Allarme amianto e discarica accanto agli uffici comunali

MONZA - Non è uno spettacolo edificante: amianto, rifiuti di ogni tipo abbandonati nell'area, immobili degradati, sporcizia. Dove? Nell'ex macello comunale, esattamente di fianco agli uffici dedicati alla riqualificazione urbana e al nucleo di vigilanza ambientale

Gli uffici comunali di riqualificazione urbana, ecologia, manutenzione spazi cimiteriali , verde e giardini e il Nucleo di vigilanza ambientale della polizia locale di Monza accanto ai ruderi dell’ex macello comunale, a capannoni in parte ancora ricoperti da amianto, ai vecchi mattatoi trasformati in discariche a cielo aperto e in dormitori con teloni e materassi abbandonati.

Piccionaie – nel senso letterario del termine – dove pullulano gli escrementi dei volatili e dove, per tenerli lontani, sono state posizionate reti di protezione utilizzando anche le griglie di vecchie gabbie. Protezioni che servono a poco visto che da un lato manca la porta e gli uccelli – ma anche le persone – entrano liberamente.

Dopo la denuncia che “Qui Brianza”  ha raccolto ieri da un lettore che ci ha inoltrato un reportage fotografico sullo stato di abbandono e di degrado dell’area ex Fossati Lamperti trasformata in dormitorio e in sede dello spaccio, oggi vi proponiamo un altro angolo poco gratificante di Monza.

L'altra volta la segnalazione era arrivata da un lettore che aveva chiesto l’anonimato, oggi invece chi ci ha accompagnato in questo angolo di Monza e denuncia il pericolo ambientale è Anna Mancuso, portavoce della lista civica “Monza Futura” che sostiene la candidatura di Dario Allevi (insieme alla coalizione formata da Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia e la lista civica “Noi con Dario Allevi”).

Mancuso, da oltre vent’anni impegnata attivamente per la tutela della salute, denuncia questa situazione. Accompagnandoci e mostrandocela personalmente. La passeggiata inizia da via Buonarroti, percorrendo la pista ciclopedonale lungo il Villoresi che – molto utilizzato da pedoni e da runner - costeggia i ruderi dell’ex macello e le coperture di amianto ormai in decomposizione . Particelle che, come è ben risaputo, circolano nell’aria e sono altamente cancerogene.

Giunti poi in via Procaccini si entra nel distaccamento degli uffici comunali. Ma proseguendo nel piazzale ecco trovarci di fronte allo spettacolo immortalato nei nostri scatti.

Non veniamo fermati da nessuno, chiunque può  entrare e muoversi liberamente tra quei ruderi. In fondo un primo mattatoio: dentro una coperta rosa, qualche vestito e i segnali che lì qualcuno, probabilmente, è andato a dormire. Ma soprattutto tantissimi escrementi di uccelli. Passando dall’altra entrata ben visibili lastre di plastica e macerie accatastate sotto teloni che non ci siamo arrischiati di sollevare. Poi fuori vecchi arredi, materassi, un aspirapolvere, oggetti d’ufficio e davanti a quello che un tempo era il macello dei suini anche una vecchia roulotte, porte, scope e vecchi arredi in legno.

I segnali di vita all’interno di quello che un tempo era il mattatoio sono ben visibili anche dal percorso ciclopedonale lungo il Villoresi dove si intravedono entrate ricavate abusivamente e all’interno si scorgono materassi e coperte.

“Questa è la Monza che non si vede – commenta Mancuso che punta il dito soprattutto sul pericolo amianto e su quelle piccionaie a pochi metri dagli uffici comunali – L’amianto ammalorato è ben visibile. Le sue particelle le respiriamo tutti: i residenti, chi lavora nei vicini uffici, la gente che passa. Ma è altrettanto pericoloso quell’ex rudere diventato piccionaia e pieno di escrementi di volatili. Lì certamente ci sono extracomunitari che vanno a dormire. Gli escrementi degli uccelli sono portatori di malattie. Queste persone poi entrano in contatto con altre”.

Lanciando una stoccata all’amministrazione. “L’assessore ai Servizi ambientali probabilmente è rimasto troppo tempo seduto a Palazzo e non ha visto la discarica abusiva proprio accanto ai suoi uffici – aggiunge - Tutti possono entrare e vedere quello scempio e quel pericolo ambientale che abbiamo visto noi”.

Il problema dell’amianto nell’ex Macello, secondo i programmi dell’amministrazione, dovrebbe però avere vita breve. Entro la fine di giugno i pericolosi pannelli - secondo quando dichiarato alcune settimane fa dall'assessore Antonio Marrazzo - dovrebbero essere completamente rimossi. Un intervento su una superficie di circa 3.600 metri quadrati e il cui costo si aggira intorno ai 300 mila euro.

Nel frattempo però, si continuano a respirare queste pericolosissime particelle.


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