Meda, gli studenti al lavoro per recuperare i tesori di Monterosso
Se i brianzoli sono sempre generosi quando si tratta di andare in soccorso di popolazioni vittime di terremoti o alluvioni, c’è una città che si distingue in modo particolare per quanto riguarda il patrimonio artistico di questi paesi sfortunati. Si tratta ovviamente della nostra Meda che, ancora una volta, va a finire sulle pagine dei giornali per le sue indiscusse abilità artigianali che l’hanno resa famosa in tutto il mondo. L’ultimo episodio, in ordine temporale non certo per importanza, ...
Se i brianzoli sono sempre generosi quando si tratta di andare in soccorso di popolazioni vittime di terremoti o alluvioni, c’è una città che si distingue in modo particolare per quanto riguarda il patrimonio artistico di questi paesi sfortunati. Si tratta ovviamente della nostra Meda che, ancora una volta, va a finire sulle pagine dei giornali per le sue indiscusse abilità artigianali che l’hanno resa famosa in tutto il mondo. L’ultimo episodio, in ordine temporale non certo per importanza, lo scopriamo attraverso “Levante News”, sito di cronaca della Riviera Ligure e dell’entroterra. Il sito in questi giorni ha dato notizia che “un nutrito gruppo di giovani” che frequentano a Meda il corso triennale dei Beni culturali in legno finanzito dalla Regione Lombardia, si sta occupando dei lavori di manutenzione e messa in sicurezza del coro ligneo del ‘700 e della porta della sacrestia della chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista a Monterosso. Una chiesa delle Cinque Terre, gravemente danneggiata nel corso dell’alluvione del 25 ottobre. L’attività di recupero della parti in legno, che i i giovani stanno eseguendo come lavoro post diploma, è curato dai professori
Luca Quartana e
Giuliano Piseddu. Il sito “Levante news” riferisce che “le antiche panche lignee sono state in parte trasferite nel laboratorio di Meda, dove verranno sottoposte ad accurato restauro”.
Luca Quartana e
Giuliano Piseddu. Il sito “Levante news” riferisce che “le antiche panche lignee sono state in parte trasferite nel laboratorio di Meda, dove verranno sottoposte ad accurato restauro”.