A Monza mimetica e fucili (per gioco) con gli appassionati del “Blue Storm”

MONZA - Sono una quarantina di persone, di età compresa tra i 20 e i 55 anni: sono i componenti del Blue Storm, squadra di softair che si ritrova a giocare pacificamente con le armi in completa sicurezza

In un mondo dilaniato dalle guerra e dalla violenza - che non ci ha risparmiato neppure oggi domenica delle Palme con gli  attentati in Egitto - loro con i fucili (finti naturalmente) e la mimetica ritornano bambini. Ricordando che quello che praticano è uno sport, un momento di socializzazione e di incontro e non giocano affatto a fare la guerra.

Sono i ragazzi del “Blue Storm – Softair Monza” squadra nata nel 2012 dalla passione di alcuni amici e che oggi conta circa quaranta soci – tra cui anche due ragazze – di età compresa tra i 20 e i 55 anni. Insospettabili studenti, operai, dirigenti, impiegati, piccoli imprenditori che la domenica si trasformano in soldati e che nei boschi di Fuipiano in provincia di Bergamo si divertono, come quando erano bambini, a giocare ai soldati.

A spiegarci meglio segreti e passione che si nascondono dietro a questa disciplina è Giorgio Mazzurana, presidente del “Blue Storm”.

Cos’è esattamente il softair?
Iniziamo con il dire che cosa non è. Non è giocare alla guerra. Ma sono simulazioni tattiche con l’utilizzo di armi giocattolo. Ci sono regole precise da rispettare. È certamente una disciplina che appassiona  chi  è attratto dalla tattica e dalle divise, chi ama stare all’aria aperta perché  le partite si giocano soprattutto in mezzo ai boschi. Ma ci vuole anche la testa, la preparazione prima di ogni azione.

Qual è lo scopo del gioco?
Beh, alla fine lo scopo è quello di divertirsi e di stare insieme. Giocando e tornando bambini. Ci sono persino dei papà che giocano insieme ai figli. Uno voleva portare anche il figlio dodicenne allontanandolo così da tv e videogiochi per trascorrere qualche ora divertendosi insieme in mezzo alla natura. Ma il ragazzo è ancora troppo giovane, l’età minima è 16 anni.

Qualcuno però la definisce una passione violenta e non amica dell’ambiente.
Sono solo pregiudizi peraltro errati. Come ho già detto non giochiamo alla guerra, ma sono simulazioni di tattiche, un po’ come il Risiko. Certo bisogna prestare attenzione e rispettare alcune regole di sicurezza importanti come quella di indossare sempre la protezione degli occhi. Inoltre utilizziamo pallini biodegradabili, prima di andare via dal campo di gara puliamo e ritiriamo eventuale spazzatura che produciamo. Noi amiamo e rispettiamo l’ambiente. Siamo in regola con tutti i permessi e con le assicurazioni e prima di ogni gara avvisiamo le forze dell’ordine.

Soprattutto in questa stagione chissà come vi divertite: ma quanto costa praticare il softair?
Non è una disciplina particolarmente onerosa. Un fucile giocattolo costa in media intorno ai 150 euro, una mimetica usata 20 euro mentre nuova al massimo 70 euro. Per coloro che si avvicinano per la prima volta naturalmente durante la prova offriamo noi il materiale. In Italia sono tanti gli appassionati, anche tra le donne e ci sono persino riviste e negozi specializzati.  Nel gruppo si respira un’aria di amicizia, divertimento e goliardia.

Andare a giocare fino a Fuipiano non è poi dietro l’angolo: non avete un campo da gioco in Brianza?
È da tempo che cerchiamo, soprattutto fabbriche dismesse. Abbiamo chiesto al Comune e ai privati ma senza successo. È un peccato perché non solo avremmo la possibilità di affinare tecniche e di giocare in un ambiente urbano ma la nostra presenza allontanerebbe bivacchi e brutte frequentazioni che spesso appunto si riuniscono in queste aree degradate e abbandonate. Il campo da gioco più vicino è quello di Masate.

Beh, se anche voi – naturalmente per gioco – avete voglia di imbracciare il fucile allora che cosa aspettate? Provate a divertirvi con i ragazzi e le ragazze del “Blue Storm”. E alla fine della partita tutti gambe sotto al tavolo con i deliziosi manicaretti preparati dalla Pro Loco e nei ristoranti di Fuipiano. Perché con il “Blue Storm” non si muore per una fucilata. Al massimo si ingrassa di una taglia.

Tutti i dettagli sul sito www.bluestorm.it o sulla pagina facebook del gruppo.

Barbara Apicella


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