Seregno, Desio e Seveso: Poste Italiane segnalate alla Direzione antimafia
Nessun avviso di garanzia e, tantomeno, nessun colpevole: ma Poste Italiane, secondo "Il Fatto Quotidiano", sarebbe stata segnalata dalla Squadra Mobile di Milano alla Direzione distrettuale antimafia per violazione delle norme antiriciclaggio. Tecnicamente è una Cnr (comunicazione di notizia di reato) che offre alla Procura la possibilità di svolgere ulteriori indagini. Un fulmine a ciel sereno la notizia resa nota nella giornata di sabato 27 settembre, visto che ormai ne è passato di tempo ...
Nessun avviso di garanzia e, tantomeno, nessun colpevole: ma Poste Italiane, secondo "Il Fatto Quotidiano", sarebbe stata segnalata dalla Squadra Mobile di Milano alla Direzione distrettuale antimafia per violazione delle norme antiriciclaggio. Tecnicamente è una Cnr (comunicazione di notizia di reato) che offre alla Procura la possibilità di svolgere ulteriori indagini. Un fulmine a ciel sereno la notizia resa nota nella giornata di sabato 27 settembre, visto che ormai ne è passato di tempo dai giorni in cui si era parlato di Seveso quale banca della 'Ndrangheta grazie alla brillante operazione portata in vicolo Isonzo con i boss filmati in quel monolocale che sembrava così inaccessibile. E sono passati anche parecchi giorni da quando Poste Italiane era finita nel mirino della giustizia per gli arresti avvenuti nella sede di Paderno Dugnano, o per le indagini in corso su personale della sede di Seregno, di Desio e di Lissone. Ora questa novità della segnalazione della Squadra Mobile che, secondo "Il Fatto Quotidiano", è stata trasmessa il 13 maggio 2013 e che non costituisce un fatto isolato viste le precedenti segnalazioni del 2012 (in data 21 luglio, 1 agosto e 4 settembre) che facevano riferimento a contatti tra alcuni dipendenti e il gruppo di Giuseppe Pensabene, 48enne residente a Seveso ma originario di Montebello Jonico (Reggio Calabria), accusato di essere "emanazione diretta della Locale di ‘ndrangheta di Desio, a sua volta inserita nella struttura criminale confederata unitaria su base regionale denominata ‘La Lombardia’". Poste Italiane - secondo la Squadra Mobile di Milano - “quale fornitore di servizi finanziari” avrebbe tratto profitto da attività illecite dei dipendenti e violato le norme antiriciclaggio dal luglio 2011 al luglio 2012. Gli sportelli citati sono quelli di Seregno, Seveso, Desio, Lissone, Paderno Dugnano, Rho.