Seregno: una mostra per ricordare le foibe
«Un orrore troppo a lungo negato». Così il sindaco
Giacinto Mariani presenta le iniziative per il «Giorno del ricordo», dedicato alle vittime delle foibebe, le tipiche voragini carsiche dell'Istria e della Venezia Giulia, e l’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra. «Miglia di italiani – ha aggiunto il Sindaco – furono vittime di una pulizia etnica e politica da parte dei seguaci del leader comunista jugoslavo Tito e nulla può giustifi...
«Un orrore troppo a lungo negato». Così il sindaco
Giacinto Mariani presenta le iniziative per il «Giorno del ricordo», dedicato alle vittime delle foibebe, le tipiche voragini carsiche dell'Istria e della Venezia Giulia, e l’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra. «Miglia di italiani – ha aggiunto il Sindaco – furono vittime di una pulizia etnica e politica da parte dei seguaci del leader comunista jugoslavo Tito e nulla può giustificare i massacri, neanche i crimini commessi in precedenza dai fascisti. Per anni le foibe sono state cancellate dai libri di storia. Un silenzio rotto solo dieci anni fa con la legge numero 92 che ha istituito il “Giorno del ricordo”». Lunedì 10 febbraio alle 11 in via Umberto I le vittime delle foibe saranno ricordate con l’Ammainabandiera sulle note del Silenzio. Sabato 15 febbraio alle 17 al «Museo Vignoli» (via de Nova, 26) sarà inaugurata della mostra «Istria e Dalmazia: storia delle terre italiane perdute dopo il secondo conflitto mondiale» a cura dell’«Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Comitato Monza e Brianza». Durante l’inaugurazione alcuni esuli in vari campi profughi, che furono allestiti anche presso le Scuderie della Villa Reale di Monza, porteranno la loro testimonianza. La mostra, attraverso 40 pannelli, racconta le vicende storiche dei territori di confine a cavallo tra l'Italia e la penisola balcanica, con particolare riferimento ai tragici eventi culminati, fra il 1943 ed il 1945, nell'arresto e nella deportazione di migliaia di uomini e donne, molti dei quali scomparvero nelle foibe. La mostra sarà affiancata dalla proiezione di filmati d'epoca negli orari di apertura della manifestazione. «La mostra – spiega
Leonardo Caruz, delegato ai rapporti con gli Enti locali dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Comitato Monza e Brianza - è stata costruita grazie alle stampe, alle cartoline e alle foto raccolto da Guerrino Cerlienco, esule e padre del presidente dell’associazione Pietro. Materiale che ha consentito di ricostruire la storia delle più importanti città istriane, Zara, Fiuma e Pole, e alcuni dei momenti più drammatici come l’imbarco dei "profughi'' istriani a Pola sul piroscafo "Toscana''». Attenzione particolare alle scuole che potranno visitare la mostra con alcuni esuli come «guide», «perché – ricorda Giacinto Mariani - la legge n.92/2004 prevede momenti dedicati al ricordo di quanto accaduto nelle martoriate terre istriane e dalmate proprio per gli studenti». La mostra sarà visitabile fino a domenica 23 febbraio tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00. Informazioni e prenotazioni visite guidate gratuite per scuole, gruppi e associazioni: Ufficio Cultura - tel. 0362 263541 – email: info.cultura@seregno.info.
Giacinto Mariani presenta le iniziative per il «Giorno del ricordo», dedicato alle vittime delle foibebe, le tipiche voragini carsiche dell'Istria e della Venezia Giulia, e l’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra. «Miglia di italiani – ha aggiunto il Sindaco – furono vittime di una pulizia etnica e politica da parte dei seguaci del leader comunista jugoslavo Tito e nulla può giustificare i massacri, neanche i crimini commessi in precedenza dai fascisti. Per anni le foibe sono state cancellate dai libri di storia. Un silenzio rotto solo dieci anni fa con la legge numero 92 che ha istituito il “Giorno del ricordo”». Lunedì 10 febbraio alle 11 in via Umberto I le vittime delle foibe saranno ricordate con l’Ammainabandiera sulle note del Silenzio. Sabato 15 febbraio alle 17 al «Museo Vignoli» (via de Nova, 26) sarà inaugurata della mostra «Istria e Dalmazia: storia delle terre italiane perdute dopo il secondo conflitto mondiale» a cura dell’«Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Comitato Monza e Brianza». Durante l’inaugurazione alcuni esuli in vari campi profughi, che furono allestiti anche presso le Scuderie della Villa Reale di Monza, porteranno la loro testimonianza. La mostra, attraverso 40 pannelli, racconta le vicende storiche dei territori di confine a cavallo tra l'Italia e la penisola balcanica, con particolare riferimento ai tragici eventi culminati, fra il 1943 ed il 1945, nell'arresto e nella deportazione di migliaia di uomini e donne, molti dei quali scomparvero nelle foibe. La mostra sarà affiancata dalla proiezione di filmati d'epoca negli orari di apertura della manifestazione. «La mostra – spiega
Leonardo Caruz, delegato ai rapporti con gli Enti locali dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Comitato Monza e Brianza - è stata costruita grazie alle stampe, alle cartoline e alle foto raccolto da Guerrino Cerlienco, esule e padre del presidente dell’associazione Pietro. Materiale che ha consentito di ricostruire la storia delle più importanti città istriane, Zara, Fiuma e Pole, e alcuni dei momenti più drammatici come l’imbarco dei "profughi'' istriani a Pola sul piroscafo "Toscana''». Attenzione particolare alle scuole che potranno visitare la mostra con alcuni esuli come «guide», «perché – ricorda Giacinto Mariani - la legge n.92/2004 prevede momenti dedicati al ricordo di quanto accaduto nelle martoriate terre istriane e dalmate proprio per gli studenti». La mostra sarà visitabile fino a domenica 23 febbraio tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00. Informazioni e prenotazioni visite guidate gratuite per scuole, gruppi e associazioni: Ufficio Cultura - tel. 0362 263541 – email: info.cultura@seregno.info.