Vandalismi sui treni, Sorte: "Nel 2016 danni per 10 milioni"
Alessandro Sorte, assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti, tira fuori i dati: nel 2016 i vandalismi compiuti sui treni hanno avuto un costo per la collettività pari a 10 milioni di euro. Oltre 250 gli atti commessi contro treni e stazioni
Promuovere la cultura della legalità e del senso civico sui treni e nelle stazioni, così da fronteggiare, il fenomeno del vandalismo che, solo nel 2016, è costato oltre 10 milioni di euro. E' questo l'obiettivo del progetto 'Scuola-Ferrovia. Lezioni di treno' presentato dall'assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Alessandro Sorte, insieme all'amministratore delegato di Trenord, Cinzia Farise'; al direttore di produzione Lombardia di Rete Ferroviaria Italiana, Vincenzo Macello; al presidente di Ferrovienord, Andrea Gibelli e al presidente del Dopolavoro ferroviario, Pino Tuscano, anima dell'iniziativa.
Giunto alla sua tredicesima edizione, il progetto si propone di presentare ai ragazzi della scuole della Lombardia i vantaggi del treno. Gli alunni saranno accompagnati nelle officine dove si ripuliscono le vetture vandalizzate. Saranno, insomma, condotti in un percorso attraverso sale d'attesa, sottopassi, atri biglietteria, luoghi pubblici delle stazioni (con particolare riguardo alla stazione più vicina alla Scuola) che consentirà loro di rendersi concretamente conto di cosa significa deturpare i treni.
"Ci siamo posti il problema di come aiutare il mondo ferroviario - ha detto Tuscano - e ci siamo risposti dicendoci che bisogna partire dalla diffusione della cultura della legalità. Creeremo 12 grandi eventi, uno in ogni capoluogo, momenti di denuncia, feste e una giornata regionale per combattere il vandalismo sulle ferrovie. I lavori più belli diventeranno il 'manifesto' per la campagna antivandalismo di Trenitalia, Trenord, Ferrovienord e RFI".
Per l'ingegner Vincenzo Macello "La guerra al vandalismo si fa con la prevenzione". "Se analizziamo i dati siamo in difficoltà. Nel 2016 nelle 291 stazioni di proprietà sono stati infatti 154 gli interventi di eliminazione dei graffiti e di ripristino degli arredi. Interventi per i quali abbiamo speso 1,5 milioni di euro. Il nostro impegno è continuare nel programma di miglioramento della percezione della sicurezza nelle stazioni a partire dalla installazione dei sistemi di video sorveglianza a circuito chiuso e collegati con le Forze dell'Ordine. La nostra attenzione, dunque, è dedicata anche al coinvolgimento degli enti locali, affinché le stazioni non siano solo un luogo di passaggio ma un luogo con degli spazi da vivere inseriti nel circuito delle attività sociali e culturali delle città".
Per contrastare il fenomeno del vandalismo, per il presidente di Ferrovienord Andrea Gibelli, servono stazioni più vive e nuove tecnologie sui treni (già previste per i nuovi mezzi in esercizio dal 2019). Innanzitutto bisogna cambiare il concetto di stazione, che deve diventare un luogo sempre più vivo. Il secondo grande intervento riguarda l'acquisto dei nuovi treni (in servizio dal 2019), sui quali le tecnologie per la sicurezza saranno molto sviluppate con telecamere e sistemi di geolocalizzazione. Ferrovienord, che gestisce complessivamente oltre 120 stazioni, nel 2016 ha registrato 250 atti vandalici. Più della metà (il 57,5 per cento) sono stati danneggiamenti e rotture, circa un terzo (il 32,5) sporcizia, il restante 10 graffiti sui musi o nei sottopassi. Ogni intervento ha un costo medio di 600 euro (costo personale, costo del mezzo e costo dei materiali) per un totale di oltre 150.000 euro. A questa cifra vanno aggiunte le spese delle manutenzioni straordinarie.
"Sono numeri impressionanti - ha concluso Sorte ricordando che tutti gli ultimi treni acquistati dalla Regione sono dotati di impianti di video sorveglianza - e inaccettabili. I 10 milioni di euro che ogni anno spendiamo per il ripristino dei treni sono soldi che togliamo ad altro. Potremmo spenderli ad esempio per nuove iniziative di sicurezza. Ben vengano comunque iniziative volte a sensibilizzare i giovani alla cultura del rispetto".
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