Una serata a Palazzo Borromeo: i cittadini imparano a difendersi dalle alluvioni
CESANO MADERNO - Le esondazioni ce le ricordiamo bene tutti quanti. Eventi improvvisi che ci hanno colto impreparati e che hanno causato seri danni a molte famiglie. Stasera a Palazzo Borromeo un incontro rivolto ai cittadini perché imparino quali sono gli accorgimenti da adottare
Per imparare a fronteggiare e prevenire quanto più possibile il rischio di un'esondazione del fiume Seveso o dei suoi affluenti, Cesano Maderno ha aderito al progetto "Il Fiume chiama", un sorta di mini-corso teorico e pratico proposto da Agenzia Innova21, da Fondazione Lombardia per l'Ambiente (FLA) e dal Comune di Bovisio Masciago in collaborazione con la Protezione Civile (col contributo di Fondazione Cariplo). L'appuntamento è per la serata di oggi, martedì 28 marzo con inizio alle 21, nella sala Aurora di Palazzo Arese Borromeo.
"Perchè è importante sapere cosa fare e come muoversi in caso di emergenza, tanto per il Comune (ed esistono al proposito i Piani di Emergenza Comunali, con un responsabile che coordina gli interventi ed impartisce gli ordini più appropriati), che in pari misura per il privato cittadino il quale, anziché lasciarsi prendere dal panico o intralciare con comportamenti non consoni gli interventi pubblici, può contribuire alla loro efficacia imparando come muoversi al meglio all'interno di un sistema organizzato".
L'incontro rivolto alla cittadinanza fornirà indicazioni sulle aree comunali più a rischio idraulico, sul piano d'emergenza adottato dal Comune e sulle misure preventive che ciascuno può adottare prima e durante l'emergenza per mitigarne gli effetti. L'ingresso è libero.
Alla serata faranno seguito un'esercitazione pratica ed una intercomunale di più ampie dimensioni, organizzate entrambe dalla Protezione Civile in collaborazione con l'Ufficio Tecnico comunale. Due momenti voluti per testare nel concreto, sul campo, "chi deve fare cosa" in caso di emergenza.
Sono ancora ben vive nella memoria di molti, per gli ingenti danni causati, le esondazioni e gli allagamenti del 2014 e del 2015. Eventi che hanno dimostrato quanto sia fragile il nostro territorio in presenza di eventi che non possono più essere definiti come 'eccezionali', in quanto l'eccezionalità è oggi purtroppo sempre più spesso la regola: vuoi per i noti cambiamenti climatici, vuoi per l'urbanizzazione diffusa che non consente più all'acqua quelle valvole di sfogo rappresentate da aree verdi in cui le esondazioni producevano danni contenuti.
Se compete alle istituzioni l'attivazione di politiche per affrontare e diminuire i rischi idraulici - quali la messa in sicurezza e la manutenzione degli argini fluviali, la gestione di situazione di emergenza, il reperimento di finanziamenti per le opere necessarie ecc .-, è però vero che da sole queste condotte possono non bastare: da qui la necessità di un coinvolgimento responsabile della popolazione che, grazie ad un'azione di educazione, informazione ed istruzione viene messa in grado di auto proteggersi, prevenendo e contrastando nel modo più utile ed efficace eventuali nuove situazioni di pericolo.
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