Meda: "Nessun coordinamento tra istituzioni nella formazione dei ragazzi"
In città il Centro di formazione "Terragni", presenza di qualità chiamata a collaborare a ogni livello da istituzioni che vogliono valorizzare il loro patrimonio artistico e, a pochi chilometri di distanza, il neonato polo del legno a Lentate sul Seveso. Secondo
Vermondo Busnelli, capogruppo della lista civica, c'è qualcosa che non funziona. Il consigliere comunale, con un intervento sul suo blog, spiega tutte le sue perplessità evidenziando che, probabilmente, si sta creand...
In città il Centro di formazione "Terragni", presenza di qualità chiamata a collaborare a ogni livello da istituzioni che vogliono valorizzare il loro patrimonio artistico e, a pochi chilometri di distanza, il neonato polo del legno a Lentate sul Seveso. Secondo
Vermondo Busnelli, capogruppo della lista civica, c'è qualcosa che non funziona. Il consigliere comunale, con un intervento sul suo blog, spiega tutte le sue perplessità evidenziando che, probabilmente, si sta creando un'inutile contrapposizione quando era possibile unire le forze. Il suo articolo qui di seguito:
Stupisce vedere l’apparente indifferenza e incoerenza delle istituzioni locali (Comune, Provincia e Regione) nella mancanza di coordinamento del poco di formazione professionale del legno e del design, che esiste sul territorio. Meda ha un centro di formazione professionale, nato dalla lunga tradizione artistica, artigianale e della medio-piccola industria della filiera del legno. E’ il CFT Terragni, dal nome prestigioso e nella città leader del design creativo del mobile. Ebbene, invece che potenziare e creare sinergia con questa realtà – oggi un po’ spenta – si crea un altro centro a poche centinaia di metri di distanza, senza comprendere la logica, la relazione e la strategia coordinata di sviluppo. E anche con i soldi pubblici! All’apparenza sembra un’altra storia di “lottizzazione”.
Nel convegno “quale centro per Meda 2020”, organizzato da Meda per Tutti nel settembre del 2013, il nostro ospite e relatore, l’architetto Antonio Citterio, parlando delle difficoltà e delle opportunità per la rinascita di Meda e del suo centro, aveva puntato il focus sulla formazione professionale per mantenere e innovare le conoscenze tecniche, artistiche e manageriali degli operatori della filiera del mobile nel distretto. Il concetto era: il centro di una città vive e pulsa se la città è attiva, operosa e coltiva il senso del bello. In questo contesto, la formazione (insieme con altre attività) svolge un ruolo cruciale, soprattutto in una realtà come Meda che è stata ed è ancora – nonostante le difficoltà di questi anni – fortemente caratterizzata dalla capacità manifatturiera, lungo tutta la filiera del mobile: dall’idea e dal modello, dal design, alla realizzazione artigianale dei vari anelli della catena, alla industrializzazione e commercializzazione. Mi auguro che il nuovo centro di Lentate s’inserisca in un progetto coordinato di formazione d’eccellenza in pieno coordinamento con il CFP Terragni di Meda per cogliere tutte le sinergie del distretto. Per ora, non vedo la strategia. Vermondo Busnelli
Vermondo Busnelli, capogruppo della lista civica, c'è qualcosa che non funziona. Il consigliere comunale, con un intervento sul suo blog, spiega tutte le sue perplessità evidenziando che, probabilmente, si sta creando un'inutile contrapposizione quando era possibile unire le forze. Il suo articolo qui di seguito:
Stupisce vedere l’apparente indifferenza e incoerenza delle istituzioni locali (Comune, Provincia e Regione) nella mancanza di coordinamento del poco di formazione professionale del legno e del design, che esiste sul territorio. Meda ha un centro di formazione professionale, nato dalla lunga tradizione artistica, artigianale e della medio-piccola industria della filiera del legno. E’ il CFT Terragni, dal nome prestigioso e nella città leader del design creativo del mobile. Ebbene, invece che potenziare e creare sinergia con questa realtà – oggi un po’ spenta – si crea un altro centro a poche centinaia di metri di distanza, senza comprendere la logica, la relazione e la strategia coordinata di sviluppo. E anche con i soldi pubblici! All’apparenza sembra un’altra storia di “lottizzazione”.
Nel convegno “quale centro per Meda 2020”, organizzato da Meda per Tutti nel settembre del 2013, il nostro ospite e relatore, l’architetto Antonio Citterio, parlando delle difficoltà e delle opportunità per la rinascita di Meda e del suo centro, aveva puntato il focus sulla formazione professionale per mantenere e innovare le conoscenze tecniche, artistiche e manageriali degli operatori della filiera del mobile nel distretto. Il concetto era: il centro di una città vive e pulsa se la città è attiva, operosa e coltiva il senso del bello. In questo contesto, la formazione (insieme con altre attività) svolge un ruolo cruciale, soprattutto in una realtà come Meda che è stata ed è ancora – nonostante le difficoltà di questi anni – fortemente caratterizzata dalla capacità manifatturiera, lungo tutta la filiera del mobile: dall’idea e dal modello, dal design, alla realizzazione artigianale dei vari anelli della catena, alla industrializzazione e commercializzazione. Mi auguro che il nuovo centro di Lentate s’inserisca in un progetto coordinato di formazione d’eccellenza in pieno coordinamento con il CFP Terragni di Meda per cogliere tutte le sinergie del distretto. Per ora, non vedo la strategia. Vermondo Busnelli