Bovisio M., piazza Mozart: "Usati come vasca di laminazione"
"L'esondazione qui fa comodo a tutti: sacrificate trenta famiglie purché l'acqua e il fango non vadano altrove a fare disastri. Diciamolo pure: siamo usati come vasca di laminazione del paese". Dichiarazioni forti quelle raccolte in piazza Mozart all'indomani dell'esondazione di novembre, quella che sabato 15 ha nuovamente portato acqua e fango negli scantinati e nei garage del condominio. Non c'è più la devastazione che abbiamo visto l'8 luglio, ma onestamente c'era anche poco da devastare: ...
"L'esondazione qui fa comodo a tutti: sacrificate trenta famiglie purché l'acqua e il fango non vadano altrove a fare disastri. Diciamolo pure: siamo usati come vasca di laminazione del paese". Dichiarazioni forti quelle raccolte in piazza Mozart all'indomani dell'esondazione di novembre, quella che sabato 15 ha nuovamente portato acqua e fango negli scantinati e nei garage del condominio. Non c'è più la devastazione che abbiamo visto l'8 luglio, ma onestamente c'era anche poco da devastare: molti danni sono erano ancora da riparare, in più i residenti avvisati dai bollettini meteo hanno fatto in tempo a portare altrove le loro vetture e a salvare ciò che avevano nelle cantine e a cui tenevano particolarmente. A luglio piazza Mozart si era rivelata fondamentale: senza quella valvola di sfogo, senza quella vasca costituita involontariamente dagli scantinati e dai garage, l'acqua si sarebbe riversata con forza ancora più dirompente nelle strade causando chissà quali danni e in tutto l'abitato di Masciago. Anche stavolta il piano interrato della piazza ha permesso di limitare i danni nel resto del paese mentre qui, anche stavolta, devono rimboccarsi le maniche e risistemare tutto. "Sa che cosa mi urta di più - ci dice un residente scuotendo la testa - in tutta questa faccenda? Essere ancora qui a fare i conti con le spese da affrontare e leggere sul sito del Comune che è stata una esondazione contenuta. Quella frase è un insulto per noi che abbiamo già subito danni incredibili e ora se ne sommano di nuovi". Gli altri residenti, invece, puntano ancora il dito verso i sacchi di sabbia del Comune che non hanno svolto correttamente la loro funzione. O, meglio, erano insufficienti per pensare di arginare l'esondazione. "La verità - ci dicono quasi in coro - è che in Comune fa comodo così. Non era difficile portare altri sacchi, così come si poteva alzare un muro per proteggerci se ci fosse stata davvero questa volontà. Invece fa comodo che l'acqua entri nel nostro palazzo per salvaguardare gli altri. Forse è meglio che il muro ce lo facciamo da soli, anche intorno alle griglie di aerazione. L'acqua e il fango andranno altrove? Certo, ma visto che in queste situazioni tutti dimostrano di essere egoisti, è meglio che anche noi pensiamo a tutelarci".