Seveso: dal Meeting di Rimini all'ex seminario una mostra su San Giovanni Bosco
Una mostra interamente dedicata a San Giovanni Bosco e alla sua missione educativa tra i giovani in occasione del bicentenario della sua nascita. E' quella proposta dalla Comunità Pastorale "San Pietro da Verona", allestita negli spazi del Centro Ambrosiano (ex Seminario arcivescovile) e patrocinata dal Comune di Seveso, che sarà inaugurata domani (domenica 22 marzo) alle 15.30 alla presenza del sacerdote salesiano don Luigi Melesi. Si tratta di una ventina di pannelli che ripercorrono l...
Una mostra interamente dedicata a San Giovanni Bosco e alla sua missione educativa tra i giovani in occasione del bicentenario della sua nascita. E' quella proposta dalla Comunità Pastorale "San Pietro da Verona", allestita negli spazi del Centro Ambrosiano (ex Seminario arcivescovile) e patrocinata dal Comune di Seveso, che sarà inaugurata domani (domenica 22 marzo) alle 15.30 alla presenza del sacerdote salesiano don Luigi Melesi. Si tratta di una ventina di pannelli che ripercorrono l'opera compiuta da don Bosco, la nascita della sua idea, i primi periodi, l'attività nella periferia di Torino. Curata da Davide Cestari e Miriam Grandi con la collaborazione di Giovanni Barrani, Daniele Ciacci, Luca Fiorin e le illustrazioni di Anna Formaggio, è stata realizzata in occasione del "Meeting per l'amicizia fra i popoli" di Rimini nel 2014. Così la introducono gli organizzatori: "«Noi facciamo consistere la santità nello stare molto allegri». Questo motto di don Bosco è il cuore pulsante della mostra dedicata a lui e al “suo” oratorio. «Questa è la mia casa» è l’iscrizione che campeggia sulla porta della povera casa di san Giovanni Bosco ai Becchi in Piemonte, a una ventina di chilometri da Torino. Può sembrare una frase banale, per indicare le quattro mura dove è nato e vissuto per i primi anni. In realtà queste parole dicono tutta la semplicità con cui si sono svolti i fatti miracolosi di una vita toccata dal Mistero in modo straordinario. Ed è proprio qui il miracolo: nella quotidianità di rapporti familiari è nata la storia del “saltimbanco” che diventò sacerdote e abbracciò migliaia di giovani in tutto il mondo. L'oratorio. Tutto nella vita dell'oratorio, il luogo dove radunava i suoi giovani amici, girava intorno alla Santa Eucaristia e alla Confessione. Questo punto centrale sarà la nota dominante che emergerà nel raccontare quello che don Bosco ha vissuto insieme ai suoi ragazzi e come sia stato determinante anche nel modo di porsi davanti a tutto e a tutti, dai politici agli ecclesiastici, dagli imprenditori ai poveri. Per don Bosco la cosa più importante era il desiderio di felicità che muoveva ogni singolo gesto e bisogno, e la consapevolezza che la Santa Eucaristia fosse l’unica risposta capace di rendere più umana la vita anche dei giovani". La mostra, a ingresso gratuito, sarà visitabile fino a sabato 28 marzo: dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19.