Quattro arresti all'Elekta: truccate le aste per macchinari antitumorali
AGRATE BRIANZA - Secondo la Guardia di Finanza gli arrestati avrebbero fatto in modo che appalti dal valore di ventisette milioni di euro andassero alle ditte "amiche".
I quattro, destinatari di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Milano, Giuseppe Gennari, sono accusati di associazione per delinquere, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.
Le indagini, svolte dal nucleo di polizia tributaria di Milano, hanno consentito di individuare un gruppo formato da alcuni dirigenti e dipendenti della società che si occupa di distribuzione di macchinari per la cura dei tumori. La "banda" - scrive la Gdf- era dedita a turbare appalti per la fornitura di diverse aziende ospedaliere sul territorio nazionale, in modo da stabilirne preventivamente la ditta aggiudicataria".
Il valore complessivo delle gare e procedure oggetto di turbativa - evidenziano le fiamme gialle - è pari ad oltre ventisette milioni di euro.
Nel registro degli indagati sono finiti anche dirigenti e dipendenti della società fornitrice dei macchinari nonché primari e medici delle aziende ospedaliere per un totale di ventidue indagati.
Inoltre, giovedì mattina gli uomini della finanza hanno eseguito sequestri di documenti in ospedali ed enti, da Pavia a Bologna fino in Toscana e a Lecce oltre che alla Lega Italiana Lotta contro i Tumori.
Le indagini, svolte dal nucleo di polizia tributaria di Milano, hanno consentito di individuare un gruppo formato da alcuni dirigenti e dipendenti della società che si occupa di distribuzione di macchinari per la cura dei tumori. La "banda" - scrive la Gdf- era dedita a turbare appalti per la fornitura di diverse aziende ospedaliere sul territorio nazionale, in modo da stabilirne preventivamente la ditta aggiudicataria".
Il valore complessivo delle gare e procedure oggetto di turbativa - evidenziano le fiamme gialle - è pari ad oltre ventisette milioni di euro.
Nel registro degli indagati sono finiti anche dirigenti e dipendenti della società fornitrice dei macchinari nonché primari e medici delle aziende ospedaliere per un totale di ventidue indagati.
Inoltre, giovedì mattina gli uomini della finanza hanno eseguito sequestri di documenti in ospedali ed enti, da Pavia a Bologna fino in Toscana e a Lecce oltre che alla Lega Italiana Lotta contro i Tumori.