Seregno: per i 65 anni dell'Avis arriva la nuova sede

"Spero che tra 25 anni qualcuno di voi bussi alla porta del sindaco dicendo che la sede è troppo piccola, segno evidente del successo che sarete stati capaci di ottenere". E' l'augurio che il sindaco
Giacinto Mariani ha rivolto nella mattinata di domenica 8 ai responsabili della sezione cittadina dell'Avis (Associazione Volontari Italiani Sangue) in occasione dell'inaugurazione della nuova sede in via Verdi. Un evento che ha richiamato un gran numero di persone e che testimo...

"Spero che tra 25 anni qualcuno di voi bussi alla porta del sindaco dicendo che la sede è troppo piccola, segno evidente del successo che sarete stati capaci di ottenere". E' l'augurio che il sindaco Giacinto Mariani ha rivolto nella mattinata di domenica 8 ai responsabili della sezione cittadina dell'Avis (Associazione Volontari Italiani Sangue) in occasione dell'inaugurazione della nuova sede in via Verdi. Un evento che ha richiamato un gran numero di persone e che testimonia non solo quanto i responsabili abbiano ben lavorato finora, ma anche quanto sia sempre notevole la sensibilità dei seregnesi quando si parla di solidarietà. La mattinata di festa, in occasione del 65° dell'Avis, si è aperta alle 9.30 con un omaggio floreale in piazza Donatori del sangue: un gesto per ricordare quanti negli anni hanno compiuto il gesto di altruismo disinteressato e hanno contribuito a diffondere la cultura della donazione. Poi tutti in sala Monsignor Gandini per la consegna delle benemerenze ai donatori. Non si tratta di fare una classifica, perché la persona che dona una volta e chi invece è ormai abituato a questo gesto, lo fanno comunque con lo stesso significato e la stessa generosità. Non possono però non balzare all'occhio le 120 donazioni di

Franco Turati, premiato con il distintivo in oro con diamante. Un distintivo in oro con smeraldo, invece, è stato consegnato a coloro che sono iscritti da quarant'anni, oppure hanno effettuato almeno 80 donazioni o, ancora, sono arrivati alla centesima donazione: e in questo caso il riconoscimento è andato a

Dario Confalonieri,

Giuseppe Motta,

Daniele Radice e

Davide Viganò. In totale, nella mattinata, 103 le benemerenze consegnate. Infine tutti in via Verdi: perché dopo l'omaggio al passato e il riconoscimento a chi costituisce il presente, l'Avis guarda anche verso il futuro. Una nuova sede dove poter continuare a esercitare l'attività con passione e con il desiderio di trasmettere alle future generazioni il significato di questo gesto. [gallery columns="2" ids="24721,24722"]