Dalla Regione Lombardia una nuova legge su illuminazione e risparmio energetico
La Regione Lombardia, con votazione unanime, ha approvato una nuova legge sulla illuminazione pubblica e il risparmio energetico. Al progetto di legge hanno partecipato Anci Lombardia, Legambiente, WWF, oltre che associazioni di categoria e ordini professionali.
Meno burocrazia, riduzione dei costi per le amministrazioni, più sostenibilità ambientale e lotta all'inquinamento luminoso. Questo in sintesi l’obiettivo della nuova legge sull'illuminazione pubblica e l'efficientamento energetico. Alla stesura del progetto di legge hanno partecipato Anci Lombardia, Legambiente, WWF, oltre che associazioni di categoria e ordini professionali.
Tra le novità contenute nel provvedimento, che aggiorna la precedente legge di 15 anni fa: il catasto dedicato al monitoraggio e all'analisi dei dati relativi alla pubblica illuminazione esterna e una forte spinta verso la semplificazione amministrativa. Si introduce infatti il Documento di Analisi dell'illuminazione esterna (Daie), in sostituzione del Piano regolatore dell'Illuminazione comunale (Pric).
Il Daie dovrà contenere tutte le informazioni necessarie alla conoscenza dello stato di fatto degli impianti e dovrà valutare le opportunità e le modalità di efficientamento, riqualificazione e acquisizione degli stessi. Sono attribuite ai Comuni le funzioni di vigilanza e controllo in materia di pubblica illuminazione esterna, oltre che l'accertamento delle violazioni e l'irrogazione delle sanzioni che vengono introitate. Inoltre si promuove e sostiene l'utilizzo di materiali e tecnologie che consentano di erogare nuovi servizi complementari all'illuminazione pubblica, come videosorveglianza, connessione Wi-Fi e gestione impianti semaforici, secondo il modello di "smart city". E’ salvaguardata anche la tutela dall'inquinamento luminoso, in continuità rispetto a quanto previsto dalla legge regionale.
Il Daie dovrà contenere tutte le informazioni necessarie alla conoscenza dello stato di fatto degli impianti e dovrà valutare le opportunità e le modalità di efficientamento, riqualificazione e acquisizione degli stessi. Sono attribuite ai Comuni le funzioni di vigilanza e controllo in materia di pubblica illuminazione esterna, oltre che l'accertamento delle violazioni e l'irrogazione delle sanzioni che vengono introitate. Inoltre si promuove e sostiene l'utilizzo di materiali e tecnologie che consentano di erogare nuovi servizi complementari all'illuminazione pubblica, come videosorveglianza, connessione Wi-Fi e gestione impianti semaforici, secondo il modello di "smart city". E’ salvaguardata anche la tutela dall'inquinamento luminoso, in continuità rispetto a quanto previsto dalla legge regionale.
“Un ulteriore elemento importante - ha precisato il relatore Anelli - riguarda il vincolo di proprietà pubblica per tutti i nuovi impianti di illuminazione. L’obiettivo, nel medio e lungo periodo è evidentemente quello di razionalizzare la proprietà e la gestione del sistema di pubblica illuminazione, superando l’attuale frammentazione che in molti Comuni limita fortemente la possibilità di predisporre interventi di ammodernamento ed efficientamento della rete”.
La legge non comporta ulteriori oneri finanziari né per le amministrazioni comunali né per Regione Lombardia. L'attività va nella direzione della semplificazione e della sistematizzazione delle responsabilità, con possibilità di risparmi e di entrate per i Comuni relativo alle sanzioni introitate.
Due gli ordini del giorno discussi. Il primo, approvato, è stato presentato da Maria Teresa Baldini (Gruppo Misto Fuxia People) e impegna il Presidente e la Giunta a promuovere il telecontrollo e la telegestione dell’illuminazione pubblica. Il secondo, di iniziativa del gruppo consiliare del PD, intendeva chiedere un sostegno finanziario ai Comuni che non hanno ancora acquisito gli impianti, ed è stato respinto dal Consiglio.