Uova alla diossina: "Vogliamo capire o solo polemizzare?"
La vicenda delle '
uova alla diossina' continua a far discutere. Dopo la presa di posizione del Movimento 5 Stelle, che ha risollevato il problema puntando il dito contro l'inquinamento del territorio, c'è
Giorgio Gerosa, coordinatoredel Partito Democratico nella città di Desio, quella maggiormente coinvolta dai risultati delle analisi, che invita a non cre...
La vicenda delle '
uova alla diossina' continua a far discutere. Dopo la presa di posizione del Movimento 5 Stelle, che ha risollevato il problema puntando il dito contro l'inquinamento del territorio, c'è
Giorgio Gerosa, coordinatoredel Partito Democratico nella città di Desio, quella maggiormente coinvolta dai risultati delle analisi, che invita a non creare allarmismi e a non fare di tutta l'erba un fascio. Il riferimento, per entrambi i punti di vista, è quello del forno inceneritore.
Gianmarco Corbetta (consigliere regionale del Movimento 5 Stelle) e
Paolo Di Carlo (consigliere comunale desiano anche lui del Movimento 5 Stelle), rilevando che la maggior parte della diossina riscontrata dalla Asl nelle uova da autoconsumo (quindi nei pollai domestici, non in quelle degli allevamenti industriali che risultano perfettamente consumabili) non è quella dell'Icmesa di Seveso, ribadiscono la necessità di dismettere il forno inceneritore di Desio. , tutto il resto è strumentalizzazione inaccettabile. "I dati emersi dalla rilevazione ASL del 2012 - replica Giorgio Gerosa, coordinatore cittadino del Pd di Desio - vanno approfonditi e ne vanno indagate le cause. Tutto il resto è strumentazione inaccettabile. Invito a non trarre conclusioni affrettate e a cadere nell’isteria e nelle ipotesi complottistiche. Prima di proporre soluzioni attendiamo il comunicato Asl, poi verifichiamo se ci sono effettivamente le condizioni per una motivata agitazione. Non apprezzo come tutto venga frullato insieme: diossina, inceneritore, governance di Bea, supposti interessi del Pd provinciale. Vogliamo, tutti insieme, capire o solo polemizzare?”.
Giorgio Gerosa, coordinatoredel Partito Democratico nella città di Desio, quella maggiormente coinvolta dai risultati delle analisi, che invita a non creare allarmismi e a non fare di tutta l'erba un fascio. Il riferimento, per entrambi i punti di vista, è quello del forno inceneritore.
Gianmarco Corbetta (consigliere regionale del Movimento 5 Stelle) e
Paolo Di Carlo (consigliere comunale desiano anche lui del Movimento 5 Stelle), rilevando che la maggior parte della diossina riscontrata dalla Asl nelle uova da autoconsumo (quindi nei pollai domestici, non in quelle degli allevamenti industriali che risultano perfettamente consumabili) non è quella dell'Icmesa di Seveso, ribadiscono la necessità di dismettere il forno inceneritore di Desio. , tutto il resto è strumentalizzazione inaccettabile. "I dati emersi dalla rilevazione ASL del 2012 - replica Giorgio Gerosa, coordinatore cittadino del Pd di Desio - vanno approfonditi e ne vanno indagate le cause. Tutto il resto è strumentazione inaccettabile. Invito a non trarre conclusioni affrettate e a cadere nell’isteria e nelle ipotesi complottistiche. Prima di proporre soluzioni attendiamo il comunicato Asl, poi verifichiamo se ci sono effettivamente le condizioni per una motivata agitazione. Non apprezzo come tutto venga frullato insieme: diossina, inceneritore, governance di Bea, supposti interessi del Pd provinciale. Vogliamo, tutti insieme, capire o solo polemizzare?”.
Gaetano Carro :
Signor Giorgio Gerosa, gli elementi di cui si dispone sono più che sufficienti per dire che la diossina va considerata con terrore: 1) - Il 10 luglio 1976, dallo stabilimento ICMESA è venuta fuori diossina e non talco profumano; 2) - La Zona "B", ex Zona "A", non è mai stata bonificata, mentre gli affaristi di Pedemontana dicono che è tutto bonificato; 3) - Il Prof. Paolo Rabitti, spesso CTU di delitti ambientali, parlando dell'emivita del tossico TCDD, ha detto che, in base alle caratteristiche della nostra zona, essa oscilla da 10 a 100 anni; 4) - Dalle analisi della FLA del 2003, sappiamo che, nel terreno lungo la Milano Meda c'è ancora tantantissima diossina; 5) - Per i fatti di cui sopra non c'è proprio da meravigliarsi se le uova prodotte dalle galline negli orti e giardini domestici si trovi la diossina in misura superiore a quanto l'uomo ne possa tollerare. Sappiamo che, a causa della pioggia, la diossina del 10 luglio si è quasi stabilizzata ad una certa profondità. Sappiamo anche che le "dosi" pericolose per le persone sono dell'ordine di alcune decine di picogrammi. Quindi, nulla di più facile che quelle uova provengano da galline, le quali, ruspando, avran trovato qualche lombrico di cui si sono cibate, che aveva “strisciato” in profondità, nella diossina sotto terra per nutrirsi come sono soliti fare questi vermiciattoli. Prova ne è che nelle zucchine non fu trovata diossina, poiché, come è noto ai contadini come me, le radici delle piante di zucca sono molto lunghe, ma non si diramano in profondità notevole, quindi, non arrivano fin dove può arrivare un lombrico. CONCLUSIONE: Non si desti la diossina che dorme, poiché, essa diossina, è innocua, appunto, finché dorme dove sta… per l’eternità! Buon pomeriggio e Buone Feste Gaetano Carro http://www.lescienze.it/news/2008/07/29/news/seveso_gli_effetti_a_lungo_termine_della_diossina-578707/ | lunedì 04 maggio 2015 12:00 Rispondi