Strade e uomini, l’anima profonda del ciclismo
Con una lunghissima carriera da inviato ai Grandi Giri e nelle Classiche , la bicicletta è uno dei colori più profondi dell’anima di Fabrizio Delmati, un amore che condivide con la Brianza, terra intrisa di ciclismo ben rappresentata da un nome: Ernesto Colnago
In Brianza ci sono strade, posti, luoghi in cui la pianura comincia ad impennarsi indicando il cielo con svolte di asfalto brusche, simili a quelle che a volte prende la vita.
Lì, dove le strade seguono le pieghe della nostra terra, nascono storie legate a nomi geografici sussurrati con rispetto, vicende grandi e piccole, dilettanti e campioni, parole scritte a partire da ogni primavera, quando con il primo tepore i campi, i prati, i boschi rifioriscono e sull'asfalto rinasce il ciclismo.
Se si potesse, immagine dopo immagine, far scorrere indietro
il tempo, ogni marzo i suoni, le fatiche, le smorfie, le risate, la rabbia
sparse sui pedali rimarrebbero sempre uguali. Cambierebbero i particolari: i
telai perderebbero il titanio, i cambi l’elettronica, le maglie la microfibra. Tornerebbero manettini, ferro, lana ma le sostanze dell’andare in bicicletta
rimarrebbero le stesse: passione, vita, sfida, entusiasmo della fatica, la soddisfazione
di una cima raggiunta.
Insomma, sudare assieme, competere, resistere, cercare un vincere che a volte è anche perdere bene.
Questo è il ciclismo. Identità e meraviglia della Brianza.
Questo è il ciclismo, tanto forte da diventare allo stesso tempo popolo, amore, esperienza,
professionalità e percorso di eccellenza mondiale.
A simboleggiare questa strada che può portare alla leggenda basta un nome: Ernesto Colnago.
Ecco, su quelle strade che dicevamo all’inizio, tornando a quando la guerra era appena finita, troveresti pedalare un ragazzo un po’ artigiano e un po’ atleta che fin da bambino aveva imparato a fare, saldare, creare e contemporaneamente anche a spingere forte sui pedali.
Quel ragazzo si chiamava Ernesto Colnago e non importa se nell’anima aveva più le corse o la genialità artigiana perché lui questi due mondi li fuse assieme, chiamandoli bicicletta, l’unico strumento di sport fatto di tecnica, vita e popolo allo stesso tempo.
La vita di Ernesto Colnago assomiglia a una salita da leggenda: corridore, artigiano, meccanico, creatore, innovatore, brand leader del mercato mondiale. Un cammino faticoso e incredibile, spiegabile solo con un concetto: il ciclismo, cioè insieme di fatica, esistenza e umanità.
Ernesto Colnago, e le sue biciclette. Nate dall’anima di
tante epoche, da Magni a Saronni. Una vita fatta di fotografie uniche.
Non immagini storiche ma “storia”.
Va precisato, perchè la
differenza fra i due concetti, storia e immagine, oggi, nello sport, è tanto.
Troppo. Tutto.
La stessa differenza che c'è fra sport e ciclismo. La stessa, fra vita e apparenza.
D'altra parte in Brianza, il ciclismo ha sempre incarnato una verità.
E di questo, ancora oggi, la Brianza sa, e può, essere orgogliosa.
cc