Seveso: "Butti e la maggioranza incompetenti su Aspes"
“Il giorno dopo l’insediamento il sindaco
Paolo Butti non doveva darsi il premio di produzione aumentandosi lo stipendio: doveva pensare ad Aspes. Il premio, eventualmente, doveva attribuirselo alla fine. Almeno dopo aver risolto questa grana che, come si è visto in Consiglio comunale, lui e la sua maggioranza non sono in grado di affrontare”. Parole tutt’altro che tenere quelle di
Mauro Ragazzo, coordinatore della lista civica “Seveso nel cuore”, pronuncia...
“Il giorno dopo l’insediamento il sindaco
Paolo Butti non doveva darsi il premio di produzione aumentandosi lo stipendio: doveva pensare ad Aspes. Il premio, eventualmente, doveva attribuirselo alla fine. Almeno dopo aver risolto questa grana che, come si è visto in Consiglio comunale, lui e la sua maggioranza non sono in grado di affrontare”. Parole tutt’altro che tenere quelle di
Mauro Ragazzo, coordinatore della lista civica “Seveso nel cuore”, pronunciate nel corso di una conferenza stampa convocata per esprimere il malcontento riguardo alla questione Aspes per come è stata trattata dalla coalizione di maggioranza. “Mi fa ridere – afferma
Roberto Pagani, il capogruppo – sentir dire in Consiglio comunale che la municipalizzata ci viene a costare 10 o 11 mila euro al mese di interessi. Per fare una valutazione seria iniziamo ad aggiungere anche i 10 mila euro per lo studio che è stato commissionato alla società esterna e che non ci dice nulla di più di ciò che già sapevamo. E poi diciamo pure che le decisioni su Aspes potevano essere anche prese prima. E’ un argomento non nuovo per Seveso. E, se bisognava arrivare a una delibera inutile come quella approvata settimana scorsa, tanto valeva aspettare ancora qualche mese e dare una risposta definitiva”. Le perplessità della lista “Seveso nel cuore” sono stati sintetizzati in pochi punti da
Diego Tavecchio: “Non abbiamo partecipato al voto, nemmeno con un’astensione, perché quella delibera è un salto nel buio. Proposta la liquidazione senza un piano finanziario. Anzi, nonostante i revisori dei conti dicano che non ci sono a bilancio le risorse per la liquidazione di Aspes. Il sindaco, pur preparato sui numeri, non ha cercato una soluzione al problema, ma solo di individuare le responsabilità. E’ una delibera politica, ma a pagare sono sempre i cittadini. E poi che cosa ci dicono dei 30 dipendenti di Aspes? Che fine faranno? Mi sembra che questa maggioranza non abbia competenza”.
Paolo Butti non doveva darsi il premio di produzione aumentandosi lo stipendio: doveva pensare ad Aspes. Il premio, eventualmente, doveva attribuirselo alla fine. Almeno dopo aver risolto questa grana che, come si è visto in Consiglio comunale, lui e la sua maggioranza non sono in grado di affrontare”. Parole tutt’altro che tenere quelle di
Mauro Ragazzo, coordinatore della lista civica “Seveso nel cuore”, pronunciate nel corso di una conferenza stampa convocata per esprimere il malcontento riguardo alla questione Aspes per come è stata trattata dalla coalizione di maggioranza. “Mi fa ridere – afferma
Roberto Pagani, il capogruppo – sentir dire in Consiglio comunale che la municipalizzata ci viene a costare 10 o 11 mila euro al mese di interessi. Per fare una valutazione seria iniziamo ad aggiungere anche i 10 mila euro per lo studio che è stato commissionato alla società esterna e che non ci dice nulla di più di ciò che già sapevamo. E poi diciamo pure che le decisioni su Aspes potevano essere anche prese prima. E’ un argomento non nuovo per Seveso. E, se bisognava arrivare a una delibera inutile come quella approvata settimana scorsa, tanto valeva aspettare ancora qualche mese e dare una risposta definitiva”. Le perplessità della lista “Seveso nel cuore” sono stati sintetizzati in pochi punti da
Diego Tavecchio: “Non abbiamo partecipato al voto, nemmeno con un’astensione, perché quella delibera è un salto nel buio. Proposta la liquidazione senza un piano finanziario. Anzi, nonostante i revisori dei conti dicano che non ci sono a bilancio le risorse per la liquidazione di Aspes. Il sindaco, pur preparato sui numeri, non ha cercato una soluzione al problema, ma solo di individuare le responsabilità. E’ una delibera politica, ma a pagare sono sempre i cittadini. E poi che cosa ci dicono dei 30 dipendenti di Aspes? Che fine faranno? Mi sembra che questa maggioranza non abbia competenza”.
ERMENEGILDO :
ASPES, ASPES, ASPES... MA, NON E' QUELLA COSIDDETTA PARTECIPATA, CHE NACQUE NEL 2000, VOLUTA, FORTISSIMAMENTE VOLUTA, DALL'A.C.DI SEVESO, IN PIENO BOOM EDILIZIO, PER CUI IL COMUNE STESSO INCAMERO' DI ONERI DI URBANIZZAZIONE E DI COSTRUZIONE CIRCA 16.000.000 DI EURO? COME MAI NEL 2008, LA NUOVA AMMINISTRAZIONE, CHE SOSTITUI' QUELLA CHE GENERO' ASPES, TROVO' LE CASSE DEL COMUNE VUOTE AL PUNTO DA NON POTER FAR FRONTE NEANCHE AL DEGRADO DEL PATRIMONIO COMUNALE? RITENGO CHE NON BASTI EMETTERE SENTENZA DI CONDANNA PER LA MESSA IN LIQUIDAZIONE DI ASPES E PER LA SOSTANZA DI QUELLA DELIBERA, MA SIA NECESSARIA UNA VERIFICA DI QUEL CHE ACCADDE QUANDO NELLE CASSE DEL COMUNE ENTRAVANO EURO A IOSA E NEL 2008 LE CASSE STESSE ERANO VUOTE. MAGARI CREANDO UNA COMMISSIONE DI CONSIGLIO COMUNALE! IN POLITICA, QUANDO I DENTI DONDOLANO, E' NECESSARIO ACCERTARE LA CAUSA? | lunedì 04 maggio 2015 12:00 Rispondi