Tutti i sindaci del Pdl lombardo a Monza. Tranne Seveso

Sabato sono arrivati a Monza da tutta la Lombardia. Determinati. Pronti a fare sentire la loro voci di sindaci del Pdl delusi dal trattamento che il Governo e, più in generale lo Stato, riserva ai nostri Comuni. Tutti armati di striscioni e pronti a firmare lettere simboliche da inviare a Roma. Tutti, tranne uno: Massimo Donati, primo cittadino di Seveso. E la sua assenza non è passata inosservata. Il nostro sindaco, come tutti i suoi colleghi del Pdl a capo di amministrazioni comunali lombar...

Sabato sono arrivati a Monza da tutta la Lombardia. Determinati. Pronti a fare sentire la loro voci di sindaci del Pdl delusi dal trattamento che il Governo e, più in generale lo Stato, riserva ai nostri Comuni. Tutti armati di striscioni e pronti a firmare lettere simboliche da inviare a Roma. Tutti, tranne uno: Massimo Donati, primo cittadino di Seveso. E la sua assenza non è passata inosservata. Il nostro sindaco, come tutti i suoi colleghi del Pdl a capo di amministrazioni comunali lombarde, era stato invitato a partecipare alla manifestazione organizzata dal Popolo della Libertà a Monza. Un corteo in centro fino al teatro Villoresi per dire a Roma che non si è più disposti a recitare il ruolo di esattori. Due in sostanza le richieste inviate al premier

Mario Monti: via l'Imu sulla prima casa, basta con il Patto di stabilità che non permette ai Comuni virtuosi di fare investimenti. In più una richiesta anche per il segretario del partito

Angelino Alfano: battersi per la riduzione del numero di parlamentari. Presente anche una delegazione sevesina, compresi i tre cosiddetti "dissidenti"

Marco Mastrandrea,

Federico Houeis,

Paolo Sala oltre a

Guerriero Iannotta che, invece, sostiene il sindaco. Purtroppo proprio

Mario Mantovani, coordinatore regionale, si è accorto della sua assenza, che può essere anche legittima: motivi di lavoro, familiari, o magari anche un pizzico di delusione perché non si sente adeguatamente sostenuto dal Pdl. Fatto sta che quando il coordinatore regionale ha chiesto ai "dissidenti" come mai non erano stati scelti loro per rappresentare Seveso con la fascia tricolore, forse qualcuno gli ha risposto che, evidentemente, non ha ritenuto opportuno delegare altri amministratori comunali.