Cesano M.: inceneritore di Desio, per il Movimento 5 Stelle è un secco rifiuto
Meglio un secco rifiuto piuttosto che un rifiuto secco, magari da incenerire. Si può riassumere così l'atteggiamento del Movimento 5 Stelle cittadino, guidato dal capogruppo consiliare
Walter Mio, che ha deciso di combattere in ogni modo la presenza del forno inceneritore di Desio gestito da Bea (Brianza Energia Ambiente). Battaglia ancora più decisa questa settimana, caratterizzata dalla convocazione della commissione comunale Territorio in cui si è discusso del futuro dell...
Meglio un secco rifiuto piuttosto che un rifiuto secco, magari da incenerire. Si può riassumere così l'atteggiamento del Movimento 5 Stelle cittadino, guidato dal capogruppo consiliare
Walter Mio, che ha deciso di combattere in ogni modo la presenza del forno inceneritore di Desio gestito da Bea (Brianza Energia Ambiente). Battaglia ancora più decisa questa settimana, caratterizzata dalla convocazione della commissione comunale Territorio in cui si è discusso del futuro dell'impianto desiano. Noi - spiega Mio - siamo profondamente contrari all'utilizzo dell'inceneritore in quanto ha importanti ricadute ambientali e sanitarie, non produce ricchezza (se non per pochi) e spreca enormi quantità di energia. Siamo inoltre convinti che anche gli impianti "moderni", e tanto più quelli vecchi come quello di Desio (che risale al 1976), continuano ad inquinare ed a creare danni ambientali e sanitari. Gli inceneritori emettono oltre 200 sostanze chimiche diverse, tra cui molte non identificate oimpossibili da identificare: poiché i rifiuti cambiano continuamente, cosi cambiano le emissioni e i possibili effetti nocivi". Per il Movimento 5 Stelle cittadino la migliore soluzione è intervenire all'origine in modo deciso: non mantenendo in vita i forni inceneritori esistenti ma, piuttosto, cercando di ridurre il più possibile la produzione dei rifiuti anche attraverso la diminuzione e il riutilizzo degli imballaggi, il massimo riuso con progressiva messa al bando dei prodotti usa e getta , il massimo riciclo con la raccolta differenziata spinta e la tariffazione a consumo ("più riciclo, meno pago"). "Per noi - aggiunge Mio - il processo di chiusura e riconversione dell'inceneritore è un punto fondamentale del programma elettorale, poiché rappresenta un indicatore strategico dell'idea di sviluppo che abbiamo. Rifiuti zero, no alle grandi opere, no al consumo del suolo, prodotti a km zero, Gruppi di acquisto solidale, hanno un unico modello culturale di riferimento: lo sviluppo sostenibile e per tutti equo e solidale del nostro pianeta e delle nostre ricchezze. Equo e sostenibile non solo in modo statico (per tutti gli attuali abitanti della terra), ma anche in modo dinamico (per tuttigli abitanti futuri del nostro pianeta).Siamo convinti che il nostro modello di sviluppo sia capace di futuro". Il Movimento 5 Stelle intanto ha lanciato l'idea di una petizione contro il forno inceneritore. Per dettagli e approfondimenti sul tema è possibile consultare la pagina Facebook cercando il profilo Cesano Maderno Cinque Stelle.
Walter Mio, che ha deciso di combattere in ogni modo la presenza del forno inceneritore di Desio gestito da Bea (Brianza Energia Ambiente). Battaglia ancora più decisa questa settimana, caratterizzata dalla convocazione della commissione comunale Territorio in cui si è discusso del futuro dell'impianto desiano. Noi - spiega Mio - siamo profondamente contrari all'utilizzo dell'inceneritore in quanto ha importanti ricadute ambientali e sanitarie, non produce ricchezza (se non per pochi) e spreca enormi quantità di energia. Siamo inoltre convinti che anche gli impianti "moderni", e tanto più quelli vecchi come quello di Desio (che risale al 1976), continuano ad inquinare ed a creare danni ambientali e sanitari. Gli inceneritori emettono oltre 200 sostanze chimiche diverse, tra cui molte non identificate oimpossibili da identificare: poiché i rifiuti cambiano continuamente, cosi cambiano le emissioni e i possibili effetti nocivi". Per il Movimento 5 Stelle cittadino la migliore soluzione è intervenire all'origine in modo deciso: non mantenendo in vita i forni inceneritori esistenti ma, piuttosto, cercando di ridurre il più possibile la produzione dei rifiuti anche attraverso la diminuzione e il riutilizzo degli imballaggi, il massimo riuso con progressiva messa al bando dei prodotti usa e getta , il massimo riciclo con la raccolta differenziata spinta e la tariffazione a consumo ("più riciclo, meno pago"). "Per noi - aggiunge Mio - il processo di chiusura e riconversione dell'inceneritore è un punto fondamentale del programma elettorale, poiché rappresenta un indicatore strategico dell'idea di sviluppo che abbiamo. Rifiuti zero, no alle grandi opere, no al consumo del suolo, prodotti a km zero, Gruppi di acquisto solidale, hanno un unico modello culturale di riferimento: lo sviluppo sostenibile e per tutti equo e solidale del nostro pianeta e delle nostre ricchezze. Equo e sostenibile non solo in modo statico (per tutti gli attuali abitanti della terra), ma anche in modo dinamico (per tuttigli abitanti futuri del nostro pianeta).Siamo convinti che il nostro modello di sviluppo sia capace di futuro". Il Movimento 5 Stelle intanto ha lanciato l'idea di una petizione contro il forno inceneritore. Per dettagli e approfondimenti sul tema è possibile consultare la pagina Facebook cercando il profilo Cesano Maderno Cinque Stelle.