariani aggiungendo che «la Giubiana è un simbolo della nostra identità che, soprattutto in questi giorni, è sotto attacco. Per questo è ancora più importante promuovere le nostre tradizioni». Un rituale dal valore propiziatorio per il nuovo anno appena iniziato. Si dice , infatti, che insieme alla Giubiana bruciano anche le miserie e i mali dell’anno appena trascorso, episodi tristi e negativi, magari connessi all’attuale crisi economica, che diventano fumo e svaniscono nel buio della notte, aprendo ad un futuro migliore e ricco di speranza per tutti. «La Giubiana, come tante altre usanze del nostro passato, brianzolo e lombardo, ci deve far riflettere e deve sopravvivere in questo presente sempre più globalizzato, dove il locale, il tipico è rimpiazzato da valori effimeri e uniformati – dichiara
Felice Beretta, presidente Associazione Madonna della Campagna - occorre salvaguardare manifestazioni e tradizioni come questa e trasmetterne il significato anche alle giovani generazioni, per non perdere le radici che ci legano al nostro passato. Non esiste futuro se non si conosce da dove si proviene». Il fantoccio della Giubiana, realizzato con legno, paglia e tessuti, dai volontari dell’associazione, sarà esposto in piazza Concordia fino al calare della sera, quando sarà trasportato nell’area di via Cagnola per essere messo al rogo. Dalle 20 degustazione del «Risotto della Giubiana», riso giallo allo zafferano con «luganega» (salsiccia) al prezzo simbolico di un euro e alle 21.30 il tradizionale rogo della «strega».
La leggenda della Giubiana La Giubiana è una strega, con le gambe molto lunghe e le calze rosse. Vive nei boschi e grazie alle sue lunghe gambe, non mette mai piede a terra, ma si sposta di albero in albero. Così osserva tutti quelli che entrano nel bosco e li fa spaventare, soprattutto i bambini. L'ultimo giovedì di gennaio (il nome deriva appunto da "giovedì", giorno in cui, secondo la tradizione, si riunivano le streghe per i loro riti) va alla ricerca di qualche bambino da mangiare. Ma una mamma le tende una trappola. Prepara una gran pentola piena di risotto giallo (zafferano) con la luganega (salsiccia) e lo mette sulla finestra. Il profumo è delizioso. La Giubiana sente il buon odore, corre con la sua scopa verso la pentola e comincia a mangiare il risotto. Il risotto è tanto ma è così buono, che la Giubiana non si accorge che sta per arrivare il sole che uccide le streghe. Così il bambino è salvo.
Giacinto Mariani aggiungendo che «la Giubiana è un simbolo della nostra identità che, soprattutto in questi giorni, è sotto attacco. Per questo è ancora più importante promuovere le nostre tradizioni». Un rituale dal valore propiziatorio per il nuovo anno appena iniziato. Si dice , infatti, che insieme alla Giubiana bruciano anche le miserie e i mali dell’anno appena trascorso, episodi tristi e negativi, magari connessi all’attuale crisi economica, che diventano fumo e svaniscono nel buio della notte, aprendo ad un futuro migliore e ricco di speranza per tutti. «La Giubiana, come tante altre usanze del nostro passato, brianzolo e lombardo, ci deve far riflettere e deve sopravvivere in questo presente sempre più globalizzato, dove il locale, il tipico è rimpiazzato da valori effimeri e uniformati – dichiara
Felice Beretta, presidente Associazione Madonna della Campagna - occorre salvaguardare manifestazioni e tradizioni come questa e trasmetterne il significato anche alle giovani generazioni, per non perdere le radici che ci legano al nostro passato. Non esiste futuro se non si conosce da dove si proviene». Il fantoccio della Giubiana, realizzato con legno, paglia e tessuti, dai volontari dell’associazione, sarà esposto in piazza Concordia fino al calare della sera, quando sarà trasportato nell’area di via Cagnola per essere messo al rogo. Dalle 20 degustazione del «Risotto della Giubiana», riso giallo allo zafferano con «luganega» (salsiccia) al prezzo simbolico di un euro e alle 21.30 il tradizionale rogo della «strega».
La leggenda della Giubiana La Giubiana è una strega, con le gambe molto lunghe e le calze rosse. Vive nei boschi e grazie alle sue lunghe gambe, non mette mai piede a terra, ma si sposta di albero in albero. Così osserva tutti quelli che entrano nel bosco e li fa spaventare, soprattutto i bambini. L'ultimo giovedì di gennaio (il nome deriva appunto da "giovedì", giorno in cui, secondo la tradizione, si riunivano le streghe per i loro riti) va alla ricerca di qualche bambino da mangiare. Ma una mamma le tende una trappola. Prepara una gran pentola piena di risotto giallo (zafferano) con la luganega (salsiccia) e lo mette sulla finestra. Il profumo è delizioso. La Giubiana sente il buon odore, corre con la sua scopa verso la pentola e comincia a mangiare il risotto. Il risotto è tanto ma è così buono, che la Giubiana non si accorge che sta per arrivare il sole che uccide le streghe. Così il bambino è salvo.