Brianzacque: l'Assemblea cambia lo statuto e apre a nuovi soci
MONZA - Nei giorni scorsi si è riunita l'Assemblea dei Soci di Brianzacque: lo scopo era quello di rivedere 18 dei 30 articoli dello statuto anche per "aprire" ai nuovi Comuni. Unico parere contrario è stato quello di Vimercate
L’assemblea dei soci di BrianzAcque, riunitasi nel tardo pomeriggio, ha approvato la modifica dello Statuto della società, proposta dal Consiglio di amministrazione e su cui il Comitato Tecnico per il controllo analogo aveva già espresso parere favorevole. Contrario il comune di Vimercate.
Complessivamente, la “rivisitazione” ha interessato 18 articoli su 30. Di fatto, la maggior parte delle modifiche sono state dettate dalla necessità di adeguare la “Magna Charta” societaria ad una serie di prescrizioni normative ( Codice Civile, Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica emanato nel settembre di quest’anno). L’inserimento di ulteriori modifiche è da ascrivere alla necessità di snellire procedure statutarie che prevedevano tempistiche troppo lunghe o formulazioni non sufficientemente dettagliate sulle competenze degli organi societari, nonché di riconoscere un maggior potere decisorio in capo ai comuni soci. Infine, si è provveduto a correggere refusi contenuti nelle formulazioni dei precedenti statuti.
Di particolare importanza l’articolo 3 che ora prevede che oltre l’80% del fatturato di BrianzAcque, società in house, debba essere effettuato in favore degli enti pubblici soci consentendo che la parte rimanente possa venire esercitata solo a condizione che si verifichino economia di scala o recuperi di efficienza sul complesso dell’attività principale, rappresentata dal servizio idrico integrato.
L’articolo 6 è la diretta conseguenza dell’ aumento del capitale per consentire l’ingresso nella compagine di BrianzAcque degli ultimi sei comuni non ancora soci.
Completamente riscritto, ai sensi del Codice Civile, l’articolo 7 con l’obiettivo di prevedere l’emissione di titoli di debito quale forma alternativa di finanziamento per la società con lo scopo di far fronte ai futuri fabbisogni a copertura del Piano Investimento per la durata ventennale dell’affidamento del servizio idrico integrato.
L’ art. 25, prevedendo l’aumento del Comitato tecnico per il controllo analogo da 5 a 7 membri, nominati direttamente dall’assemblea, è finalizzato a garantire un maggiore e più ampio potere decisorio dei soci, a tutela di tutti i comuni, indipendentemente dalla quota di partecipazione detenuta.
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