Un lombardo su cinque sostiene il volontariato: è superiore alla media nazionale

Prima del terremoto, quando non c'era fortunatamente nessuna emergenza da fronteggiare, che rapporto aveva il lombardo con il volontariato? Molto buono, superiore a quello della media nazionale. Lo rivela un'indagine della Camera di Commercio

In questi giorni, a causa del terribile terremoto che ha colpito il centro Italia causando vittime e devastazione, si parla tanto di volontariato: tante le persone che chiedevano com'era possibile andare sul posto a dare una mano per scavare sotto le macerie. Altre che si sono preoccupate di donare il sangue o, ancora, di promuovere raccolte di fondi o di genere alimentari. Ma quando non siamo in periodo di emergenza il lombardo com'è? Se l'è chiesto anche la Camera di Commercio che ha realizzato uno studio. E l'esito è più che soddisfacente: il volontariato dei lombardi è superiore alla media nazionale.

In particolare il 13% dei lombardi svolge abitualmente attività di volontariato contro l'11% nazionale. Non arriviamo alla soglia del 22,5% che si registra in Trentino Alto Adige, ma nemmeno a quella del 6,2% del Molise o al 6,5% della Campania, regione in cui i cittadini risultano essere più "pigri" o "egoisti".

Confortante anche un altro dato: il 20% dei lombardi, contro il 15% della media nazionale, dona fondi per aiutare nelle situazioni critiche.

Sono il 15% i lombardi che svolgono attività gratuite per aiutare gli altri, ogni mese dedicano 21 ore, per un totale mensile regionale di 27 mila ore.

Crescono anche le imprese sociali in Lombardia. Sono 10 mila le imprese del settore e crescono del +4% in un anno. 160 mila gli addetti, +1,3%. In quattro anni crescono del +11% le imprese e del +15% gli addetti. Più ampio il settore dell’istruzione con 4 mila imprese, poi l’assistenza sanitaria e quella sociale con 3 mila ciascuno, le organizzazioni associative, circa 600.

La Lombardia concentra una impresa italiana su cinque del settore e un addetto su quattro. Per imprese sociali in Lombardia prime Milano, Brescia, Varese, Bergamo e Monza. A Milano ci sono 4 mila imprese e 61 mila addetti, a Brescia, Varese, Bergamo e Monza circa mille imprese, a Como 600. Circa 20 mila gli addetti a Bergamo e Brescia, circa 10 mila a Varese e Monza. A Milano il settore cresce in un anno del +5% per imprese e del +4,2% per addetti e in quattro anni del +12% per imprese e del +22% per addetti. Si sviluppa più fortemente nell’ultimo anno a Lodi, +7%, Lecco, Milano e Cremona +5%.

In Italia prime Roma, Milano e Napoli. Prima Roma con 5 mila imprese sociali e 64 mila addetti. A Milano oltre 4 mila le imprese e 61 mila gli addetti. A Napoli 3 mila imprese e 26 mila addetti. Poi ci sono Torino, Palermo, Bari, Catania. 


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