Via Asiago: i residenti esasperati scrivono al Prefetto

MONZA - Dopo avere appreso che non potranno più beneficiare della vigilanza privata negli orari notturni i residenti di via Asiago hanno deciso di scrivere al Prefetto. Del resto già temono disordini non vedendo più gli educatori

L’esasperazione sta crescendo e i residenti di via Asiago ieri  hanno inviato una lettera di fuoco al Prefetto (in copia anche al sindaco e all’assessore alla Sicurezza) invitando ad una soluzione rapida del problema: la vigilanza notturna ieri ha confermato che dall'1 agosto cesserà il servizio di via Asiago dalle 20 alle 8, degli educatori ancora nessuna traccia e intanto la tensione e l’esasperazione salgono.

Sono messaggi di paura e di grande apprensione per il futuro quelli che alcuni inquilini inviano anche alla nostra redazione, confermati dall’ennesima lettera inviata al Prefetto Giovanna Vilasi.

“Se gli educatori non sono presenti perché impauriti noi che cosa dovremmo fare? – si legge nel documento confermando così la notizia che ieri abbiamo diffuso dell’assenza degli educatori dopo l’aggressione di un profugo nei confronti di un’altra ospite finita in ospedale – Già noi abbiamo un mutuo trentennale da pagare quindi siamo alla mercè di gente che dispone delle nostre vite a piacimento solo perché aveva un problema e l’ha risolto scaricandolo su di no. Ragionamento che non fa una grinza se però certe decisioni vengono prese sulla pelle degli altri rovinandogli la vita”.

Non ne possono più i 34 italiani che vivono nella palazzina e che da quasi due anni subiscono questa situazione: prima erano oltre un centinaio i profughi, oggi circa una quarantina soprattutto famiglie dopo che il ministro Minniti giunto in città per la campagna elettorale dall’oggi al domani ha fatto allontanare un’ottantina di profughi. Ma il problema resta, anzi c’è il rischio che la situazione degeneri. Da una settimana la via Asiago è una bomba ad orologeria: dopo l’aggressione di settimana scorsa  gli educatori non si sono più presentati nella palazzina di San Rocco sostituiti dalla vigilanza che dalle otto del mattino alle otto di sera garantisce la presenza.

I residenti per l’ennesima volta chiedono chiarimenti al Prefetto. “Con quale criterio viene gestita la cosa – si legge ancora nella lettera – Ma questo forse solo il Ministro lo può spiegare dato che la prefettura ha scaricato il problema su di noi. Le prossime bollette, le spese condominiali, e il mutuo ma soprattutto la salute me la pagate voi? Se è così dite che vi giro tutto”.

Sono esasperati e soprattutto impauriti: senza vigilanza notturna e senza educatori che gestiscono la difficile convivenza gli inquilini italiani si sentono abbandonati e in balia degli eventi. Soprattutto perché non ricevono risposte.

Barbara Apicella


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