Seveso, raccolta con il microchip: centro città sommerso dai rifiuti
Il primo giorno della raccolta dei sacchi con il microchip è davvero da dimenticare: il centro cittadino è sommerso dai rifiuti. Davvero pochi i casi dei cittadini che hanno seguito alla lettera le raccomandazioni del Comune, utilizzando il nuovo sacco blu per la frazione secca del rifiuto. Ovunque sacchi di ogni colore contenente altri sacchetti in plastica. Non ritirati dagli addetti che, così come prestabilito, si sono limitati ad apporre l'adesivo del "Sacco non conforme". Allarga le brac...
Il primo giorno della raccolta dei sacchi con il microchip è davvero da dimenticare: il centro cittadino è sommerso dai rifiuti. Davvero pochi i casi dei cittadini che hanno seguito alla lettera le raccomandazioni del Comune, utilizzando il nuovo sacco blu per la frazione secca del rifiuto. Ovunque sacchi di ogni colore contenente altri sacchetti in plastica. Non ritirati dagli addetti che, così come prestabilito, si sono limitati ad apporre l'adesivo del "Sacco non conforme". Allarga le braccia il sindaco
Paolo Butti che già si aspetta polemiche per quanto sta accadendo. Lui però tira avanti per la sua strada convinto che il tempo gli darà ragione. "Sarà dura oggi - afferma con un sorriso a denti stretti - perché non tutti i cittadini sono entrati nell'ottica del nuovo sacco e continuano a conferire il rifiuto nel modo tradizionale. Però credo che sia giusto lasciare lì il sacco limitandoci ad apporre l'adesivo. Molti dei nostri cittadini sono pendolari: se ritirassimo anche il loro sacco sbagliato, per garantire il decoro del centro, tornando a casa stasera non si renderebbero nemmeno conto di non aver seguito le regole stabilite. Sarebbero legittimati a continuare così". Non ci sembra la volontà di usare il pugno duro, visto che non ce n'è nemmeno bisogno, quanto la difficoltà di individuare la soluzione corretta per far sì che i cittadini si adeguino in fretta al sacco blu. "Abbiamo avuto problemi anche a Baruccana - spiega Butti - quando abbiamo introdotto per la prima volta il sacco con il microchip in modo sperimentale. Anche allora i sacchi non erano stati ritirati e, per certi versi, comprendevo la polemica: eravamo in un altro periodo dell'anno, i rifiuti lasciati al sole producevano odori. Stavolta, almeno, la situazione è diversa. E credo che come si è adeguata Baruccana, che ora sta dando risultati importanti, presto si abituerà al nuovo sacco anche il resto della città". Il sindaco, nel frattempo, in questi giorni è stato invitato a Triuggio per illustrare l'esperienza sevesina sul fronte della raccolta differenziata. "Siamo l'unico Comune che ha introdotto il microchip su larga scala. Stiamo cercando di mettere a punto il sistema, anche con la collaborazione di Gelsia che prima di Seveso non aveva mai sperimentato il microchip su più di 20 mila abitanti insieme. E' un sistema che va migliorato, per esempio introducendo un sacco per lo smaltimento dei pannolini, ma funziona. L'obiettivo dell'80% di raccolta differenziata è reale. Con il prossimo anno, non da gennaio, penseremo anche alla tariffa puntuale: ognuno pagherà in base a quanti rifiuti produce. Ma spero anche che, abituandosi a differenziare meglio, i cittadini riescano a conferire il sacco blu ogni 15 giorni. Se potessimo introdurre anche questa novità, sarebbe un bel risparmio per tutti". [gallery columns="2" ids="21597,21598"]
Paolo Butti che già si aspetta polemiche per quanto sta accadendo. Lui però tira avanti per la sua strada convinto che il tempo gli darà ragione. "Sarà dura oggi - afferma con un sorriso a denti stretti - perché non tutti i cittadini sono entrati nell'ottica del nuovo sacco e continuano a conferire il rifiuto nel modo tradizionale. Però credo che sia giusto lasciare lì il sacco limitandoci ad apporre l'adesivo. Molti dei nostri cittadini sono pendolari: se ritirassimo anche il loro sacco sbagliato, per garantire il decoro del centro, tornando a casa stasera non si renderebbero nemmeno conto di non aver seguito le regole stabilite. Sarebbero legittimati a continuare così". Non ci sembra la volontà di usare il pugno duro, visto che non ce n'è nemmeno bisogno, quanto la difficoltà di individuare la soluzione corretta per far sì che i cittadini si adeguino in fretta al sacco blu. "Abbiamo avuto problemi anche a Baruccana - spiega Butti - quando abbiamo introdotto per la prima volta il sacco con il microchip in modo sperimentale. Anche allora i sacchi non erano stati ritirati e, per certi versi, comprendevo la polemica: eravamo in un altro periodo dell'anno, i rifiuti lasciati al sole producevano odori. Stavolta, almeno, la situazione è diversa. E credo che come si è adeguata Baruccana, che ora sta dando risultati importanti, presto si abituerà al nuovo sacco anche il resto della città". Il sindaco, nel frattempo, in questi giorni è stato invitato a Triuggio per illustrare l'esperienza sevesina sul fronte della raccolta differenziata. "Siamo l'unico Comune che ha introdotto il microchip su larga scala. Stiamo cercando di mettere a punto il sistema, anche con la collaborazione di Gelsia che prima di Seveso non aveva mai sperimentato il microchip su più di 20 mila abitanti insieme. E' un sistema che va migliorato, per esempio introducendo un sacco per lo smaltimento dei pannolini, ma funziona. L'obiettivo dell'80% di raccolta differenziata è reale. Con il prossimo anno, non da gennaio, penseremo anche alla tariffa puntuale: ognuno pagherà in base a quanti rifiuti produce. Ma spero anche che, abituandosi a differenziare meglio, i cittadini riescano a conferire il sacco blu ogni 15 giorni. Se potessimo introdurre anche questa novità, sarebbe un bel risparmio per tutti". [gallery columns="2" ids="21597,21598"]