Seregno: "Il frate e il califfo" nelle foto di Bruno Zanzottera
Un percorso di una trentina di fotografie che raccontano gli aspetti quotidiani di un continente per certi versi ancora sconosciuto e, soprattutto la storia dell’amicizia tra Fra’ Fiorenzo Priuli e Moussa Aboubakar Hassoumi. «Il frate e il califfo» è il titolo della mostra fotografica di
Bruno Zanzottera, promossa dal «Gruppo Solidarietà Africa Onlus», ancora visitabile fino a questa domenica 7 dicembre in Galleria civica «Ezio Mariani». Bruno Zanzottera, nato a Monza n...
Un percorso di una trentina di fotografie che raccontano gli aspetti quotidiani di un continente per certi versi ancora sconosciuto e, soprattutto la storia dell’amicizia tra Fra’ Fiorenzo Priuli e Moussa Aboubakar Hassoumi. «Il frate e il califfo» è il titolo della mostra fotografica di
Bruno Zanzottera, promossa dal «Gruppo Solidarietà Africa Onlus», ancora visitabile fino a questa domenica 7 dicembre in Galleria civica «Ezio Mariani». Bruno Zanzottera, nato a Monza nel 1957, da decenni gira il mondo come fotoreporter. Il suo interesse per la cultura e i popoli africani lo ha spinto a percorrere ampi tratti del continente nero, dalle coste alle zone più inesplorate. In Africa nera ha incontrato il frate, Fra’ Fiorenzo Priuli, un frate e un chirurgo che da oltre quarant’anni vive a Tanguiéta, nella savana nel nord del Bénin, e il califfo, Moussa Aboubakar Hassoumi, califfo di Kiota, in Niger. Bruno Zanzottera, attraverso foto di potentissimo impatto visivo, accompagnate dai testi della giornalista Anna Pozzi, ha raccontato la loro storia. In Bénin Fra’ Fiorenzo ha fondato e dirige l’ospedale «Saint Jean de Dieu» dei Fatebenefratelli, un presidio medico di frontiera, non solo perché è al confine fra tre Paesi, Burkina Faso, Togo e Bénin, ma sopratutto perché è un avamposto della sanità, in una regione dove il diritto alla salute è un privilegio per pochi. Moussa Aboubakar Hassoumi è il la guida spirituale della confraternita musulmana della Tijaniyya. In quasi trent’anni, riprendendo la tradizione dal padre, ha inviato centinaia di malati di Kiota dal medico cristiano di Tanguiéta, a settecento chilometri e due frontiere di distanza, ciascuno con una lettera e una preghiera personale. «Fiorenzo e il califfo – spiega
Paolo Viganò, presidente dell’associazione “GS Africa” - si sono incontrati una sola volta, ma la loro amicizia epistolare, fatta di profondo rispetto e stima, continua a rappresentare una testimonianza edificante di come fedi diverse possano unire e non dividere. Ma è anche una grande lezione di solidarietà al di là delle frontiere del fanatismo e dell’intolleranza». Bruno Zanzottera, uno dei soci fondatori di «Parallelozero», agenzia fotografica specializzata in reportage dall'Africa, ha scoperto l’Africa nel 1980 quando andò in Algeria per realizzare un reportage sui Tuareg. Qui incontrò alcuni ragazzi francesi e con loro percorse tutto il Sahara con delle vecchie Peugeot 404 fino al golfo di Guinea, sull’oceano Atlantico, dove poi rivendettero le auto per ripagare le spese del viaggio. Trentaquattro anni fa fece il suo primo reportage fotografico africano e oggi i suoi servizi sono appaino su testate internazionali come «Geo France», «National Geographic», «Focus» e «Airone». La mostra potrà essere visitata dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.
Bruno Zanzottera, promossa dal «Gruppo Solidarietà Africa Onlus», ancora visitabile fino a questa domenica 7 dicembre in Galleria civica «Ezio Mariani». Bruno Zanzottera, nato a Monza nel 1957, da decenni gira il mondo come fotoreporter. Il suo interesse per la cultura e i popoli africani lo ha spinto a percorrere ampi tratti del continente nero, dalle coste alle zone più inesplorate. In Africa nera ha incontrato il frate, Fra’ Fiorenzo Priuli, un frate e un chirurgo che da oltre quarant’anni vive a Tanguiéta, nella savana nel nord del Bénin, e il califfo, Moussa Aboubakar Hassoumi, califfo di Kiota, in Niger. Bruno Zanzottera, attraverso foto di potentissimo impatto visivo, accompagnate dai testi della giornalista Anna Pozzi, ha raccontato la loro storia. In Bénin Fra’ Fiorenzo ha fondato e dirige l’ospedale «Saint Jean de Dieu» dei Fatebenefratelli, un presidio medico di frontiera, non solo perché è al confine fra tre Paesi, Burkina Faso, Togo e Bénin, ma sopratutto perché è un avamposto della sanità, in una regione dove il diritto alla salute è un privilegio per pochi. Moussa Aboubakar Hassoumi è il la guida spirituale della confraternita musulmana della Tijaniyya. In quasi trent’anni, riprendendo la tradizione dal padre, ha inviato centinaia di malati di Kiota dal medico cristiano di Tanguiéta, a settecento chilometri e due frontiere di distanza, ciascuno con una lettera e una preghiera personale. «Fiorenzo e il califfo – spiega
Paolo Viganò, presidente dell’associazione “GS Africa” - si sono incontrati una sola volta, ma la loro amicizia epistolare, fatta di profondo rispetto e stima, continua a rappresentare una testimonianza edificante di come fedi diverse possano unire e non dividere. Ma è anche una grande lezione di solidarietà al di là delle frontiere del fanatismo e dell’intolleranza». Bruno Zanzottera, uno dei soci fondatori di «Parallelozero», agenzia fotografica specializzata in reportage dall'Africa, ha scoperto l’Africa nel 1980 quando andò in Algeria per realizzare un reportage sui Tuareg. Qui incontrò alcuni ragazzi francesi e con loro percorse tutto il Sahara con delle vecchie Peugeot 404 fino al golfo di Guinea, sull’oceano Atlantico, dove poi rivendettero le auto per ripagare le spese del viaggio. Trentaquattro anni fa fece il suo primo reportage fotografico africano e oggi i suoi servizi sono appaino su testate internazionali come «Geo France», «National Geographic», «Focus» e «Airone». La mostra potrà essere visitata dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.