"Beat Leukemia" spegne dieci candeline: un inno alla vita nel ricordo di Alessandro
MONZA - Aveva tanti sogni Alessandro Cevenini. Il più grande, quando ha capito che contro la leucemia c'era ben poco da fare, l'ha realizzato: ha dato vita a una fondazione, ora punto di riferimento a livello internazionale. Per far sì che altri possano evitare quel calvario che lui ha provato
Oggi se Alessandro fosse qui sarebbe certamente felice ed orgoglioso di festeggiare i dieci anni di questa sua importante e straordinaria creatura. La forza di un ragazzo che, dal letto d’ospedale, non solo è riuscito ogni giorno a combattere con forza e determinazione contro la malattia, ma ha anche dato vita a un gruppo facebook, oggi diventato una Fondazione che dà speranza a tanti malati.
È un miracolo “Beat Leukemia” che l'8 giugno alle 18.30 celebrerà l’importante anniversario con un evento all’acquario di Milano.
È per questo che oggi vogliamo ricordare la sua anima, Alessandro Cevenini, un giovane guerriero che dal letto d’ospedale ha combattuto contro la leucemia, è stato di monito e di incoraggiamento anche a tanti altri pazienti in un tutto il mondo, oltre che esempio per i medici e gli infermieri che lo hanno seguito.
Una vita straordinaria quella di Alessandro, raccolta e raccontata nel libro “Il segreto è la vita” edito da Piemme che ha venduto oltre 10 mila copie e ha vinto due premi. Un libro che si legge tutto d’un fiato, facendoci riscoprire la gioia e l’essenza della vita con gli occhi e le parole di chi, a questa vita terrena, è stato strappato troppo presto.
Alessandro, milanese di nascita ma brianzolo d’adozione, classe 1983, una vita con il piede sull’acceleratore con tanti interessi e tanti amici. Una laurea in Economia aziendale alla Bocconi, poi un master ad Harvard sulla Negoziazione e ancora studi di Psicologia sociale applicata all’Università di Otago in Nuova Zelanda. Un futuro brillante attendeva il giovane brianzolo fino a quando un destino beffardo ha scombussolato i piani. Nel 2007 è stato ricoverato d’urgenza colpito da una leucemia promielocitica acuta. Poche le possibilità di sopravvivenza ma Alessandro, combattendo con forza e determinazione, è uscito da quella camera d’ospedale intraprendendo una riabilitazione lunga e difficile, anche da un punto di vista psicologico. Volendo però per prima cosa ringraziare i medici che lo hanno salvato attraversato le pagine di un quotidiano. Sempre circondato dall’amore dei genitori e del fratello Michele, oggi a capo della Fondazione. Ma soprattutto dalla sua tenacia a voler comunque trasformare quel periodo oscuro in qualche cosa di produttivo e di utile al prossimo.
Non potendo fisicamente muoversi ha deciso di affidarsi alle nuove tecnologie aprendo il gruppo facebook “Beat Leukemia” che in poco tempo ha raccolto tantissimi followers in tutto il mondo. Una pagina facebook dove pazienti e familiari di malati di tutto il mondo possono trovare informazioni e articoli sulla malattia tradotti in moltissime lingue, informazioni comprensibili anche a chi non indossa il camicie bianco costantemente aggiornate e accurate, il tutto in collaborazione con enti scientifici e organizzazioni no profit. Sempre con Alessandro in prima linea che, anche se sensibilmente debilitato dalla malattia continua in questa sua battaglia. Alla quale purtroppo si deve arrendere il 28 novembre 2009.
Ma anche se sono passati quasi otto anni da quel triste giorno Alessandro vive quotidianamente nella Fondazione e soprattutto nel ricordo di chi personalmente o attraverso il suo libro lo ha conosciuto. Una vera e propria iniezione di fede, speranza e soprattutto amore per la vita della quale molto spesso ci ricordiamo solo quando rischiamo di perderla. Ma proprio in quel momento il giovane brianzolo ha tirato fuori il meglio di sé lottando, non solo per la sua vita, ma per garantirla a chi dieci anni fa e negli anni futuri avrebbe dovuto affrontare il medesimo calvario.
Non potendo fisicamente muoversi ha deciso di affidarsi alle nuove tecnologie aprendo il gruppo facebook “Beat Leukemia” che in poco tempo ha raccolto tantissimi followers in tutto il mondo. Una pagina facebook dove pazienti e familiari di malati di tutto il mondo possono trovare informazioni e articoli sulla malattia tradotti in moltissime lingue, informazioni comprensibili anche a chi non indossa il camicie bianco costantemente aggiornate e accurate, il tutto in collaborazione con enti scientifici e organizzazioni no profit. Sempre con Alessandro in prima linea che, anche se sensibilmente debilitato dalla malattia continua in questa sua battaglia. Alla quale purtroppo si deve arrendere il 28 novembre 2009.
Ma anche se sono passati quasi otto anni da quel triste giorno Alessandro vive quotidianamente nella Fondazione e soprattutto nel ricordo di chi personalmente o attraverso il suo libro lo ha conosciuto. Una vera e propria iniezione di fede, speranza e soprattutto amore per la vita della quale molto spesso ci ricordiamo solo quando rischiamo di perderla. Ma proprio in quel momento il giovane brianzolo ha tirato fuori il meglio di sé lottando, non solo per la sua vita, ma per garantirla a chi dieci anni fa e negli anni futuri avrebbe dovuto affrontare il medesimo calvario.
Un impegno preciso quello di Beat Leukemia, seguendo il motto di Alessandro “Ricalciamo questa palla in faccia a chi ce l’ha mandata, non l’abbiamo chiesta e non ce la meritiamo” : in questi anni ha raccolto 750 mila euro per la ricerca e l’informazioni contro questa brutta bestia che si chiama leucemia e che ogni anno continua a colpire tantissime persone, sia bambini sia adulti.
E oggi la Fondazione guarda avanti con nuovi importanti progetti. “In collaborazione con la Rete ematologica lombarda – ha spiegato Michele Cevenini presidente di Beat Leukemia e fratello di Alessandro – stiamo realizzando un sistema di diagnosi personalizzata nelle leucemie per garantire ad ogni paziente della prognosi la miglior cura personalizzata per il suo tipo di malattia con le migliori percentuali di guarigione e i minori effetti collaterali possibili, stanziando e in parte erogando 150 mila euro. Con il Policlinico di Milano, il San Raffaele e il San Matteo di Pavia stiamo avviando un progetto di ricerca per indagare le possibile cause della leucemia stanziando 22 mila euro. Infine abbiamo avviato anche un progetto con la Fondazione Tettamanti all’interno dell’ospedale San Gerardo di Monza per la ricerca sulla leucemia infantile, stanziando 22 mila e 500 euro”.
E il sogno e la battaglia di Alessandro continuano così a vivere.
Barbara Apicella
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