Fuori Salone, il legno fra bottega e design

Il legno come forma e come bellezza. L’obiettivo di Fabrizio Delmati al Fuori Salone : un percorso che non può che partire dalla piccola realtà artigianale. Per memoria, ma anche per prospettiva

Il legno, fino a un qualche decennio fa, era il profumo che riempiva le strade e sostanza dell’essere Brianza. Cascina, campo, colle, bosco e botteghe dove, generazione dopo generazione, i gesti divenivano parole, conoscenza, forma e stile.

Nell'evoluzione è stato naturale avere a che fare con legno e foreste ma la  Brianza riuscì a sposare al suono dei boschi l’inquietudine di essere uomini: prendere la natura, farne strumento e arrivare alla bellezza maneggiandola, piegandola, insomma da una semplice cassa arrivare ad un mobile e da un senso comune arrivare ad uno stile.

Dal boom, il cammino delle forme si chiamò design. Innovazione che partiva dall’Italia e dettava il senso del piacere al mondo.

Oggi, son venuti gli eventi metropolitani, quelli che riempiono le vie del centro dimenticando le troppe botteghe artigiane chiuse.

Un presente ciarlatano? No, semplicemente globale, cioè che segue le regole di chi urla, col rischio di ingoiare ogni particolare. 

Un presente difficile, comunque, di crisi.

Forse, come la corsa del fiume comincia dalla sorgente, un percorso di salvezza potrebbe ripartire dall’inizio, cioè da un tronco e due semplici mani d'artigiano capaci di creare una forma che una grande struttura non sa intuire. 

In fondo, in questo piccolo Paese. non abbiamo mai potuto  permetterci altro che creare l’esclusivo, cioè quello che nessun’altro, nel mondo del globale, avrà mai  il dono di intuire.

Sì lo so, questa è la via che ogni tanto proclamano gli stessi che urlano. 

E sì, lo so, intanto le botteghe chiudono.

E sì, lo so, lo so...

cc


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