Nova M.: ditte 'clonate' per una truffa milionaria
Un novese coinvolto nell'operazione "Total bluff", truffa milionaria ai danni di aziende attive sul territorio nazionale scoperta dai Carabinieri di Reggio Emilia coordinati dal sostituto procuratore
Valentina Salvi. Dodici le persone che, secondo la procura, hanno dato vita a questa associazione a delinquere che aveva lo scopo di "clonare" ditte. Ovvero utilizzando il nome di aziende effettivamente esistenti ma all'oscuro di tutto, facevano ingenti acquisti addebitando...
Un novese coinvolto nell'operazione "Total bluff", truffa milionaria ai danni di aziende attive sul territorio nazionale scoperta dai Carabinieri di Reggio Emilia coordinati dal sostituto procuratore
Valentina Salvi. Dodici le persone che, secondo la procura, hanno dato vita a questa associazione a delinquere che aveva lo scopo di "clonare" ditte. Ovvero utilizzando il nome di aziende effettivamente esistenti ma all'oscuro di tutto, facevano ingenti acquisti addebitandoli a loro. La merce, poi, veniva venduta sotto costo ad altri imprenditori compiacenti che la utilizzavano nelle loro attività lecite traendo enormi vantaggi. Merce di vario genere: dai materiali per l'edilizia, a metalli, ma anche beni alimentari. Secondo i Carabinieri il business delle aziende clonate può essere stimato in circa un milione di euro. Per le persone coinvolte è scattata l'accusa di associazione a delinquere finalizzata all'uso di atto falso, sostituzione di persona giuridica, truffa aggravata e continuata. Si tratta di sei persone residenti dalle parti di Reggio Emilia, quattro tra Modena e Parma, due nel milanese. Uno è C.M., 45 anni di Nova Milanese, colpito dal provvedimento di obbligo di dimora. Agli arresti domiciliari tre che secondo la procura sono i promotori dell'iniziativa, mentre tra i denunciati c'è il parente di un boss della 'Ndrangheta.
Valentina Salvi. Dodici le persone che, secondo la procura, hanno dato vita a questa associazione a delinquere che aveva lo scopo di "clonare" ditte. Ovvero utilizzando il nome di aziende effettivamente esistenti ma all'oscuro di tutto, facevano ingenti acquisti addebitandoli a loro. La merce, poi, veniva venduta sotto costo ad altri imprenditori compiacenti che la utilizzavano nelle loro attività lecite traendo enormi vantaggi. Merce di vario genere: dai materiali per l'edilizia, a metalli, ma anche beni alimentari. Secondo i Carabinieri il business delle aziende clonate può essere stimato in circa un milione di euro. Per le persone coinvolte è scattata l'accusa di associazione a delinquere finalizzata all'uso di atto falso, sostituzione di persona giuridica, truffa aggravata e continuata. Si tratta di sei persone residenti dalle parti di Reggio Emilia, quattro tra Modena e Parma, due nel milanese. Uno è C.M., 45 anni di Nova Milanese, colpito dal provvedimento di obbligo di dimora. Agli arresti domiciliari tre che secondo la procura sono i promotori dell'iniziativa, mentre tra i denunciati c'è il parente di un boss della 'Ndrangheta.