Allevi: "Risultato straordinario, faremo di tutto per portare la gente ai seggi al ballottaggio"

MONZA - E' un fiume in piena Dario Allevi dopo il risultato elettorale che lo porta, con pochi voti di distacco, al ballottaggio con Roberto Scanagatti. Ora è tempo di riflessioni. Confida nel voto degli elettori di Maffè, Ponti e Sindoni. E nella partecipazione dei cittadini al ballottaggio

Notte di festa per il team di Dario Allevi. L’ex presidente della Provincia corre entusiasta al ballottaggio del 25 giugno contro Roberto Scanagatti.

Solo 35 punti di differenza tra i due: Allevi (sostenuto dalla coalizione formata da Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia e dalle liste civiche “Monza Futura” e “Noi con Dario Allevi) al 39,84 per cento mentre il sindaco uscente Roberto Scanagatti (sostenuto da Pd e dalle liste civiche LabMonza e “Monza X Scanagatti sindaco) con la riassegnazione delle schede, ha chiuso in testa 39,91.

Un margine che il candidato del centrodestra deve annullare adesso che è il tempo degli accordi e delle aperture agli altri candidati. “Qualcuno naturale come Pier Franco Maffè”, come ha più volte ribadito lo stesso Allevi.

Dopo i messaggi di congratulazioni giunti nel cuore della notte dalla coordinatrice regionale Mariastella Gelmini e dagli abbracci del vicegovernatore Fabrizio Sala che ha seguito in diretta lo spoglio al Binario 7 oggi sarà (molto probabilmente) il giorno dell’incontro con Silvio Berlusconi nella residenza di Arcore. Per definire il piano d’adozione, possibili alleanze e gli ultimi colpi da sparare nelle prossime due settimane.

“Partiremo con questo risultato straordinario vista la bassissima affluenza alle urne che di solito penalizza il centrodestra – ha dichiarato questa notte Allevi giunto al Binario 7 - da oggi si ricomincia con tutta la squadra: noi abbiamo un programma ben chiaro”.

Adesso è il momento del confronto con gli altri: in primis Maffè ex storico compagno di avventura sui banchi del consiglio comunale per due decenni e che per queste elezioni ha deciso di correre da solo ma che come Allevi ha firmato il documento del Forum delle famiglie invece non sottoscritto da Scanagatti; ma anche con Danilo Sindoni del Movimento 5 Stelle che con Dario Allevi ha detto no ai chiosconi e alla tav delle merci, a Manuela Ponti del “Popolo della famiglia” sostenuta da Forza Nuova e Fiamma Nazionale certamente più vicina quest’ultima al programma e agli ideali di Allevi rispetto a quelli di Scanagatti.  Ma tutto verrà definito nelle prossime ore.

“Alcuni candidati li vedo come naturali alleati – ha continuato Allevi – Come Maffè: difficile vederli fare inversione con Scanagatti”

La corsa alle alleanze e al rush finale del 25 giugno è già iniziata questa notte. Ma Allevi sa che non sarà facile. Il grande nemico è l’astensionismo e soprattutto la partenza per le vacanze.

“Sembra che lo facciano apposta nella scelta delle date – ha aggiunto - Togliendo il lunedì, non promuovendo queste elezioni passate sotto silenzio. Sembrava che non importasse niente a nessuno, c’è dispiacere più che paura. Continuavo a dire, soprattutto nelle ultime settimane, che se fossimo arrivati 70 per cento di affluenza avremmo vinto al primo turno, sembrava che parlassi cinese invece oggi qualcuno deve ricredersi”.

Allevi lancia quindi un accorato appello al voto. Soprattutto al suo elettorato che, per tradizione, alle urne preferisce i lidi. Soprattutto quando alle urne si è chiamati durante le vacanze estive.

“Il ballottaggio è stato fissato in una data inverosimile – ha proseguito -  Mi auguro che il nostro elettorato ne esca oggi galvanizzato e ritorni il 25 giugno in massa al voto. Vedo tanto entusiasmo faremo di tutto per portare le persone ai seggi”.

Una domanda poi sui sondaggi che lo davano parecchio indietro rispetto al sindaco uscente. “Io sondaggi non ne ho visti – ha affermato – In questi mesi ho visto solo un attacco verso di me e la mia coalizione da parte di qualcuno che si divertiva anche sui social e su alcuni siti ad attaccarci. Oggi siamo qui a dimostrare che forse è meglio che qualcuno la smetta di dare i numeri”.

Barbara Apicella


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