Seveso, mercatino: "Il Comune non sa ammettere i suoi errori"

Il 12 ottobre, al termine di una domenica trascorsa con il gazebo in una piazza deserta, il Movimento 5 Stelle
aveva contestato l'organizzazione del mercatino dell'hobbistica e dell'antiquariato. La desolazione di piazza Cardinal Confalonieri, del resto, era stata evidente. A tre settimane di distanza, i rappresentanti sevesini del Movimento 5 Stelle tornano sull'argomento. Per criticare l'atteggiamento dell'...

Il 12 ottobre, al termine di una domenica trascorsa con il gazebo in una piazza deserta, il Movimento 5 Stelle

aveva contestato l'organizzazione del mercatino dell'hobbistica e dell'antiquariato. La desolazione di piazza Cardinal Confalonieri, del resto, era stata evidente. A tre settimane di distanza, i rappresentanti sevesini del Movimento 5 Stelle tornano sull'argomento. Per criticare l'atteggiamento dell'amministrazione comunale colpevole, secondo loro, di essersi distinta solo nello scaricare le responsabilità sulle gestioni precedenti e troppo rinunciataria. Il Movimento 5 stelle spiega le sue ragioni con un comunicato diffuso alla stampa. Lo pubblichiamo qui di seguito.




Pensiamo a quanto sia evidente che l’attuale amministrazione comunale nulla può e poco potrebbe fare per rendere Seveso un paese gradevole dall’oggi al domani: non diciamo fantastico, ma appena appena passabile. Assistiamo così ad interventi del sindaco, di assessori e di consiglieri comunali che “ovviamente” si appellano a catastrofiche situazioni ereditate dalle precedenti amministrazioni per giustificare le deludenti azioni di questa Giunta.

Potremmo parlare di mercatini, di eventi del Corpo Volontari della Protezione Civile oppure, semplicemente, di mamme che chiedono più attenzione nell’attuare “sbandierati” progetti ecologici inerenti l’infanzia fino ad arrivare alla cessione a privati della Farmacia Comunale (e in futuro, chissà, anche dell’area ex Piscina, come ventilato dal Sindaco Butti e dall’Assessore Rivolta in una agostana e poco seguita edizione del TG3 Lombardia), per renderci conto che nulla cambierebbe!

Il senso di smarrimento e disagio, provato dal lettore attento, permane; in tutte queste interviste si ha la classica sensazione di déja-vu, propria della politica italiana, in cui esponenti di schieramenti diversi s’incolpano vicendevolmente di gestioni inefficaci ed inconcludenti; oppure amministratori comunali che rispondono a precise richieste della cittadinanza, con giri di parole e riferimenti eclatanti ad altro; una strategia comunicativa trita e ritrita che sconforta ed insulta l’intelligenza dei cittadini.

In questo panorama, dove i protagonisti sono sempre “altri”, emergono oggi, grazie alla “boutade” dell’assessore alla Cultura Roberta Miotto, anche i cittadini, colpevoli, a suo dire, di una pigrizia ingiustificata nel partecipare al “nuovo” mercatino dell’hobbistica promosso da questa Giunta, evitando clamorosamente e volutamente di parlare della mala organizzazione a cui è stato sottoposto il mercatino stesso negli ultimi tempi.

Il primo errore commesso dall’attuale amministrazione è stato quello di cambiare la domenica all’evento; il secondo, di aver imposto regole più restrittive per gli espositori dei vari banchetti, nonché più elevati standard qualitativi delle merci; per finire, ma pensiamo il più importante, l’aver fornito notizie lacunose e frammentarie ai cittadini, pubblicizzando l’iniziativa solo sul sito web del Comune e poco altro. A proposito di questo: nell’era dei social è possibile che sistematicamente non venga considerato l’uso di canali più diretti per i cittadini diversi da quell’orrendo accrocchio, eredità (aridaje) della scorsa gestione? E’ così difficile integrare sui social la condivisione delle attività del Comune?

Ora pensando di evitare ulteriori errori e la conseguente pioggia di critiche, l’assessore Miotto butta lì con nonchalance un accenno incompiuto ad una possibile cessione della gestione a privati anche del mercatino, confermando tutti i limiti di questa Giunta comunale, la predisposizione al pensiero unico che “privato” è meglio, oltreché all’incapacità di dare nuovo impulso vitale a Seveso. Insomma, l’atteggiamento tipico di chi ha tutte le intenzioni di gettare la spugna, piuttosto che ammettere e correggere gli errori fatti!

Perché non ammettere che cambiare è stato un “errore” e tornare sui propri passi andando incontro alla gente ed alle esigenze contingenti? In attesa di un contributo attivo di idee da parte degli stessi cittadini, non solo da parte delle (inerti) forze politiche, siamo sicuri che un atto del genere verrebbe apprezzato.