Cittadini e imprese: più di uno su tre acquista prodotti contraffatti
Il mercato dei prodotti contraffatti non conosce battute d'arresto. Un cittadino (o impresa) su quattro vi ricorre consapevolmente. Si arriva al 37% contando chi se n'è accorto ad acquisto avvenuto. Ma, nell'81% dei casi, confessano di considerare inferiore la qualità
Prodotti contraffatti? Sì, grazie. E' la risposta che abitualmente forniscono un cittadino o un'impresa su quattro di fronte alla possibilità di effettuare gli acquisti. Con una percentuale che dal 23 passa al 37 per cento se si contano anche i casi di coloro che si sono accorti della contraffazione soltanto una volta perfezionato l'acquisto. Sono i dati rivelati ieri da Confcommercio Milano in occasione di “Legalità, mi piace!” la Giornata di mobilitazione nazionale di Confcommercio.
“Contraffazione e abusivismo - afferma Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio - sono pesi supplementari che penalizzano la vita delle imprese. In tempi di difficoltà economiche questi pesi diventano intollerabili. Il pericolo è che queste attività illegali vengano considerate a lungo andare un mercato parallelo conveniente e accettabile. Sappiamo invece che contraffazione e abusivismo rappresentano una minaccia per la salute dei consumatori, danneggiano l’economia sana e sono la terza fonte di finanziamento della criminalità organizzata. Bene dunque l’azione di prevenzione e contrasto delle Forze dell’Ordine e ben venga il rafforzamento della presenza dei nostri militari. Ma è soprattutto nell'opera di informazione e sensibilizzazione che si combatte alla radice questo fenomeno illegale così difficile da estirpare”.
E in effetti l'esito del sondaggio "Vero o falso" promosso da Confcommercio è tutt'altro che rassicurante. Gli intervistati, con provenienza da tutta la Lombardia, hanno dichiarato di essere consapevoli di una maggiore possibilità di contraffazione in caso di acquisti tra gli abusivi su strada (lo sostiene il 38% del totale) o tra gli abusivi nei mercati (22%). C'è anche un 11% degli intervistati che ritiene Internet luogo facile per la contraffazione.
Quali prodotti contraffatti si comprerebbero? Accessori moda innanzitutto (46%), poi abbigliamento (31%), libri/cd/dvd (25%), orologi e tecnologia (entrambi al 14%). Il 16% non acquisterebbe alcun prodotto contraffatto.
E in effetti l'esito del sondaggio "Vero o falso" promosso da Confcommercio è tutt'altro che rassicurante. Gli intervistati, con provenienza da tutta la Lombardia, hanno dichiarato di essere consapevoli di una maggiore possibilità di contraffazione in caso di acquisti tra gli abusivi su strada (lo sostiene il 38% del totale) o tra gli abusivi nei mercati (22%). C'è anche un 11% degli intervistati che ritiene Internet luogo facile per la contraffazione.
Quali prodotti contraffatti si comprerebbero? Accessori moda innanzitutto (46%), poi abbigliamento (31%), libri/cd/dvd (25%), orologi e tecnologia (entrambi al 14%). Il 16% non acquisterebbe alcun prodotto contraffatto.
Le propensioni che emergono dal sondaggio promosso da Confcommercio, Milano, Lodi, Monza e Brianza confermano sostanzialmente i dati sui sequestri effettuati in Lombardia: oltre 7 milioni di prodotti nel 2015 con gli accessori al 31,6%, l’abbigliamento al 21,1%, le calzature all’11,4% (elaborazione Camera di Commercio di Milano su dati OCSE 2016 e Agenzia delle Dogane/Guardia di Finanza 2015).
Il mercato di prodotti contraffatti è complessivamente stimato in 6,9 miliardi di euro annui con una perdita di più 100 mila posti di lavoro in regola (stime Mise-Censis). La contraffazione comporta anche minori introiti fiscali per almeno 1,7 miliardi.
A Milano, nella vendita di prodotti contraffatti, le categorie merceologiche più colpite – rileva Indicam – sono orologi e gioielli, moda e accessori, occhiali. Un mercato illegale, quello milanese, orientato a un modello più evoluto e di prezzo più alto.
Interessante comunque rilevare che la bassa considerazione che hanno gli intervistati riguardo ai prodotti contraffatti. Nell'81% dei casi la qualità è stata dichiarata inferiore. Vi è ampia consapevolezza che la contraffazione alimenti la criminalità (93%); che i prodotti contraffatti provochino danni alla salute (92%) e che la contraffazione causi danni all’economia (96%).
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