"No a una nuova Eureco dove sono morti 4 lavoratori"
PADERNO DUGNANO - Il sindaco Marco Alparone è convocato per oggi in Città Metropolitana: si discute della istanza di autorizzazione integrata ambientale presentata dall’impresa Tecnologia & Ambiente srl per l’attivazione di un impianto di trattamento rifiuti in via Mazzini.
“Ribadiremo il ‘no’ dell’amministrazione comunale ad una nuova Eureco nello stesso sito in cui nel 2010 hanno perso la vita 4 lavoratori”. Lo anticipa il sindaco Marco Alparone, convocato oggi insiema all'assessore all'Ambiente Nadia Rudellin, alla Conferenza di Servizi che si terrà in Città Metropolitana per l’istanza di autorizzazione integrata ambientale presentata dall’impresa Tecnologia & Ambiente srl per l’attivazione di
un impianto di trattamento rifiuti in via Mazzini.
“Già nel 2014 - spiega il primo cittadino con un comunicato stampa - come Comune abbiamo espresso e motivato la nostra contrarietà alla riattivazione di un’attività nello stesso luogo in cui si è verificata una tragedia con morti e feriti anche gravi facendo correre alla nostra città e al territorio un grande pericolo di danno ambientale. E’ impensabile che si possa accogliere questa istanza e mi auguro fortemente che la Città Metropolitana condivida le nostre posizioni respingendo la richiesta di Tecnologia & Ambiente srl. Ci auguriamo che anche la Città Metropolitana non ritenga né strategico né necessario questo impianto che sorgerebbe vicino al Canale Villoresi e praticamente su uno svincolo della Milano-Meda".
Il primo cittadino ben ricorda quanto è accaduto il 4 novembre 2010: "Abbiamo ancora negli occhi le scene drammatiche e non è ammissibile che si possa correre il rischio che succeda qualcosa di simile. Noi, quelle scene e quel dolore, non li abbiamo dimenticati neanche quando abbiamo redatto il nuovo Piano di Governo del Territorio prevedendo che quel sito non potrà
Il primo cittadino ben ricorda quanto è accaduto il 4 novembre 2010: "Abbiamo ancora negli occhi le scene drammatiche e non è ammissibile che si possa correre il rischio che succeda qualcosa di simile. Noi, quelle scene e quel dolore, non li abbiamo dimenticati neanche quando abbiamo redatto il nuovo Piano di Governo del Territorio prevedendo che quel sito non potrà
più essere produttivo. Non vogliamo pensare che la Città Metropolitana imponga una variazione alle nostre regole urbanistiche passando sopra la volontà di un intero Consiglio Comunale e quindi della nostra comunità. Utilizzeremo tutti gli strumenti consentiti dalla legge per far valere la nostra contrarietà a questo progetto, anche se questo potrebbe portarci ad impugnare le decisioni di altre istituzioni”.