Seveso, Butti: "Un fondo sociale per aiutare le famiglie"
Paolo Butti a pochi giorni alla fine del voto lancia la sua ultima proposta, introducendola tuttavia con una nota di sconcerto: “Mentre noi ci occupiamo di come contrastare questa terribile crisi, un Pagani evidentemente spaventato dalla sconfitta si occupa di calcoli politici e chiede aiuto all’ex-sindaco Donati, a Vaccarino e a tutti quegli altri ex- che hanno reso la nostra città così fragile agli attacchi della crisi. Una mossa ingenua, perché 5 anni fa successe la stessa...
Paolo Butti a pochi giorni alla fine del voto lancia la sua ultima proposta, introducendola tuttavia con una nota di sconcerto: “Mentre noi ci occupiamo di come contrastare questa terribile crisi, un Pagani evidentemente spaventato dalla sconfitta si occupa di calcoli politici e chiede aiuto all’ex-sindaco Donati, a Vaccarino e a tutti quegli altri ex- che hanno reso la nostra città così fragile agli attacchi della crisi. Una mossa ingenua, perché 5 anni fa successe la stessa cosa, con le stesse persone: i Sevesini hanno visto i risultati e non credo vogliano rischiare un bis. Certo, altroché lista civica, mi viene da dire ...”. Il candidato sindaco sostiene con forza il suo progetto: “La nostra è una proposta anti-crisi efficace e già sperimentata in altri comuni, che mette in rete pubblico e privato per un obiettivo nobile”. Lui lo ha definito il “Fondo Seveso Solidale”, un vero e proprio fondo anti-povertà: “Tecnicamente è un fondo patrimoniale di solidarietà locale. Raccoglie le offerte libere di chiunque desideri contribuire e le destina al sostegno di cittadini e famiglie sevesine che si trovano in condizioni di emergenza economica e che richiedano un aiuto integrativo rispetto, per esempio a utenze, rate d’affitto, quelle spese, insomma, che, se non sostenute, renderebbero impossibile una vita dignitosa e minerebbero pesantemente la capacità di sostentamento”.Butti approfondisce i termini del progetto: “E’ sufficiente un normale conto corrente sul quale cittadini, imprese, amministratori pubblici, associazioni possano versare liberamente la cifra che desiderano. Va da sé che chiunque entri nell’amministrazione comunale di Seveso sarà chiamato a fare la sua parte con regolarità. Esistono altre esperienze simili a queste, prima fra tutte quella del Comune di Arcore, che in un anno ha raccolto ben 60.000 euro di donazioni ed effettuato oltre 100 interventi di sostegno. E’ anche in questo modo che si può tenere insieme una società complessa e bersagliata dalla crisi come quella sevesina”. Butti precisa: “I contributi non verrebbero mai erogati in denaro, ma attraverso il pagamento diretto delle spese. Ogni situazione verrebbe inoltre vagliato da un vero e proprio comitato di gestione”. In merito ai partner fondatori e al comitato di gestione, il candidato sindaco ha le idee chiare: “Ho subito pensato al Comune e a tutte le parrocchie di Seveso, come partner che lancino l’iniziativa, ma sarebbero benvenuti tutti gli enti e le realtà associative locali che si riconoscono nel progetto. Il comitato di gestione dovrebbe naturalmente essere composto da persone preparate e che sono abitualmente in contatto con chi è in difficoltà: credo che gli operatori del sociale e le parrocchie, oltre naturalmente alla pubblica amministrazione, siano i soggetti che meglio possano soppesare gli interventi caso per caso”.