Limbiate, niente scontri, ma l'Anpi sbotta: "Il gazebo dei neofascisti è fuorilegge"

Si temevano scontri, ma la mattinata di ieri, domenica 18 gennaio, si è svolta senza tensioni. Soltanto un clima un po' surreale e due presidi. In via Piave quello di Forza Nuova, all'angolo con piazza Cinque Giornate quello organizzato dall'Anpi. In mezzo a loro, ma anche un po' ovunque, un imponente schieramento delle forze dell'ordine che, comunque, sono rimaste più che disoccupate visto che non c'è stato il minimo tentativo di contatto tra le due parti. La contromanifestazione dell'Anpi (...

Si temevano scontri, ma la mattinata di ieri, domenica 18 gennaio, si è svolta senza tensioni. Soltanto un clima un po' surreale e due presidi. In via Piave quello di Forza Nuova, all'angolo con piazza Cinque Giornate quello organizzato dall'Anpi. In mezzo a loro, ma anche un po' ovunque, un imponente schieramento delle forze dell'ordine che, comunque, sono rimaste più che disoccupate visto che non c'è stato il minimo tentativo di contatto tra le due parti. La contromanifestazione dell'Anpi (Associazione italiana partigiani d'Italia) in termini numerici ha avuto ottimi riscontri. Se fino alle 10 si contavano poche persone, un'ora più tardi lo spazio sul marciapiedi era piuttosto affollato. Il tam tam lanciato da

Rosario Traina, presidente della sezione limbiatese, ha raggiunto tutte le persone desiderose di rendere pubblica la loro irritazione nei confronti della presenza in città di Forza Nuova. "Abbiamo lanciato un appello affinché quel banchetto non venisse concesso - spiega Traina - perché è un gruppo di neofascisti che ha nessun diritto di stare qui. E' gente che non ha rispetto per la nostra Costituzione. La nostra città ha una lunga tradizione democratica e pacifica e non può accettare la loro presenza. Tra l'altra anche il Consiglio comunale nei mesi scorsi aveva approvato una delibera per rifiutare sul territorio cittadino tutte quelle manifestazioni che potessero avere un legame con il fascismo o il neofascismo. A fronte del loro gazebo per noi era doveroso far sentire la nostra voce e chiedere il rispetto della legge e della Carta Costituzionale".

Rosario Traina spiega il perché della contromanifestazione (ASCOLTA)