Meda: la campana dell'Ave Maria suonerà mezz'ora dopo
La campana è in ritardo. O, meglio, è stata ritardata: la tradizionale Ave Maria che ogni mattina alle 7 dal santuario scandiva ancora il ritmo della giornata per molte persone, d'ora in poi si potrà ascoltare soltanto alle 7.30. Lo ha deciso
don Gaudenzio Corno, responsabile della comunità pastorale, accogliendo la richiesta di alcuni cittadini. "Non possiamo rinunciare al suono della campane - scrive don Gaudenzio su "La voce della comunità" - perché fanno parte della nost...
La campana è in ritardo. O, meglio, è stata ritardata: la tradizionale Ave Maria che ogni mattina alle 7 dal santuario scandiva ancora il ritmo della giornata per molte persone, d'ora in poi si potrà ascoltare soltanto alle 7.30. Lo ha deciso
don Gaudenzio Corno, responsabile della comunità pastorale, accogliendo la richiesta di alcuni cittadini. "Non possiamo rinunciare al suono della campane - scrive don Gaudenzio su "La voce della comunità" - perché fanno parte della nostra tradizione, danno un senso di gioia e di festa, richiamano le nostre radici cristiane, ma è giusto anche tenere presente che in un mondo che è cambiato il suono delle campane non ha più il valore di una volta. E soprattutto che è importante anche tenere presente le esigenze delle persone e possono essere esigenze vere". Il riferimento sembra essere a persone che, forse, fanno dei turni lavorativi particolari e che a quell'ora, dopo aver fatto ritorno a casa, possono essere a letto a dormire. Per loro, ben oltre il significato religioso o romantico, la campana in quel momento è fonte di disturbo. Di qui la scelta di rimandare l'Ave Maria di mezz'ora e di eseguirla in tono dimesso: non più otto campane, bensì una sola e per un tempo inferiore.
don Gaudenzio Corno, responsabile della comunità pastorale, accogliendo la richiesta di alcuni cittadini. "Non possiamo rinunciare al suono della campane - scrive don Gaudenzio su "La voce della comunità" - perché fanno parte della nostra tradizione, danno un senso di gioia e di festa, richiamano le nostre radici cristiane, ma è giusto anche tenere presente che in un mondo che è cambiato il suono delle campane non ha più il valore di una volta. E soprattutto che è importante anche tenere presente le esigenze delle persone e possono essere esigenze vere". Il riferimento sembra essere a persone che, forse, fanno dei turni lavorativi particolari e che a quell'ora, dopo aver fatto ritorno a casa, possono essere a letto a dormire. Per loro, ben oltre il significato religioso o romantico, la campana in quel momento è fonte di disturbo. Di qui la scelta di rimandare l'Ave Maria di mezz'ora e di eseguirla in tono dimesso: non più otto campane, bensì una sola e per un tempo inferiore.