Seveso: l'abbraccio della città a Francesco Rocca, "il buon pastore"
Chiesa gremita, qualche lacrima, tanto affetto e molta riconoscenza nella mattinata di oggi, lunedì 4 agosto, per l'ultimo saluto a
Francesco Rocca, il sindaco della diossina. In più, nella chiesa di San Carlo all'Altopiano, il gruppo degli Alpini e tutti i sindaci che hanno la storia di Seveso negli ultimi cinquant'anni:
Paolo Butti,
Massimo Donati,
Clemente Galbiati,
Davide Meardi,
Giuseppe Ca...
Chiesa gremita, qualche lacrima, tanto affetto e molta riconoscenza nella mattinata di oggi, lunedì 4 agosto, per l'ultimo saluto a
Francesco Rocca, il sindaco della diossina. In più, nella chiesa di San Carlo all'Altopiano, il gruppo degli Alpini e tutti i sindaci che hanno la storia di Seveso negli ultimi cinquant'anni:
Paolo Butti,
Massimo Donati,
Clemente Galbiati,
Davide Meardi,
Giuseppe Cassina. Tutti per esprimere la loro gratitudine nei confronti dell'uomo che ha difeso la nostra città ai tempi del disastro chimico dell'Icmesa facendo sì che potessimo essere ancora noi i protagonisti del nostro futuro senza imposizioni calate dell'alto. Non abbiamo visto
Giordano Cassetta, magari c'era anche lui, ma abbiamo notato ex amministratori di Comuni limitrofi, da
Giancarlo Frigerio di Barlassina a ex assessori medesi. Sull'altare quattro sacerdoti, altri ( don Costante Cereda e
don Alfio Motta) sono stati in questi giorni a casa dei familiari per una preghiera. "Dio ti ha fatto il dono di una fede integra - ha esordito
don Adriano Colombini nell'omelia - e del carisma di un'intelligenza di pace. Non potevi vivere per te stesso, non potevi morire per te stesso. L'immagine del buon pastore liturgicamente è riservata a Cristo, ma oggi chiedo al Signore una licenza: che questa immagine venga accostata anche a te. Nei drammatici giorni, negli inquietanti mesi e nei tormentati anni della diossina sei rimasto in mezzo alla tua gente. Non solo per la responsabilità civile che ti competeva. Hai cercato soluzioni e dispensato consolazione. Amavi la tua gente, oggi il tuo amore ti viene riconosciuto e restituito in questo abbraccio corale. E tu, nell'abbraccio di Dio, continua a volerci bene". A nome della città, invece, anche il sindaco
Paolo Butti ha voluto ricordare la grandezza di Francesco Rocca: "E' stato protagonista nel momento peggiore che la nostra città abbia mai avuto. Lui e la famiglia si facevano carico di responsabilità e tensioni che hanno cambiato la loro vita. Ancora oggi conservo il ricordo della sua espressione che manifestava tristezza per la situazione. E lui l'ha affrontata con forza, equilibrio, fermezza nelle sue idee. Aveva l'apertura mentale, la capacità di confronto, la vicinanza agli altri. E' stato un vero uomo delle istituzioni, aiutato dalla profonda fede religiosa e dalla sua grande cultura. Grazie per ciò che ha fatto e per i suoi messaggi positivi: tutto questo sarà motivo di orgoglio e di conforto per la sua famiglia". Poi le note del silenzio. Saranno in molti a ricordarlo nella preghiera, ancora di più quelli che, intimamente, gli diranno grazie.
Francesco Rocca, il sindaco della diossina. In più, nella chiesa di San Carlo all'Altopiano, il gruppo degli Alpini e tutti i sindaci che hanno la storia di Seveso negli ultimi cinquant'anni:
Paolo Butti,
Massimo Donati,
Clemente Galbiati,
Davide Meardi,
Giuseppe Cassina. Tutti per esprimere la loro gratitudine nei confronti dell'uomo che ha difeso la nostra città ai tempi del disastro chimico dell'Icmesa facendo sì che potessimo essere ancora noi i protagonisti del nostro futuro senza imposizioni calate dell'alto. Non abbiamo visto
Giordano Cassetta, magari c'era anche lui, ma abbiamo notato ex amministratori di Comuni limitrofi, da
Giancarlo Frigerio di Barlassina a ex assessori medesi. Sull'altare quattro sacerdoti, altri ( don Costante Cereda e
don Alfio Motta) sono stati in questi giorni a casa dei familiari per una preghiera. "Dio ti ha fatto il dono di una fede integra - ha esordito
don Adriano Colombini nell'omelia - e del carisma di un'intelligenza di pace. Non potevi vivere per te stesso, non potevi morire per te stesso. L'immagine del buon pastore liturgicamente è riservata a Cristo, ma oggi chiedo al Signore una licenza: che questa immagine venga accostata anche a te. Nei drammatici giorni, negli inquietanti mesi e nei tormentati anni della diossina sei rimasto in mezzo alla tua gente. Non solo per la responsabilità civile che ti competeva. Hai cercato soluzioni e dispensato consolazione. Amavi la tua gente, oggi il tuo amore ti viene riconosciuto e restituito in questo abbraccio corale. E tu, nell'abbraccio di Dio, continua a volerci bene". A nome della città, invece, anche il sindaco
Paolo Butti ha voluto ricordare la grandezza di Francesco Rocca: "E' stato protagonista nel momento peggiore che la nostra città abbia mai avuto. Lui e la famiglia si facevano carico di responsabilità e tensioni che hanno cambiato la loro vita. Ancora oggi conservo il ricordo della sua espressione che manifestava tristezza per la situazione. E lui l'ha affrontata con forza, equilibrio, fermezza nelle sue idee. Aveva l'apertura mentale, la capacità di confronto, la vicinanza agli altri. E' stato un vero uomo delle istituzioni, aiutato dalla profonda fede religiosa e dalla sua grande cultura. Grazie per ciò che ha fatto e per i suoi messaggi positivi: tutto questo sarà motivo di orgoglio e di conforto per la sua famiglia". Poi le note del silenzio. Saranno in molti a ricordarlo nella preghiera, ancora di più quelli che, intimamente, gli diranno grazie.
Elena :
L'ex sindaco Giordano Cassetta era presente! | lunedì 04 maggio 2015 12:00 Rispondi