Cesano M., depuratore Bte alla Snia: la Provincia non lo inserisce nel piano dei rifiuti
“La Provincia di Monza e Brianza si assuma le proprie responsabilità senza attendere il pronunciamento del Tar, confermando con un atto concreto la volontà politica già espressa in tutte le sedi competenti e esprimendo così il diniego formale all’ampliamento del depuratore BTE al Villaggio Snia di Cesano Maderno”. Lo hanno ribadito mercoledì i consiglieri regionali
Antonio Romeo (PdL),
Massimiliano Romeo (Lega Nord) e
Giuseppe Civati (PD),...
“La Provincia di Monza e Brianza si assuma le proprie responsabilità senza attendere il pronunciamento del Tar, confermando con un atto concreto la volontà politica già espressa in tutte le sedi competenti e esprimendo così il diniego formale all’ampliamento del depuratore BTE al Villaggio Snia di Cesano Maderno”. Lo hanno ribadito mercoledì i consiglieri regionali
Antonio Romeo (PdL),
Massimiliano Romeo (Lega Nord) e
Giuseppe Civati (PD), durante la seduta della Commissione regionale “Ambiente e protezione civile” presieduta da
Giosuè Frosio (Lega Nord), che ha incontrato l’Assessore provinciale brianzolo all’Ambiente Fabrizio Sala e i dirigenti dell’avvocatura regionale. Quella di mercoledì era la terza seduta tenuta dalla Commissione negli ultimi quattro mesi al fine di verificare le condizioni per bloccare l’ampliamento del depuratore dell’ex Snia sul territorio comunale di Cesano Maderno, Limbiate e Bovisio Masciago in Brianza. In data 7 settembre è stato fatto pervenire al presidente Giosuè Frosio il parere negativo all’ampliamento dell’impianto espresso dalla Provincia di Milano, mentre Fabrizio Sala ha oggi annunciato in Commissione che “la Provincia di Monza e Brianza non ha inserito tale impianto nel piano provinciale dei rifiuti e non prevede su quell’area nessun ampliamento o nuova autorizzazione”. Da qui la richiesta formulata da Antonio e Massimiliano Romeo e da Civati: “Inutile attendere la sentenza del Tar del 23 ottobre, la Provincia di Monza e Brianza ha ora tutti gli elementi per esprimere già il diniego formale, ne ha le prerogative, lo faccia al più presto”. Anche perché, hanno sottolineato ancora Antonio e Massimiliano Romeo, la VIA relativa all’impianto BTE è del 2006 e in questi sei anni molti sono i fattori sopraggiunti che rendono l’ampliamento dell’impianto incompatibile, ultimo dei quali il PTC del Parco delle Groane approvato a fine luglio che a sua volta non prevede nessun ampliamento. Inoltre la vicinanza di un Sic (Sito di interesse comunitario) e il pregiudizio che potrebbe derivarne al Torrente Garbogera, nonché la presenza su area limitrofa di un’oasi naturalistica e gli impatti negativi di eventuali emissioni maleodoranti e dannose sugli insediamenti abitati di Mombello e Villaggio Snia, sono tutti ulteriori aspetti che secondo i rappresentanti brianzoli in Regione rendono inattuabile l’ampliamento di tale impianto. All’incontro in Commissione erano presenti anche i rappresentanti dei locali comitati civici
Edgardo Zilioli,
Mauro Varisco e
Mirko Fagone, promotori della prima raccolta di firme.
Antonio Romeo (PdL),
Massimiliano Romeo (Lega Nord) e
Giuseppe Civati (PD), durante la seduta della Commissione regionale “Ambiente e protezione civile” presieduta da
Giosuè Frosio (Lega Nord), che ha incontrato l’Assessore provinciale brianzolo all’Ambiente Fabrizio Sala e i dirigenti dell’avvocatura regionale. Quella di mercoledì era la terza seduta tenuta dalla Commissione negli ultimi quattro mesi al fine di verificare le condizioni per bloccare l’ampliamento del depuratore dell’ex Snia sul territorio comunale di Cesano Maderno, Limbiate e Bovisio Masciago in Brianza. In data 7 settembre è stato fatto pervenire al presidente Giosuè Frosio il parere negativo all’ampliamento dell’impianto espresso dalla Provincia di Milano, mentre Fabrizio Sala ha oggi annunciato in Commissione che “la Provincia di Monza e Brianza non ha inserito tale impianto nel piano provinciale dei rifiuti e non prevede su quell’area nessun ampliamento o nuova autorizzazione”. Da qui la richiesta formulata da Antonio e Massimiliano Romeo e da Civati: “Inutile attendere la sentenza del Tar del 23 ottobre, la Provincia di Monza e Brianza ha ora tutti gli elementi per esprimere già il diniego formale, ne ha le prerogative, lo faccia al più presto”. Anche perché, hanno sottolineato ancora Antonio e Massimiliano Romeo, la VIA relativa all’impianto BTE è del 2006 e in questi sei anni molti sono i fattori sopraggiunti che rendono l’ampliamento dell’impianto incompatibile, ultimo dei quali il PTC del Parco delle Groane approvato a fine luglio che a sua volta non prevede nessun ampliamento. Inoltre la vicinanza di un Sic (Sito di interesse comunitario) e il pregiudizio che potrebbe derivarne al Torrente Garbogera, nonché la presenza su area limitrofa di un’oasi naturalistica e gli impatti negativi di eventuali emissioni maleodoranti e dannose sugli insediamenti abitati di Mombello e Villaggio Snia, sono tutti ulteriori aspetti che secondo i rappresentanti brianzoli in Regione rendono inattuabile l’ampliamento di tale impianto. All’incontro in Commissione erano presenti anche i rappresentanti dei locali comitati civici
Edgardo Zilioli,
Mauro Varisco e
Mirko Fagone, promotori della prima raccolta di firme.