Meda: "I miei amici di Karakoch sotto le bombe irachene"
Nei suoi viaggi, nel suo desiderio di confrontarsi con altre culture e dare una mano a chi ha più bisogno,
Rina Del Pero si era spinta fino in Iraq a Karakoch. Cittadina che ora è finita sotto le bombe. Rina Del Pero ci ha scritto una lettera che pubblichiamo volentieri. Non ha nulla a che vedere con la nostra cronaca locale, ma quando si tratta di sensibilizzare è giusto guardare anche un po' più in là dei nostri confini.
La tanto amata Karakoch, enclave cristian...
Nei suoi viaggi, nel suo desiderio di confrontarsi con altre culture e dare una mano a chi ha più bisogno,
Rina Del Pero si era spinta fino in Iraq a Karakoch. Cittadina che ora è finita sotto le bombe. Rina Del Pero ci ha scritto una lettera che pubblichiamo volentieri. Non ha nulla a che vedere con la nostra cronaca locale, ma quando si tratta di sensibilizzare è giusto guardare anche un po' più in là dei nostri confini.
La tanto amata Karakoch, enclave cristiana a 30 chilometri da Ninive – Mosul ,dove avevamo sognato di trascorrere gli ultimi anni della nostra esistenza, magari al servizio della Chiesa di frontiera, è stata bombardata dai ribelli iracheni e migliaia di persone, di amici, di fratelli, sono in fuga verso Erbil, la capitale del Kurdistan che li accoglierà generosamente.
Da noi non è arrivata neppure la notizia, tanto a chi può interessare? Noi abbiamo già i nostri problemi…..
Solo però chi è miope e non vuol vedere non presta attenzione a queste continue e infinite tragedie, dove il prezzo più alto viene fatto pagare ai soliti, agli ultimi,a chi non ha voce. Ma anche ci è attento e sensibile si sta chiedendo cosa fare.
Il senso di impotenza è grande e devastante e ci domandiamo dove sono ora le nostre, le mie donne,i bambini, i vecchi, i malati ma anche tutti gli altri testimoni di una cultura millenaria che tanto amorevolmente ci accolse e ci fece sentire subito come a casa.
Vorremmo essere lì per condividere ma non potremmo fare di più, ma dalla nostra postazione garantita e protetta una cosa di certo ci è possibile: ‘parliamone, parliamone, parliamone a tutti e che queste voci arrivino a chi sa, a chi può decidere, a chi può creare una coscienza migliore.
Mandiamo messaggi, chiediamo davvero che si passi dalle buone intenzioni alle buone azioni……. Rina Del Pero
Rina Del Pero si era spinta fino in Iraq a Karakoch. Cittadina che ora è finita sotto le bombe. Rina Del Pero ci ha scritto una lettera che pubblichiamo volentieri. Non ha nulla a che vedere con la nostra cronaca locale, ma quando si tratta di sensibilizzare è giusto guardare anche un po' più in là dei nostri confini.
La tanto amata Karakoch, enclave cristiana a 30 chilometri da Ninive – Mosul ,dove avevamo sognato di trascorrere gli ultimi anni della nostra esistenza, magari al servizio della Chiesa di frontiera, è stata bombardata dai ribelli iracheni e migliaia di persone, di amici, di fratelli, sono in fuga verso Erbil, la capitale del Kurdistan che li accoglierà generosamente.
Da noi non è arrivata neppure la notizia, tanto a chi può interessare? Noi abbiamo già i nostri problemi…..
Solo però chi è miope e non vuol vedere non presta attenzione a queste continue e infinite tragedie, dove il prezzo più alto viene fatto pagare ai soliti, agli ultimi,a chi non ha voce. Ma anche ci è attento e sensibile si sta chiedendo cosa fare.
Il senso di impotenza è grande e devastante e ci domandiamo dove sono ora le nostre, le mie donne,i bambini, i vecchi, i malati ma anche tutti gli altri testimoni di una cultura millenaria che tanto amorevolmente ci accolse e ci fece sentire subito come a casa.
Vorremmo essere lì per condividere ma non potremmo fare di più, ma dalla nostra postazione garantita e protetta una cosa di certo ci è possibile: ‘parliamone, parliamone, parliamone a tutti e che queste voci arrivino a chi sa, a chi può decidere, a chi può creare una coscienza migliore.
Mandiamo messaggi, chiediamo davvero che si passi dalle buone intenzioni alle buone azioni……. Rina Del Pero