Seveso: niente soldi da Pedemontana?
La vita, anche quella amministrativa, riserva sempre molte sorprese. Fino a pochi mesi fa la città aveva un sindaco, un parco di pregio in quella che una volta era stata l'area più colpita dalla diossina, e la certezza di ottenere una manciata di milioni di euro da Pedemontana in seguito a risparmi ottenuti dalle modifiche progettuali. La situazione si è drammaticamente ribaltata. Nel giro di poco tempo ci siamo giocati il parco: prima sette ettari, poi diventati due grazie alla revision...
La vita, anche quella amministrativa, riserva sempre molte sorprese. Fino a pochi mesi fa la città aveva un sindaco, un parco di pregio in quella che una volta era stata l'area più colpita dalla diossina, e la certezza di ottenere una manciata di milioni di euro da Pedemontana in seguito a risparmi ottenuti dalle modifiche progettuali. La situazione si è drammaticamente ribaltata. Nel giro di poco tempo ci siamo giocati il parco: prima sette ettari, poi diventati due grazie alla revisione del tracciato autostradale. Contemporaneamente abbiamo perso il sindaco
Massimo Donati che, in virtù delle dimisisoni degli assessori leghisti (e dell'annuncio di non volerlo più sostenere in Consiglio comunale), non avendo più la maggioranza dalla sua parte ha deciso di lasciare liberare l'ufficio. Dicendo però a tutti che, con la sua firma, Seveso avrebbe ottenuto un po' di soldi in più: utili anche per finanziare l'interramento delle Ferrovie Nord. Ora, a distanza di pochi giorni, mentre il sindaco cerca di ottenere l'appoggio dei gruppi politici (compresa la Lega Nord che tuttavia vuole l'interramento come base di partenza per i colloqui), i soldi rischiano di sparire. La novità è di lunedì mattina quando, durante l'incontro che si è svolto tra i sindaci nel municipio di Lissone per parlare di Pedemontana, Cesano Maderno ha annunciato la sua contrarietà riguardo alla spartizione dei famosi 60 milioni tra i Comuni della tratta B2. "Al di là della questione di una strada che non ci piace - ha affermato il vicesindaco di Cesano Maderno
Pietro Nicolaci - e che dividerà la città in due, resta la questione economica. Noi vogliamo assolutamente rimettere in discussione la ripartizione economica. Urge un incontro con le altre amministrazioni comunali". Considerando che ben difficilmente Cesano Maderno propone l'incontro per rinunciare a una fetta di quei milioni e che, pertanto, ne vorrà di più, le possibilità (ebbene sì, ci piace provocare) sono due: 1) tutte le amministrazioni comunali della tratta B2, a parte Seveso, ora sono governate dal centrosinistra; 2) se non si trova l'accordo all'unanimità (e già c'erano voluti secoli di lavoro per mettere tutti d'accordo), si rischia di rimandare la spartizione dei soldi a data imprecisata. In conclusione: parco ridotto, sindaco dimesso, i soldi restano un sogno.
Massimo Donati che, in virtù delle dimisisoni degli assessori leghisti (e dell'annuncio di non volerlo più sostenere in Consiglio comunale), non avendo più la maggioranza dalla sua parte ha deciso di lasciare liberare l'ufficio. Dicendo però a tutti che, con la sua firma, Seveso avrebbe ottenuto un po' di soldi in più: utili anche per finanziare l'interramento delle Ferrovie Nord. Ora, a distanza di pochi giorni, mentre il sindaco cerca di ottenere l'appoggio dei gruppi politici (compresa la Lega Nord che tuttavia vuole l'interramento come base di partenza per i colloqui), i soldi rischiano di sparire. La novità è di lunedì mattina quando, durante l'incontro che si è svolto tra i sindaci nel municipio di Lissone per parlare di Pedemontana, Cesano Maderno ha annunciato la sua contrarietà riguardo alla spartizione dei famosi 60 milioni tra i Comuni della tratta B2. "Al di là della questione di una strada che non ci piace - ha affermato il vicesindaco di Cesano Maderno
Pietro Nicolaci - e che dividerà la città in due, resta la questione economica. Noi vogliamo assolutamente rimettere in discussione la ripartizione economica. Urge un incontro con le altre amministrazioni comunali". Considerando che ben difficilmente Cesano Maderno propone l'incontro per rinunciare a una fetta di quei milioni e che, pertanto, ne vorrà di più, le possibilità (ebbene sì, ci piace provocare) sono due: 1) tutte le amministrazioni comunali della tratta B2, a parte Seveso, ora sono governate dal centrosinistra; 2) se non si trova l'accordo all'unanimità (e già c'erano voluti secoli di lavoro per mettere tutti d'accordo), si rischia di rimandare la spartizione dei soldi a data imprecisata. In conclusione: parco ridotto, sindaco dimesso, i soldi restano un sogno.