La Regione chiede indietro i soldi ai partiti per le spese irregolari del 2012

I partiti avranno 60 giorni di tempo per versare quanto dovuto: la Regione Lombardia, in seguito alla relazione del Collegio dei Revisori dei Conti, ha chiesto ai partiti la restituzione degli importi spesi irregolarmente nel 2012

L’Ufficio di Presidenza ha preso atto nella seduta di lunedì della relazione finale dei Revisori dei Conti sulla “regolarità dei rendiconti dei Gruppi consiliari per l’esercizio 2012” che, così come prevede la legge regionale, consentirà di chiedere ai Capigruppo dei Gruppi interessati della IX Legislatura la restituzione dei contributi non regolarmente rendicontati secondo le valutazioni dei Revisori dei Conti.

Lo ha comunicato all’Aula consiliare in apertura di seduta il Presidente Raffaele Cattaneo. “L’UdP -ha detto Cattaneo - ha deliberato quello che era nelle proprie facoltà ovvero di recepire la osservazioni dei Revisori dei Conti e di assumere le opportune determinazioni”.

In particolare nella valutazione dei revisori le spese considerate irregolari ammontano a 959.523 euro dai quali vanno detratti i 152.914 euro già restituiti e sono riconducibili, così come specificato nelle delibere approvate ieri dall’UdP, ai seguenti gruppi consiliari della precedente legislatura per un totale di 806.607 euro: Pdl (284.454), Lega Nord (426.224), Pd (58.092), Udc (6.072), Sel (19.455), IdV (12.273), Pensionati (37).

“Pur avendo riscontrato -ha aggiunto Cattaneo- la presenza di diversi errori formali che sono stati segnalati ai Revisori dei Conti e da loro stessi corretti riconoscendone la fondatezza, abbiamo deciso di procedere celermente con gli atti anche per evitare che si scatenassero polemiche fondate sul nulla, come un po’ abbiamo già visto quest’oggi sulla stampa. Il timore dell’UdP ieri era infatti quello che ci potessero essere altri errori formali tali da dare luogo a contestazioni non fondate”.

Il riferimento è diretto a un articolo con alcune dichiarazioni del Consigliere Segretario Eugenio Casalino, che il Presidente Cattaneo ha definito “capziose” poiché “sostengono che ci sarebbe stata una volontà da parte dell’UdP di tirare per le lunghe con l’obiettivo di far scadere i termini della prescrizione”.

“E’ una considerazione - ha detto Cattaneo - di cui il Consigliere Casalino si assume la responsabilità sapendo perfettamente che non era questa né la volontà né l’intenzione dell’UdP, tant’è che ieri abbiamo tutti ribadito la necessità di approvare entro i termini tutti gli atti previsti”.

Dopo un intervento del Consigliere Segretario, che ha confermato le sue dichiarazioni virgolettate e la sua contrarietà alle procedure previste dalla legge regionale di riferimento, che sarebbe a suo parere dilatoria in quanto stabilisce procedure troppo lunghe e complesse, il Presidente Cattaneo ha ripercorso l’intero iter della vicenda illustrando i diversi atti assunti dall’UdP sulla base dei report pervenuti dai Revisori dei Conti per motivare le ragioni oggettive per le quali si è prolungato l’iter di verifica dei rimborsi dovuti, sottolineando che “con le deliberazioni di ieri sono state assunte tutte le determinazioni previste dalla legge regionale in tempo utile per avanzare le richieste ai capigruppo interessati”.

Da questo momento i capigruppo hanno 60 giorni di tempo per pagare o chiedere la rateizzazione. La legge prevede che, nel caso il pagamento non sia stato effettuato secondo i termini previsti, si apra un contenzioso in sede civile. A stabilirlo è il comma 7bis dell’art. 24 della legge regionale n. 3/2013.


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