"A scuola con la schiscetta": il Movimento 5 Stelle raccoglie le firme
Il Movimento 5 Stelle Lombardia ha deciso di promuovere una raccolta firme da presentare in Regione: lo scopo è quello di far sì che gli alunni possano portarsi il cibo da casa, quindi con scelte alimentari della famiglia, senza dover necessariamente mangiare ciò che propone la mensa.
Va bene mangiare a scuola, visto che per molti è una comodità o una necessità, ma con le scelte alimenti fatte dalla famiglia e non necessariamente dalla mensa scolastica e dall'Asl. E' la richiesta del Movimento 5 Stelle che ha dato avvio a una raccolta di firme su base regionale. E che spiega le sue motivazioni con il seguente comunicato diffuso alla stampa:
Dopo la sollecitazione di numerosi genitori il M5S Lombardia ha deciso di lanciare una raccolta firme per sondare la volontà dei genitori lombardi di poter scegliere se portare il pasto da casa in alternativa a quello offerto dal servizio di ristorazione scolastica. La raccolta firme è disponibile sul sito Change.org: http://goo.gl/YAjj5d.
Per Paola Macchi, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle della Lombardia: “ Non sottovalutiamo l’importanza didattica del pasto di mezzogiorno, anche dal punto di vista dell’educazione alimentare, ma moltissime famiglie ci hanno segnalato disagi di varia natura generalmente economica o etica conseguente all’impossibilità, in quasi tutte le scuole della regione, di portarsi il pasto da casa”.
“L’Art. 32 della Costituzione, garantisce il diritto a “scelte alimentari autonome”, ogni genitore dovrebbe quindi essere libero di poter scegliere cosa far mangiare ai propri figli. Non esiste nessuna normativa o direttiva regionale, nazionale, europea che vieti il consumo dei pasti portati da casa eppure, mentre negli altri paesi europei questa possibilità c’è da sempre, in Italia, sebbene in Lombardia ci siano comuni che hanno già previsto questa possibilità, siamo parecchio indietro”, continua Macchi.
“Porteremo le firme all’Assessore all’istruzione, Valentina Aprea, perché solleciti i comuni affinchè sia permesso alle famiglie di scegliere se andare a scuola con il pranzo da casa oppure usufruire della mensa, naturalmente preservando la piena autonomia di ogni comune di definire le regole in base a considerazioni che ci auguriamo siano condivise con i genitori.””, conclude il consigliere regionale.