Pedemontana a rischio stop: "Dove non è arrivata la politica è arrivata la crisi"
Più volte politici e comitati hanno cercato di fermare la realizzazione dell'autostrada Pedemontana. Non ci sono riusciti. Ma pare che stavolta lo stop ai lavori sia davvero imminente. Per un motivo molto semplice: sembra che manchino davvero i soldi per realizzarla. Tra i più soddisfatti, naturalmente,
Gianmarco Corbetta, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, che da sempre si batte contro la realizzazione dell'autostrada, da lui considerata uno sperpero inutile di d...
Più volte politici e comitati hanno cercato di fermare la realizzazione dell'autostrada Pedemontana. Non ci sono riusciti. Ma pare che stavolta lo stop ai lavori sia davvero imminente. Per un motivo molto semplice: sembra che manchino davvero i soldi per realizzarla. Tra i più soddisfatti, naturalmente,
Gianmarco Corbetta, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, che da sempre si batte contro la realizzazione dell'autostrada, da lui considerata uno sperpero inutile di denaro pubblico. "Lo stop a Pedemontana - afferma Corbetta - se non si troveranno i fondi entro il 9 aprile, era ampiamente annunciato: per quell'opera inutile mancano 400 milioni di euro finanziamento per la variante Expo e il via libera del Cipe alla 'defiscalizzazione' dell'opera. In Consiglio regionale abbiamo chiesto, in perfetta solitudine e sostenuti solo dalle associazioni ambientaliste, di fermare l'opera ma i politici hanno strenuamente difeso i loro interessi su di una infrastruttura pensata decine di anni fa e totalmente inutile se calata all'oggi. Dove non è arrivata la politica è arrivata fortunatamente la crisi finanziaria. L'unica opzione che rimane alla Pedemontana è che si fermi a Lomazzo. Visto che le banche si sono tirate indietro, non è pensabile che a metterci la pezza siano ancora una volto i soldi dei cittadini". Corbetta accoglie lo stop con favore: "Oltre all'enorme risparmio di risorse pubbliche e di suolo, deve finalmente essere messa la parola fine a una brutta pagina della politica e della gestione fallimentare degli appalti pubblici. La Pedemontana non fa l'interesse dei cittadini e il suo stop consentirà finalmente di discutere del miglioramento del sistema logistico del nostro paese, del potenziamento del trasporto pubblico e dell'ammodernamento della rete viaria esistente, le vere urgenze infrastrutturali lombarde".
Gianmarco Corbetta, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, che da sempre si batte contro la realizzazione dell'autostrada, da lui considerata uno sperpero inutile di denaro pubblico. "Lo stop a Pedemontana - afferma Corbetta - se non si troveranno i fondi entro il 9 aprile, era ampiamente annunciato: per quell'opera inutile mancano 400 milioni di euro finanziamento per la variante Expo e il via libera del Cipe alla 'defiscalizzazione' dell'opera. In Consiglio regionale abbiamo chiesto, in perfetta solitudine e sostenuti solo dalle associazioni ambientaliste, di fermare l'opera ma i politici hanno strenuamente difeso i loro interessi su di una infrastruttura pensata decine di anni fa e totalmente inutile se calata all'oggi. Dove non è arrivata la politica è arrivata fortunatamente la crisi finanziaria. L'unica opzione che rimane alla Pedemontana è che si fermi a Lomazzo. Visto che le banche si sono tirate indietro, non è pensabile che a metterci la pezza siano ancora una volto i soldi dei cittadini". Corbetta accoglie lo stop con favore: "Oltre all'enorme risparmio di risorse pubbliche e di suolo, deve finalmente essere messa la parola fine a una brutta pagina della politica e della gestione fallimentare degli appalti pubblici. La Pedemontana non fa l'interesse dei cittadini e il suo stop consentirà finalmente di discutere del miglioramento del sistema logistico del nostro paese, del potenziamento del trasporto pubblico e dell'ammodernamento della rete viaria esistente, le vere urgenze infrastrutturali lombarde".
Gaetano Carro :
PEDEMONTANA ILLOGICA, TORTUOSA E PERICOLOSA Il Dott. Raffaele Cattaneo, per esaltare la bontà del progetto, nel filmato dice: “Io credo che la Pedemontana sia l’opera più importante tra quelle che stiamo facendo in questi anni per il potenziamento della rete stradale in Lombardia. E’ la prima opera che collega la fascia prealpina da ovest a est, evitando il grave difetto storico viabilistico, che è quello radiale verso Milano. Ma la Pedemontana è anche un simbolo: un grande progetto di ridisegno non solo della mobilità, ma anche del tessuto urbano in quella che probabilmente è l’area più densamente popolata di tutta la Lombardia.” L’opera non risolve affatto il problema viabilistico, che è quello radiale verso Milano di cui egli parla, poiché l’autostrada non toccherebbe le vie che dai monti vanno verso il piano, ma si sovrappone ad esse, come ha fatto con la Milano Meda per sfruttare col pedaggio la laboriosa e popolata BRIANZA, incurante, Cattaneo, dell’impatto ambientale in zona densamente popolata (lo dice anche lui) e dell’inquinamento da diossina… Non si spiegherebbe altrimenti che i meno di 70 km in linea d’aria da Varese a Bergamo sono diventati in progetto ben 157 KM di percorso per le deviazioni, curve e controcurve, zigzagando qua e là alla ricerca di punti strategici per i caselli ove riempir bene la greppia. Udite, udite, inoltre, cosa inventa Cattaneo per giustificare la dissennata deroga alle norme di sicurezza in merito al rischio della diossina, la quale, innocuamente per le persone, giace sotto terra, e che con gli scavi per svincoli e allargamento superstrada si renderebbero necessaria la movimentazione della terra inquinata: ”I TIMORI DELLA GENTE SONO UN ASPETTO PSICOLOGICO, RISPETTABILI, MA NON HANNO RISCONTRO COI RISCHI REALI,” dimenticando, Cattaneo, o fingendo di dimenticare, che tutto il settore est della Milano Meda, dopo il 10 luglio fu classificata Zona A, dato l’alto tasso di inquinamento, ma poi, incoscientemente, fu declassificata Zona B senza però aver proceduto alla sua bonifica. Lo sa, Cattaneo, che l’emivita della diossina, in terreni umidi, può essere anche di 100 anni? Ho parlato di emivita, non di biodegradazione. Quindi, rimuovere quella terra significherebbe rinverdire il 10 luglio, e questo lo sanno i banchieri e tutti coloro che dovrebbero finanziare l'opera dopo la presa di posizione anti pedemontana presa da NOPEDEMONTANA ed altre associazioni ambientaliste. Quindi, non credo che sia stata la crisi a far mancare i finanziamenti, ma, finalmente, la consapevolezza che per la tutela della salute pubblica è necessario che la diossina DORMA sotto terra finché il tempo e madre natura non l’avranno resa innocua, senza escludere l'intervento della Magistratura già ipotizzato... Quindi, un'opera costosa dissennatamente progettata, la quale, grazie a chi ha buon senso, NON SI HA DA FARE. Cattaneo, e non la Regione, paghi i danni a chi li ha subiti! http://la1.rsi.ch/_dossiers/player.cfm?uuid=5bc1be1c-5624-4118-b3ee-45a82e8cea89 | lunedì 04 maggio 2015 12:00 Rispondi