Vacanze più corte rispetto agli anni '70: in media sono 8 giorni in meno

Ora va in vacanza un italiano su due, in media per 11 giorni: negli anni '70 erano meno i connazionali che andavano via per le ferie, ma la durata media era di 19 giorni ciascuno. Lo rivela un'indagini della Camera di Commercio di Monza e Brianza sui cambiamenti degli ultimi 40 anni.

Più italiani vanno in vacanza ma ci restano per un periodo più breve. Cambiano i consumi degli italiani dagli anni Settanta ad oggi, così come rivela un'indagine condotta dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza. Vuoi per le diverse abitudini, famigliari e sociali, vuoi per le capacità di acquisto e per le variazioni dei prezzi. E anche se con la crisi, oggi parte per le vacanze 1 italiano su 2, negli anni settanta era 1 su 3. Anche se si sono ormai abbandonate le classiche tre settimane di ferie di agosto: nel 1971 la durata media dei viaggi vacanza era 19 giorni, oggi 11.

Si usano di meno le automobili per gli spostamenti legati alle vacanze e sempre a proposito di autovetture, le immatricolazioni sono molto simili, anche se a distanza di quaranta anni: 1.376.667 nel 2014, 1.434.529 nel 1971.

Spendiamo meno per la spesa alimentare, di più per gli altri generi di consumo. Nel 1973 una famiglia riempiva il carrello del mese con circa 675 Euro, quarant’anni dopo si scende a 460 Euro. Meno per il pane e molto meno per la carne (rispettivamente da 84 Euro mensili a 76, da 224 Euro a 107), più per il pesce (da 23 Euro a 41). Per zucchero, caffè, tè e cacao la spesa è equivalente: 33 Euro oggi come ieri.

Per la spesa non alimentare una famiglia italiana mensilmente destinava circa 1.200 Euro, salita a poco meno di 1.900 Euro nel 2013. Dimezzato il budget per tabacco (da 41 a 21 Euro), abbigliamento (da 211 a 108 Euro), gli italiani spendono di più per l’abitazione (da 242 a 693 Euro), per i trasporti (da 180 a 380 Euro) e i combustibili (da 65 a 138 Euro).

Indirizzi diversi anche per il tempo libero: se il cinema spopolava negli anni Settanta (più di 9.900 biglietti venduti per 1.000 abitanti nel 1971 contro 1.815 nel 2009), oggi si spende di più per teatro e concerti (261 biglietti venduti per 1.000 abitanti nel 1971 contro 569 nel 2009).