Seregno: un microchip per controllare i sacchi dei rifiuti

«L’obiettivo è lo “Zero Waste”, cioè rifiuti zero». Il Sindaco
Giacinto Mariani lancia la sfida. «Già oggi a Seregno - spiega - ricicliamo il 62 per cento dei rifiuti. Vogliamo alzare l’asticella della raccolta differenziata all’80 per cento». Obiettivo che potrà essere raggiunto con il sistema Rfid (Radio frequency identification, evoluzione del codice a barre dei supermercati), tecnologie da intelligence che riconoscono il conferimento. Il nuovo sistema sarà introdotto nel...

«L’obiettivo è lo “Zero Waste”, cioè rifiuti zero». Il Sindaco

Giacinto Mariani lancia la sfida. «Già oggi a Seregno - spiega - ricicliamo il 62 per cento dei rifiuti. Vogliamo alzare l’asticella della raccolta differenziata all’80 per cento». Obiettivo che potrà essere raggiunto con il sistema Rfid (Radio frequency identification, evoluzione del codice a barre dei supermercati), tecnologie da intelligence che riconoscono il conferimento. Il nuovo sistema sarà introdotto nelle prossime settimane, in via sperimentale, nei sacchi grigi in un quartiere di Seregno che sarà individuato dall’assessore ai Parchi, all’Ecologia e all’Ambiente

Flavio Sambruni con cui il progetto è stato condiviso e sviluppato. «Gelsia Ambiente – ha dichiarato il presidente Alessandro Boneschi - ha come obiettivo primario quello di massimizzare il riutilizzo dei materiali riciclabili presenti nei rifiuti conferiti dai cittadini. Un’importante azione concreta che la società sta mettendo in atto è quella di adottare la tariffa puntuale per la corresponsione del servizio di igiene ambientale seguendo il principio “chi più inquina più paga”. È quindi necessario un sistema di misurazione puntuale dei rifiuti conferiti che sia in grado di associare ad ogni singola utenza la reale produzione di rifiuto». Seguendo questa direzione negli ultimi mesi Gelsia Ambiente ha sperimentato l’applicazione di sacchetti, dotati di TAG RFID passivi per la raccolta dei rifiuti indifferenziati, che, una volta conferiti nei mezzi di raccolta, permettono un’identificazione univoca dei dati di conferimento da parte dei cittadini e la loro trasmissione automatica nei sistemi di fatturazione. «È un’importante innovazione che cambierà il sistema della raccolta rifiuti in Brianza», dichiara Alessandro Boneschi. Nei primi tre mesi di sperimentazione, a Lissone, gli ottimi risultati conseguiti nella zona di sperimentazione portano ad ipotizzare che, nei comuni gestiti, la raccolta differenziata, partendo dall’attuale media del 65%, potrà attestarsi a valori oltre il 75%, una volta che il sistema sarà a regime e che sarà introdotta la tariffa puntuale. «Il nostro obiettivo non è controllare i residenti, ma farli risparmiare. Il progetto Rfid è un incentivo a produrre sacchi neri meno pesanti. Meno produci, più risparmi, conclude il Sindaco. Questa importante rivoluzione nel sistema di raccolta dei rifiuti porterà ad una minor produzione di rifiuti destinati all’incenerimento e quindi ad una riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera. Una politica che non va d’accordo con gli inceneritori».