Regione: la commissione Affari istituzionali dice sì all'indagine su Expo 2015
La commissione Affari istituzionali di Regione Lombardia, con il voto contrario del Partito Democratico, ha detto sì all'indagine su Expo 2015. Durante la seduta è stato ribadita la mancanza di trasparenza con un bilancio consuntivo non ancora presentato. Per Pizzul (Pd) la tempistica della scelta ha solo scopi elettorali.
Parere favorevole è stato espresso a maggioranza dall’Ufficio di Presidenza della Commissione “Affari Istituzionali” allo svolgimento di una indagine conoscitiva relativa a Expo Milano 2015: favorevoli il Presidente Carlo Malvezzi (NCD) e la Consigliera Segretaria Silvana Santisi Saita (Lega Nord), contrario il Vice Presidente Fabio Pizzul (PD).
La votazione è avvenuta dopo che il Presidente Malvezzi ha acquisito un parere anche da parte dei componenti della Commissione, che si sono confrontati sull’argomento: favorevoli si erano dichiarati gli esponenti dei gruppi Lega Nord, Lista Maroni, Forza Italia, NCD, Fratelli d’Italia e Patto Civico, astenuti M5Stelle, contrario il PD.
La votazione è avvenuta dopo che il Presidente Malvezzi ha acquisito un parere anche da parte dei componenti della Commissione, che si sono confrontati sull’argomento: favorevoli si erano dichiarati gli esponenti dei gruppi Lega Nord, Lista Maroni, Forza Italia, NCD, Fratelli d’Italia e Patto Civico, astenuti M5Stelle, contrario il PD.
“E’ quantomeno anomalo – ha sottolineato il Presidente Carlo Malvezzi - che a cinque mesi dalla chiusura dell’evento non ci sia ancora un bilancio consuntivo: ritengo pertanto necessario acquisire elementi utili a fare chiarezza nell’intento di garantire la massima trasparenza e nell’interesse di tutti i soggetti coinvolti”.
Il Vice Presidente Fabio Pizzul ha motivato la sua contrarietà giudicando “strumentali la tempistica della richiesta perché concomitante col voto milanese e l’oggetto dell’indagine ristretto alla sola attività del Commissario Unico senza prevedere anche ulteriori elementi come le collaborazioni attivate per Expo dalla Regione e la gestione di Pianeta Lombardia”. Pizzul ha quindi sottolineato come le informazioni richieste potessero essere acquisite anche tramite i rappresentanti nominati da Regione Lombardia nel Consiglio di Amministrazione di Expo SpA: “la necessità di una commissione di indagine –ha concluso- è un atto di sfiducia soprattutto nei loro confronti”.
A Pizzul hanno replicato Stefano Bruno Galli (Lista Maroni) e Pietro Foroni (Lega Nord) evidenziando come Giuseppe Sala in quanto Commissario Unico ha assunto anche i poteri di competenza regionale e comunale, e pertanto è inevitabile che debba essere lui in prima persona a rispondere della gestione e delle decisioni prese.
“Anche perchè – ha aggiunto il capogruppo di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato - il verbale del Consiglio di Amministrazione di Expo Spa del 21 dicembre scorso evidenzia una perdita di 32 milioni di euro, mentre Giuseppe Sala successivamente ha parlato di un attivo di 14 milioni di euro: indispensabile chiedere ora chiarezza sui conti”.
Pur esprimendo un parere favorevole, Roberto Bruni (Patto Civico) ha lamentato il rischio che la commissione d’indagine possa essere strumentale e la necessità che l’attività d’indagine interessi anche il ruolo degli enti parti in causa e non solo della società Expo SpA. Il Consigliere Segretario del Consiglio Eugenio Casalino (M5Stelle), annunciando l’astensione del suo gruppo, ha sottolineato la necessità di una commissione d’inchiesta con poteri più incisivi rispetto a quelli attribuiti alla semplice commissione d’indagine.
“Anche perchè – ha aggiunto il capogruppo di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato - il verbale del Consiglio di Amministrazione di Expo Spa del 21 dicembre scorso evidenzia una perdita di 32 milioni di euro, mentre Giuseppe Sala successivamente ha parlato di un attivo di 14 milioni di euro: indispensabile chiedere ora chiarezza sui conti”.
Pur esprimendo un parere favorevole, Roberto Bruni (Patto Civico) ha lamentato il rischio che la commissione d’indagine possa essere strumentale e la necessità che l’attività d’indagine interessi anche il ruolo degli enti parti in causa e non solo della società Expo SpA. Il Consigliere Segretario del Consiglio Eugenio Casalino (M5Stelle), annunciando l’astensione del suo gruppo, ha sottolineato la necessità di una commissione d’inchiesta con poteri più incisivi rispetto a quelli attribuiti alla semplice commissione d’indagine.
Secondo quanto previsto dall’art.20 dello Statuto d’Autonomia e dall’art.42 del Regolamento generale, acquisito il parere da parte della Commissione consiliare competente, l’ultima parola spetterà ora all’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale presieduto da Raffaele Cattaneo, che nella seduta del 21 marzo aveva già constatato la sussistenza di tutti i requisiti formali necessari per concedere l’autorizzazione all’indagine.
La richiesta, presentata dai Presidenti dei gruppi Lega Nord, Lista Maroni, Forza Italia, NCD e Fratelli d’Italia e sottoscritta da 27 Consiglieri regionali di maggioranza, pone l’attenzione sulla necessità di acquisire elementi, dati e documenti utili “ad approfondire la gestione dell’Esposizione Universale Milano 2015 e in particolare la modalità di assegnazione degli appalti, gli incarichi assegnati e la gestione dei contratti da parte del Commissario Unico, oltre alle entrate e alle uscite della suddetta manifestazione e agli adempimenti della fase post Expo”.
Nello svolgimento del proprio lavoro, la Commissione può procedere all’audizione e alla consultazione di tutti i soggetti che possono fornire elementi utili all’attività d’indagine, quindi predispone e approva una relazione conclusiva o nomina un proprio relatore in Consiglio regionale. Secondo il piano finanziario redatto dai richiedenti, l’indagine conoscitiva su Expo Milano 2015 “non determina costi finanziari in quanto si prevede l’utilizzo delle strutture consiliari interne”.