Lavoro: l'Italia all'ultimo posto in Europa per l'impiego di persone disabili
C'è chi per un primato mette la mani davanti al viso e si commuove e chi, invece, dovrebbe coprirsi il volto per la vergogna. Ci riferiamo all'Italia che, ancora oggi, detiene il record del più basso tasso di occupazione lavorativa per persone disabili. Lo rende noto
Erminia Mazzoni, presidente della commissione Petizioni dell'Europarlamento, che sfogandosi con l'Ansa annuncia la volontà di scrivere insieme ad altri deputati una lettera da inviare alla Corte di Giustizi...
C'è chi per un primato mette la mani davanti al viso e si commuove e chi, invece, dovrebbe coprirsi il volto per la vergogna. Ci riferiamo all'Italia che, ancora oggi, detiene il record del più basso tasso di occupazione lavorativa per persone disabili. Lo rende noto
Erminia Mazzoni, presidente della commissione Petizioni dell'Europarlamento, che sfogandosi con l'Ansa annuncia la volontà di scrivere insieme ad altri deputati una lettera da inviare alla Corte di Giustizia. Il motivo è molto semplice e non sta solo nel triste primato: ma addirittura nel fatto che questa situazione era già stata rilevata anni fa tanto che nel 2006 l'Unione Europea aveva aperto una procedura d'infrazione. In Italia, infatti, non è era mai stata recepita la direttiva 2000/78 che si proponeva di dare garanzie occupazionali ai disabili e di consentire la loro crescita professionale. ''I disabili italiani - spiega Mazzoni all'agenzia di stampa - vivono una condizione di marginalizzazione di gran lunga superiore a quella degli altri cittadini europei. Da noi la percentuale dei non occupati tra i disabili supera del 50% quella esistente tra i normodotati. Purtroppo a sette anni di distanza dall'apertura della procedura d'infrazione, stiamo ancora attendendo la conclusione del procedimento". L'europarlamentare sottolinea che un provvedimento europeo diventa efficace soprattutto se viene applicato in modo tempestivo. Oltretutto quando il ritardo corrisponde al mancato rispetto dei diritti delle categorie più deboli.
Erminia Mazzoni, presidente della commissione Petizioni dell'Europarlamento, che sfogandosi con l'Ansa annuncia la volontà di scrivere insieme ad altri deputati una lettera da inviare alla Corte di Giustizia. Il motivo è molto semplice e non sta solo nel triste primato: ma addirittura nel fatto che questa situazione era già stata rilevata anni fa tanto che nel 2006 l'Unione Europea aveva aperto una procedura d'infrazione. In Italia, infatti, non è era mai stata recepita la direttiva 2000/78 che si proponeva di dare garanzie occupazionali ai disabili e di consentire la loro crescita professionale. ''I disabili italiani - spiega Mazzoni all'agenzia di stampa - vivono una condizione di marginalizzazione di gran lunga superiore a quella degli altri cittadini europei. Da noi la percentuale dei non occupati tra i disabili supera del 50% quella esistente tra i normodotati. Purtroppo a sette anni di distanza dall'apertura della procedura d'infrazione, stiamo ancora attendendo la conclusione del procedimento". L'europarlamentare sottolinea che un provvedimento europeo diventa efficace soprattutto se viene applicato in modo tempestivo. Oltretutto quando il ritardo corrisponde al mancato rispetto dei diritti delle categorie più deboli.