Meda: il sindaco scrive a Trenord per chiedere di eliminare i disagi
"Le recenti scelte operate sulla stazione di Meda hanno decisamente migliorato l'intera struttura, ma hanno generato notevoli disagi per i cittadini che usufruiscono del servizio, in particolare accessibilità difficoltosa per l'utenza 'debole' (disabili, anziani, mamme con passeggino, ecc.) alla banchina dei binari 2-3, vista la distanza da percorrere e la necessità di obliterare e/o acquistare i biglietti, oltre alla viabilità difficoltosa a causa del senso unico in via Pace che comport...
"Le recenti scelte operate sulla stazione di Meda hanno decisamente migliorato l'intera struttura, ma hanno generato notevoli disagi per i cittadini che usufruiscono del servizio, in particolare accessibilità difficoltosa per l'utenza 'debole' (disabili, anziani, mamme con passeggino, ecc.) alla banchina dei binari 2-3, vista la distanza da percorrere e la necessità di obliterare e/o acquistare i biglietti, oltre alla viabilità difficoltosa a causa del senso unico in via Pace che comporta un percorso pedonale molto stretto". Così il sindaco
Gianni Caimi scrive a Trenord: una lettera datata 10 febbraio che il primo cittadino ha voluto inviare per affrontare una situazione che sta generando disagi in molti cittadini, tra pendolari e viaggiatori abituali. Facendo le sue osservazioni a Trenord, Caimi suggerisce anche due soluzioni: "Riteniamo che con interventi non eccessivamente onerosi per voi si potrebbero ridurre sensibilmente i disagi, quindi vi chiediamo l'installazione di un monitor per le partenze, di un'obliteratrice e di una distributrice automatica di biglietti all'ingresso di via Cialdini/via Pace, nonché la demolizione del muro di cinta dell'ex area Enel (via Pace) per ripristinare il doppio senso di circolazione in via Pace". Le motivazioni di queste richieste sono facilmente intuibili, ma lo stesso Caimi le precisa nella sua lettera: "Ciò consentirebbe agli utenti che entrano dia via Cialdini/Pace di obliterare e controllare le partenze senza dover raggiungere il fabbricato viaggiatori della stazione, percorrendo tutta la via Orsi e ritorno, vista anche l'assenza degli ascensori, per acquistare e convalidare i biglietti, oltre che monitorare gli orari. Attraverso l'intervento di demolizione del muro sarebbe possibile ripristinare il doppio senso di circolazione, consentendo anche ai bus di linea (C80) di attestare la fermata nei pressi della stazione, proprio in corrispondenza della futura uscita del sottopasso pedonale, mentre ad oggi la predetta fermata, in direzione nord, è allocata a molta distanza dalla stazione (viale Brianza), con un interscambio ferro/gomma certamente difficoltoso". Alla conclusione del suo scritto in sindaco ricorda a Trenord che gli assi viari limitrofi alla stazione "hanno subito uno stravolgimento proprio per la necessità di istituire il senso unico di marcia a causa dell'avanzamento del muro di separazione dalla sede ferroviaria". E sottolinea che gli interventi suggeriti, vista la previsione contenuta di spesa, si possono realizzare facilmente contribuendo concretamente "ad alleviare le difficoltà connesse all'attesa del finanziamento della terza fase".
Gianni Caimi scrive a Trenord: una lettera datata 10 febbraio che il primo cittadino ha voluto inviare per affrontare una situazione che sta generando disagi in molti cittadini, tra pendolari e viaggiatori abituali. Facendo le sue osservazioni a Trenord, Caimi suggerisce anche due soluzioni: "Riteniamo che con interventi non eccessivamente onerosi per voi si potrebbero ridurre sensibilmente i disagi, quindi vi chiediamo l'installazione di un monitor per le partenze, di un'obliteratrice e di una distributrice automatica di biglietti all'ingresso di via Cialdini/via Pace, nonché la demolizione del muro di cinta dell'ex area Enel (via Pace) per ripristinare il doppio senso di circolazione in via Pace". Le motivazioni di queste richieste sono facilmente intuibili, ma lo stesso Caimi le precisa nella sua lettera: "Ciò consentirebbe agli utenti che entrano dia via Cialdini/Pace di obliterare e controllare le partenze senza dover raggiungere il fabbricato viaggiatori della stazione, percorrendo tutta la via Orsi e ritorno, vista anche l'assenza degli ascensori, per acquistare e convalidare i biglietti, oltre che monitorare gli orari. Attraverso l'intervento di demolizione del muro sarebbe possibile ripristinare il doppio senso di circolazione, consentendo anche ai bus di linea (C80) di attestare la fermata nei pressi della stazione, proprio in corrispondenza della futura uscita del sottopasso pedonale, mentre ad oggi la predetta fermata, in direzione nord, è allocata a molta distanza dalla stazione (viale Brianza), con un interscambio ferro/gomma certamente difficoltoso". Alla conclusione del suo scritto in sindaco ricorda a Trenord che gli assi viari limitrofi alla stazione "hanno subito uno stravolgimento proprio per la necessità di istituire il senso unico di marcia a causa dell'avanzamento del muro di separazione dalla sede ferroviaria". E sottolinea che gli interventi suggeriti, vista la previsione contenuta di spesa, si possono realizzare facilmente contribuendo concretamente "ad alleviare le difficoltà connesse all'attesa del finanziamento della terza fase".
Gaetano Carro :
In Italia, quando si parla di opere pubbliche, spesso si dice che sono soltanto INUTILI (V, Pedemontana ed altro). Io dico che MAGARI fossero soltanto INUTILI: a Meda, ed anche a Seveso, in questi ultimi tempi, per la PARTECIPATA regionale al 57,57%, FNM, si stanno inventando interventi molto costosi non inutili, ma DANNOSI per la comunità. Mi domando: c'è la consapevolezza che MEDESI e SEVESINI potrebbero davvero veder morire il centro delle loro città a causa di queste OPERE - le si chiami pure OPERE - costose per i contribuenti e dannose per gli abitanti? I soldi, che stanno spendendo per il cosiddetto ammodernamento in superficie della Milano Asso, sarebbero stati più che sufficienti per interrare la ferrovia se Alboni, Galbiati, Marzorati ed altri, circa 15 anni fa, non si fossero messi d'accordo con Formigoni, Ceresoli ed altri che l'interramento della ferrovia non si doveva fare... nonostante ci fosse già pronta la METRO BRIANZA SPA col progetto esecutivo per interrar la ferrovia, la copertura finanziaria, e l'impegno della costruttrice NORCONSUL, che dopo cinque anni avrebbero consegnato l'OPERA compiuta! | martedì 05 maggio 2015 12:00 Rispondi